News Indici e quotazioni L’intervento cinese spinge al rialzo i listini Usa

L’intervento cinese spinge al rialzo i listini Usa

Pubblicato 12 Settembre 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:39
Grazie ad un colpo di reni nel finale gli indici statunitensi riescono a chiudere la seduta con il segno più. Il Dow Jones ha terminato in rialzo dello 0,63% a 11.061,12 punti, +0,7% per lo S&P che si porta a 1.162,27 e +1,1% del Nasdaq che sale a 2.495,09. Nonostante le tensioni legate al possibile default di Atene ed al probabile downgrade delle banche francesi gli indici Usa sono riusciti a chiudere la prima seduta dell'ottava in territorio positivo. Merito delle indiscrezioni riportate dal Financial Times, secondo il quale l'Italia avrebbe chiesto alla Cina di contribuire all'acquisto di titoli del Bel Paese.

Dal fronte societario +1% per Bank of America, che ha annunciato un piano taglia-costi da 5 miliardi di dollari all'anno. Alla luce della vendita della quota nella China Construction Bank gli analisti di Citigroup (+0,82%) hanno alzato la stima sull'eps di BofA da 18 a 61 centesimi. La stessa Citi ha tagliato le stime di utile di Morgan Stanley (-1,51%), JP Morgan (+1,06%) e Goldman Sachs (+0,66%). Goldman a sua volta ha aggiunto Oracle (+2,88%) alla sua "Americas conviction buy list" mentre Ubs ha inserito Micron Technologies (+5,28%) nella "most preferred list". Sempre per quanto riguarda i giudizi, Fitch ha tagliato il giudizio su tre colossi del comparto delle costruzioni del calibro di Beazer Homes, di KB Home e di Ryland Group (-2,45%, +0,18% e +2,7%). Tra le altre storie del giorno, +3,98% per McGraw-Hill, che ha presentato un progetto che la porterà a scindersi in due entità distinte, da un lato la divisione mercati e dall'altro l'educational, e +50,8% di NetLogic Microsystems, che sarà acquisita da Broadcom Corporation.