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Mercati 2014: gestori puntano ancora sulle Borse europee

18 Dicembre 2013 11:30
Il 2014 sarà sotto il segno dell’Europa per i mercati finanziari. Secondo l’ultimo sondaggio mensile condotto tra il 5 e il 12 dicembre da Morningstar tra le principali società di gestione e intermediazione che operano in Italia, i gestori puntano ancora sulle Borse europee. L’umore rimane cautamente ottimista, con la convinzione che le banche centrali continueranno a giocare un ruolo da protagonista. 
Europa, le valutazioni sono ancora interessanti nonostante i guadagni del 2013
Nel 2013, l’indice Msci Europa ha guadagnato il 13% e, nell’ultimo triennio, il rendimento medio annuo è stato del 6,63%. Tuttavia, i gestori sono convinti che le valutazioni siano ancora interessanti. Motivo?  Il mercato azionario potrebbe essere sostenuto da diversi fattori, tra cui il miglioramento del quadro macroeconomico, la politica accomodante della Banca centrale europea e il ribilanciamento dei portafogli degli investitori esteri. Sono positive anche le prospettive per gli utili aziendali. Con queste motivazioni l’84,6% si aspetta un rialzo nei prossimi sei mesi, in netto rialzo rispetto al 69%  di novembre.
Usa, forma leggera del tapering già inglobata nei prezzi
Wall Street non raccoglie la stessa percentuale di consensi delle Borse europee. I money manager sono divisi sui prezzi delle azioni: per alcuni sono un pò cari; per altri sono equi. In ogni caso, è convinzione diffusa che una forma leggera di tapering, ossia la fine della politica monetaria ultra-espansiva da parte della Federal Reserve, sia già inglobata nei prezzi. Non lo è, invece, un cambio di rotta brusco, che però è considerato poco probabile. In un contesto che rimane incerto, il 53,8% degli intervistati prevede un rialzo, contro il 38,5%, che si attende stabilità.
Tokyo, bene l’export
Volgendo lo sguardo ad Oriente, e in particolare in Giappone, la Bank of Japan proseguirà nella politica monetaria espansiva, con l’obiettivo di raddoppiare la base monetaria e un target di inflazione al 2%. Sono di questo parere i gestori interpellati da Morningstar, secondo i quali le aziende nipponiche dovrebbero beneficiare ulteriormente dell’indebolimento dello yen, che le renderebbe competitive a livello internazionale. Mostrano, invece, cautela sulla capacità del governo di portare avanti con successo le riforme strutturali, conosciute come Abenomics. La Borsa di Tokyo è stimata in crescita dal 53,8% degli intervistati, mentre il 46,1% si attende un’oscillazione attorno agli attuali livelli.
E’ tempo di dollaro
La quasi totalità dei gestori (84,6%) prevede un indebolimento della divisa comunitaria nei confronti del dollaro. Le differenze nella crescita e nei tassi di interesse favoriscono il biglietto verde, che dovrebbe anche beneficiare di nuovi flussi di investimento verso gli Stati Uniti. Inoltre, un euro troppo forte non è nell’interesse della Banca centrale europea, impegnata a stimolare la crescita.