News Fed sorprende tutti, rischi fiscali ed economici all’orizzonte

Fed sorprende tutti, rischi fiscali ed economici all’orizzonte

Pubblicato 19 Settembre 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:15
Risk on! La Fed sorprende tutti e spinge al rialzo tutte le borse del mondo. Riprendono quota anche le valute emergenti dopo il tonfo degli ultimi mesi. Ma cosa ha spinto la Fed a non agire? Le ragioni le possiamo ricondurre a diversi fattori.

In primo luogo, il repentino rialzo dei tassi di interesse sui titoli a lunga scadenza degli ultimi tre mesi ha messo pressione al mercato immobiliare, uno dei più cari alla Fed dopo la crisi dei subprime. La Banca centrale teme che una perdita di spinta del mattone possa rallentare i miglioramenti del mercato del lavoro e pesare sulla crescita.

In secondo luogo, ci sono rischi di natura fiscale. È ripresa al Congresso la disputa tra repubblicani e democratici che dovranno decidere entro metà ottobre sull'innalzamento del tetto del debito, per evitare che il Paese vada in default tecnico.

A nostro avviso, i rischi derivanti da una possibile riduzione del piano di acquisto Treasury in un momento in cui il Tesoro Usa si appresta ad aumentare le emissioni potrebbero essere stati sufficienti da soli a far slittare la decisione sul tapering.

Un tapering ora avrebbe poi messo ulteriore pressione al comparto governativo statunitense prima del raggiungimento dell'accordo sul tetto del debito.

Infine, la mancata mossa della Fed però mette in luce anche tutte le difficoltà della prima economia del mondo, che sembra non essere più in grado di camminare da sola. Lo spettro della trappola della liquidità sta diventando sempre più incombente. Un termometro è dato dall'inflazione che rimane abbastanza contenuta, segnalando così una debolezza di fondo dei consumi.

Tutto slitta ora al meeting di ottobre o dicembre, quando poi Bernanke sarà prossimo a dare l'addio alla Fed.
Il rally azionario sembra essere destinato a continuare. L'S&P500 inizia a mettere nel mirino il target a 1.750 punti e il Dow Jones quello dei 16.000.

VINCENZO LONGO
Market Strategist IG