News Valute e materie prime Il greggio vola in scia del probabile intervento in Siria

Il greggio vola in scia del probabile intervento in Siria

Pubblicato 27 Agosto 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:18
Seduta sugli scudi per il greggio. L'escalation della tensione in Siria, che va a sommarsi ai disordini in Egitto e al calo dell'export libico, spinge le quotazioni del greggio: in questo momento sia il future con consegna ottobre sul Wti, il benchmark statunitense, il corrispondente derivato sul riferimento globale, il Brent, quotano in rialzo di tre punti percentuali portandosi rispettivamente a 109,04 e a 114 dollari.

Per il primo si tratta del livello massimo dal marzo del 2012 mentre il secondo scambia a livelli che non si vedevano da quasi un anno (settembre '12). Gli investitori temono che le tensioni in Siria possano propagarsi anche agli altri Paesi del Medio Oriente, un'area da cui arriva un terzo del greggio mondiale.

Dopo la chiusura dei listini statunitensi, e in attesa dei dati ufficiali in calendario per domani, l'American Petroleum Institute diffonderà i dati relativi le scorte a stelle e strisce. Il consenso degli analisti contattati da Platts è per un calo di 250 mila barili.