Notizie Indici e quotazioni Europa: spread ancora in discesa e Borse caute dopo Qe della Bce

Europa: spread ancora in discesa e Borse caute dopo Qe della Bce

6 Marzo 2015 09:47
Spread ancora in calo, con i rendimenti che scrivono nuovi minimi storici sotto quota 1,3%, e Borse europee caute. Questo il quadro sui mercati che si delinea stamane all’indomani della riunione della Banca centrale europea (Bce) che ha annunciato la data di avvio ufficiale del Quantitative easing (Qe) europeo. Nel corso della conferenza stampa di ieri il presidente della Bce, Mario Draghi, ha fatto sapere che la misura straordinaria, lanciata a fine gennaio per sostenere la crescita della zona euro, inizierà ufficialmente a partire da lunedì 9 marzo (qui tutti i dettagli della riunione Bce).
Effetto Bce immediato sull’andamento dello spread. Prosegue la discesa dello spread Btp-Bund: il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi viaggia a 92,9 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale è all’1,262%, nuovo minimo storico.
Nel frattempo le principali Piazze finanziarie del Vecchio continente si mostrano prudenti, registrando dei guadagni moderati o addirittura poco sotto la parità, come nel caso della Borsa di Londra e quella di Parigi. Il Ftse 100 cede in questo momento lo 0,08%, mentre il Cac40 cede lo 0,10 per cento. In leggero rialzo il Dax che sale dello 0,08%, mentre a Piazza Affari il Ftse Mib guadagna lo 0,27% a 22.459,96 punti. 
Post Bce, parola agli analisti
“Le stime di crescita dell’Euro zona sono state riviste al rialzo, come ci attendavamo, insieme ai target di inflazione: questo conferma che la Bce è fortemente determinata nel suo programma di QE e sta agendo in modo preciso per gestirne l’implementazione”. A dirlo Mauro Vittorangeli, cio conviction fixed income di AllianzGI.  E aggiunge: “Affermando che il Qe potrebbe durare oltre il 2016, il Governatore Draghi rivela che la Bce è determinata a continuare finché non otterrà i risultati che si è posta, nella piena consapevolezza che non può permettersi di fallire in tale azione”.
Riteniamo che i dettagli presentati oggi abbiano preparato la strada per un ulteriore restringimento degli spread nell’eurozona nel breve periodo – prosegue Vittorangeli – Questo potrebbe spingere il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e spagnoli a 10 anni e quello tedesco entro un livello di 80 punti base. Crediamo che la Bce comprerà obbligazioni in modo proporzionale tra le diverse scadenze da 2 a 30 anni, come ha già annunciato. Un’azione differente potrebbe invece avere un eccessivo effetto distorsivo sulla curva dei rendimenti”.
Dopo la mossa della Bce, Vincenzo Longo, market strategist di Ig, ha commentato che “l’approccio  utilizzato sembra essere basato sulla flessibilità che sarà concessa alle singole Banche centrali nella conduzione degli acquisti, anche se è prevista la supervisione del consiglio direttivo. Gli acquisti interesseranno il mercato secondario e saranno commisurati agli apporti di capitale delle singole Banche centrali nazionali alla Bce. Ogni Banca centrale potrà acquistare asset di giurisdizione del Paese dove risiedono. Potranno essere acquistati titoli di Stato con scadenza residua compresa tra i 2 e 30 anni, il cui rendimento non sia inferiore al tasso sui depositi (in questo momento a -0,2%). Potranno essere acquistati titoli per un valore nominale non superiore al 25% di ogni singola emissione, mentre la quota complessiva di titoli acquistabili per ogni singolo emittente non potrà superare il 33%”.
 
Secondo Longo, “qualche dubbio rimane sull’effettiva disponibilità/reperibilità dei titoli che la Bce si appresta ad acquistare. Crediamo che le banche più in difficoltà sotto il profilo della liquidità saranno quelle più incentivate a vendere titoli alla Bce, anche se questa liquidità aggiuntiva potrebbe non essere utilizzata per incentivare l’economia reale”.