Mercati poco scossi da Draghi, non aiuta vicinanza non farm payrolls
I mercati rimangono in frazionale rialzo dopo la conferenza stampa del presidente della Bce, Mario Draghi, successiva all'annuncio dei tassi di interesse (invariati allo 0,75%). Il Consiglio direttivo della Bce ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'area euro sia per il 2013 che per il 2014, sottolineando che i rischi di inflazione rimangono particolarmente ridotti.
L'elemento più interessante rimane comunque la discussione di un taglio dei tassi all'interno del Consiglio direttivo elemento. Ci sono ancora downside risk e il mercato del lavoro versa in condizioni difficili, ha precisato Draghi. Continuiamo a rimanere dell'idea di una revisione al ribasso del costo del denaro entro i prossimi due mesi di 25 punti base e non potrebbe essere diversamente vista la congiuntura negativa e il rallentamento dell'inflazione.
Vedendo i movimenti sul mercato, possiamo affermare che quanto affermato è proprio quello che si aspettavano i mercati. Nulla di eccezionale pertanto dalla dichiarazione sui tassi. Ovvio che la vicinanza a dati molto sensibili, come quelli sui non farm payrolls che saranno rilasciati domani, non scatenano grossi movimenti sul mercato. Probabilmente la reazione alle parole di oggi la potremmo vedere solo domani pomeriggio.
Da non sottovalutare è il tema della frammentazione a cui ha fatto riferimento il presidente della Bce, dichiarando che esistono diverse disequilibri tra l'Europa e il resto del mondo. Si tratta di un chiaro riferimento alla guerra valutaria che da diversi mesi ormai sta alimentando il mercato forex. Un taglio dei tassi potrebbe essere un vano tentativo di risposta della Bce alle misure ultra espansive adottate dalla BoJ e dalla Fed negli ultimi mesi.
VINCENZO LONGO
Market Strategist IG
L'elemento più interessante rimane comunque la discussione di un taglio dei tassi all'interno del Consiglio direttivo elemento. Ci sono ancora downside risk e il mercato del lavoro versa in condizioni difficili, ha precisato Draghi. Continuiamo a rimanere dell'idea di una revisione al ribasso del costo del denaro entro i prossimi due mesi di 25 punti base e non potrebbe essere diversamente vista la congiuntura negativa e il rallentamento dell'inflazione.
Vedendo i movimenti sul mercato, possiamo affermare che quanto affermato è proprio quello che si aspettavano i mercati. Nulla di eccezionale pertanto dalla dichiarazione sui tassi. Ovvio che la vicinanza a dati molto sensibili, come quelli sui non farm payrolls che saranno rilasciati domani, non scatenano grossi movimenti sul mercato. Probabilmente la reazione alle parole di oggi la potremmo vedere solo domani pomeriggio.
Da non sottovalutare è il tema della frammentazione a cui ha fatto riferimento il presidente della Bce, dichiarando che esistono diverse disequilibri tra l'Europa e il resto del mondo. Si tratta di un chiaro riferimento alla guerra valutaria che da diversi mesi ormai sta alimentando il mercato forex. Un taglio dei tassi potrebbe essere un vano tentativo di risposta della Bce alle misure ultra espansive adottate dalla BoJ e dalla Fed negli ultimi mesi.
VINCENZO LONGO
Market Strategist IG