Notizie Notizie Italia Italia esce da recessione, Pil confermato +0,3% nel I trimestre

Italia esce da recessione, Pil confermato +0,3% nel I trimestre

29 Maggio 2015 08:39
Il Pil torna a crescere nel primo trimestre dell’anno e l’Italia può dirsi fuori dalla recessione. Secondo i dati pubblicati dall’Istat, il Prodotto interno lordo in Italia nei primi tre mesi del 2015, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente confermando la stima preliminare diffusa il 13 maggio scorso. Si tratta del primo segno più in termini tendenziali dopo 13 trimestri. La crescita del Pil è stata dello 0,1% nei confronti del primo trimestre del 2014.
L’istituto di statistica precisa che il primo trimestre del 2015 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2014. La variazione acquisita per il 2015 è pari a +0,2%.
Rispetto al trimestre precedente, spiega l’Istat, i principali aggregati della domanda interna mostrano andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in lieve diminuzione (-0,1%) e gli investimenti fissi lordi che crescono dell’1,5%. Dal lato degli scambi con l’estero, le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,2 punti percentuali (+0,3 punti gli investimenti fissi lordi, -0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private e un contributo nullo della spesa della Pubblica Amministrazione). La variazione delle scorte ha fornito un apporto positivo di 0,5 punti percentuali. Per contro, il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,4 punti.
Dal lato dell’offerta, si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura (6,0%) e dell’industria (0,6%), mentre quello dei servizi ha segnato una variazione nulla. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell’1,6%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%.