Notizie Notizie Mondo Mercati: l’incertezza continuerà fino al prossimo autunno in assenza di driver macro

Mercati: l’incertezza continuerà fino al prossimo autunno in assenza di driver macro

2 Luglio 2013 07:53
Torna un po’ di sollievo sui mercati finanziari, dopo i violenti ribassi dello scorso mese. E sebbene la forte correzione possa spingere ad adottare una view tattica più ottimista, è bene non abbandonarsi a facili entusiasmi e rimanere prudenti, perché l’incertezza potrebbe continuare fino al prossimo autunno, alimentando ulteriormente la volatilità sui mercati. E’ questa la previsione del capo economista di Exane BNP Paribas, Pierre Olivier Beffy.
Ma quali fattori favoriranno questa incertezza?
Innanzitutto nei prossimi mesi non ci saranno driver macro di rilievo in Europa, in Cina e nemmeno negli Stati Uniti che potranno muovere i mercati, secondo il team di Exane. In particolare, in Europa, la Banca centrale europea (che questa settimana si riunirà) potrebbe portare i tassi di deposito ad un livello negativo ad agosto. In ogni caso, prima delle elezioni tedesche di settembre, la banca francese non si aspetta iniziative politiche di rilievo. In Cina la prossima riunione della banca centrale é fissata a settembre e la terza sessione plenaria ad ottobre. Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, visto che Bernanke non si recherà a Jackson Hole quest’anno, le domande relative ad un ritmo meno sostenuto degli acquisti di asset da parte della Fed rimarranno senza risposte fino a settembre.
Un altro fattore che inciderà sull’incertezza è legato alla situazione economica attuale, che è profondamente mutata dopo il cambiamento di rotta di Ben Bernanke, il governatore della Federal Reserve. “Fino a poco tempo fa – spiega il capo economista di Exane – l’abbondante quantità di liquidità ha permesso una fase con bassi tassi d’interesse e debole volatilità”. Tuttavia, “Bernanke ha inaugurato un cambiamento di rotta. Nonostante il presidente della Fed abbia più volte spiegato che interrompere l’acquisto di asset non equivale ad una stretta monetaria, per i mercati la percezione della roadmap verso la normalizzazione è molto diversa da quella della Fed”. 
Infine, il ruolo della liquidità. “L’impatto della liquidità sulla crescita mondiale – conclude Pierre Olivier Beffy – in un momento in cui i tassi sono relativamente bassi, diventa sempre più debole. In tale fase, la crescita mondiale sarà sempre più sensibile all’andamento della fiducia, un aspetto che potrebbe determinare un aumento della volatilità della crescita mondiale”.