Notizie La Fed temporeggia e scattano le vendite sul dollaro

La Fed temporeggia e scattano le vendite sul dollaro

19 Settembre 2013 08:39

Biglietto verde venduto copiosamente all’indomani della decisione a sorpresa della Federal Reserve di lasciare invariato a quota 85 miliardi di dollari mensili il piano di acquisto di asset. Posticipato quindi l’avvio dell’atteso tapering, ossia la graduale riduzione degli stimoli monetari straordinari. Il consenso degli analisti era orientato per un calo nell’ordine di 10-15 miliardi di dollari.
La decisione del Fomc (Federal Open Market Committee, il braccio operativo della banca centrale) è motivata dall’andamento altalenante del mercato del lavoro e dell’effetto restrittivo dovuto ai tagli alle spese governative che stanno frenando la congiuntura della prima economia mondiale.

Ben Bernanke ha ribadito che la disoccupazione al 6,5% non é considerato un trigger. Per rendere più chiaro il concetto, il governatore ha evidenziato che molti membri dell’FOMC si aspettano che i Fed Funds siano inferiori all’1% a fine 2015 e al 2% a fine 2016 anche se il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi rispettivamente al 6% e al 5,7%.

A metà mattinata il dollaro perde notevolmente terreno rispetto alle altre principali valute con i rendimenti dei Treasury in ritracciamento sull’obbligazionario in virtù della prospettiva di mantenimento delle misure di stimolo monetario più del previsto. Il cross euro/dollaro si è spinto fino a quota 1,3552, sui massimi da febbraio. Giù il cross dollaro/yen che viaggia a quota 98,8.

Oggi è stato il turno del meeting della Swiss National Bank (SNB) che ha lasciato il floor (livello minimo tollerato) del cambio euro/franco svizzero a quota 1,20 euro ritenendo che la divisa elvetica sia ancora a livelli troppo elevati. Il cross euro/chf dopo l’annuncio si è mantenuto stabile in area 1,233. La SNB ha rivisto al rialzo le stime di Pil per l’intero 2013 nel range +1,5/+2% rispetto al +1/-1,5% indicato in precedenza. Riviste al rialzo le stime sull’economia elvetica anche da parte della Segreteria di Stato dell’Economia (Seco) che per quest’anno vede un +1,8% dal +1,4% indicato tre mesi fa.