News Notizie Italia Finmeccanica bene a Piazza Affari, lunedì possibile incontro con Insigma sulle due Ansaldo

Finmeccanica bene a Piazza Affari, lunedì possibile incontro con Insigma sulle due Ansaldo

Pubblicato 8 Gennaio 2015 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:04
Finmeccanica positiva a Piazza Affari, dove segna un rialzo del 2,47% a 7,65 euro. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe atteso per lunedì prossimo un incontro tra i cinesi di Insigma e i vertici del gruppo per l'entrata in AnsaldoBreda e Ansaldo STS. L'offerta, da 1,5 miliardi di euro, resta garantita da Bank of China e China merchants bank. I manager cinesi, scrive il giornale nazionale, resteranno in Italia cinque giorni e hanno come obiettivo l'ottenimento dell'esclusiva che porterà alla fase finale delle trattative. L'alternativa è la giapponese Hitachi, che però non ha presentato un'offerta vincolante.

"Riteniamo che una decisione venga presa a breve", commentano gli analisti di Equita nel report odierno, confermando il giudizio buy e il target price a 8,3 euro. "Per l'equity story è importante che la cessione si realizzi anche senza massimizzare il valore".

Da parte loro, gli esperti di Banca Akros (rating buy e target price a 10,50 euro) sono convinti che l'interesse dei cinesi sulle due Ansaldo sia chiaramente forte, avendo già dichiarato di essere disposti a pagare i due asset con un impegno globale di oltre 1,5 miliardi di euro. "Se assumiamo che AnsaldoBreda abbia valore nullo e che Insigma sia pronta a impegnare 1,5 miliardi di euro per Ansaldo STS, questo vorrebbe dire che i cinesi sono disposti a pagare 9 euro per azione per STS (la controllata potrebbe raggiungere i 300 milioni di euro di posizione finanziaria netta nel 2014)".

Gli analisti considerano molto buona la notizia che Insigma voglia chiudere l'affare STS/Breda, considerando anche che sarebbero disposti a pagare di più rispetto a Hitachi (oltre 1,5 miliardi contro 1,36 miliardi di euro). Gli stessi esperti di Banca Akros sono inoltre convinti che Finmeccanica preferisca vendere alla giapponese Hitachi, anche se ritengono che non abbia mostrato abbastanza impegno nelle ultime fasi del processo.