News Notizie Mondo Mission impossible per l’Eurogruppo: gli economisti credono poco a una svolta nella crisi -2

Mission impossible per l’Eurogruppo: gli economisti credono poco a una svolta nella crisi -2

Pubblicato 17 Gennaio 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:18
L'ipotesi finora circolata è stata quella che prevede il raddoppio delle risorse del Fondo per sostenere i Paesi dell'Eurozona in difficoltà, portando la sua dotazione da 440 a 880 miliardi di euro. Ma Berlino frena e - secondo le ultime indiscrezioni - allo studio ci sarebbe ora un aumento delle garanzie statali tale da portare la capacità effettiva di finanziamento del Fondo a 440 miliardi concretamente erogabili. Non un euro di più. Ciò dovrebbe bastare anche nell'ipotesi di un pronto intervento nei confronti di Portogallo e Spagna. Dall'altra parte che la crisi dei debiti sovrani sia tutt'altra che passata, lo provano gli ultimi dati arrivati da Francoforte nel primo pomeriggio. La Banca centrale europea ha effettuato acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario per 2,313 miliardi di euro nella settimana al 14 gennaio, a fronte di soli 113 milioni acquistati nella settimana precedente. Il totale degli acquisti effettuati nell'ambito del programma varato dalla Bce in maggio è salito così a quota 76,5 miliardi di euro e per quest'importo la banca centrale effettuerà domani un'asta di drenaggio a sette giorni con l'obiettivo di sterilizzare per intero la liquidità aggiuntiva immessa nel sistema con l'acquisto dei titoli. L'operazione, a tasso variabile con un tetto all'1%, verrà regolata mercoledì 19 gennaio. "Si tratta di numeri che mostrano come la Bce stia significativamente aumentando l'acquisto di bond per sostenere la periferia. La scorsa settimana i mercati sono stati confortati dal successo delle asta di Portogallo, Spagna e anche dell'Italia", commenta Oscar Bernal di Ing. "Ma è probabile che questo momento di sollievo sia solo temporaneo, altri importanti test arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. L'incertezza sulla crisi del debito sovrano è lontana dall'essere superata e le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico nel lungo termine dei paesi periferici restano vive più che mai. Tuttavia - segnala l'esperto olandese - pensiamo che l'acquisto di bond continuerà per tutto l'anno. Ma, da quando la Bce ha adottato un atteggiamento più da falco, la domanda sul fondo salva stati se rimpiazzerà la banca centrale europea o meno nella veste di acquirente di bond dell'ultima ora resta aperta".