Lunedì da dimenticare per piazza Affari, salve Luxottica ed Eni
Lunedì sotto il fuoco delle vendite alla Borsa di Milano. Il risveglio per il listino è stato amaro. I timori di un incremento della domanda del petrolio in vista dell'inverno hanno fatto capolino sull'S&P/Mib. Ed è andato in onda un copione ben noto. Gli indici hanno chiuso in territorio negativo. Il Mibtel ha ceduto lo 0,36% a quota 21.030 punti, mentre il Mib30 ha perso lo 0,35% a quota 27.977. Del nuovo guizzo dell'oro nero ha approfittato Eni. Il titolo del Cane a sei zampe ha infatti tagliato il traguardo in corsa, viaggiando sui massimi storici a quota 18,34 euro in rialzo dell'1,03%. Decisamente sopra le righe la prova di Luxottica(+1,47% a quota 14,54 euro), merito anche dell'Antitrust americano che ha dato il via libera all'acquisizione della statunitense Cole venerdì sera a mercati chiusi e il titolo fa festa sul listino. Hanno acciuffato il segno più anche Tim(+0,23% a 4,30 euro) ed Enel(+0,16% a quota 6,48 euro). Per tutti gli altri titoli segno meno. Seduta da dimenticare per Fiat (-2,74% a quota 5,83 euro). Il mercato, nonostante fosse preparato al no di Gm, non ha ancora assorbito il colpo. Fiat dovrà far fronte all'aumento di capitale pari a 2,5 milioni di euro, secondo indiscrezioni di stampa. Tutto da sola e qui viene la magagna. Il gruzzolo è più pesante di quanto si pensasse. Schiaffo anche a ST (-2,28% a quota 14,13 euro), colpa di Infineon. La società tedesca ha fatto di attendersi un mercato dei chip piatto alla fine di quest'anno e nel primo trimestre del 2005. Quanto basta per dare il là agli ordini di vendita.