Notizie Risparmio Etf e risparmio gestito, scontro o incontro?

Etf e risparmio gestito, scontro o incontro?

31 Luglio 2009 12:38

Il tempo scorre sempre veloce sui mercati e l’innovazione nell’ultimo decennio ha portato progressivamente alla ribalta prodotti finanziari innovativi quali gli Exchange Traded Funds, strumenti semplici e poco costosi che minacciano di oscurare progressivamente i più costosi fondi comuni tradizionali. Sono passati oltre 3 lustri dal lontano 1993 quanto vide la luce il primo fondo “passivo” che riproduceva l’andamento dell’indice S&P 500, progenitore degli Etf che oggi vengono scambiati in 42 mercati e che negli ultimi anni hanno saputo mutare pelle e aumentare il proprio appeal agli occhi del piccolo investitore. Senza tradire le loro caratteristiche originarie, gli Etf ad oggi permettono un completo ventaglio di strategie di investimento con il loro utilizzo che sta progressivamente aumentando in tutte le asset class. Dal punto di vista operativo la distanza dai tradizionali fondi comuni si sta assottigliando con trackers “attivi” o “semiattivi” che permettono di far meglio del mercato e non solo replicare passivamente degli indici, mentre la distanza a livello di costi continua ad essere cospicua. Inoltre, l’aumentata concorrenza nel mondo degli Etf sta portato a ulteriori assottigliamenti delle commissioni annue. E settimana scorsa Db x-trackers, la piattaforma di Etf di Deutsche Bank, ha addirittura deciso di portare a zero le commissioni sul db x-trackers DJ Euro Stoxx 50 Etf, uno dei suoi Etf più trattati. “Gli Etf costituiscono ormai una parte sempre più importante dell’attività globale di trading in Europa – ha rimarcato Nizam Hamid, Head of Sales Strategy di iShares Europa -. La costante crescita del turnover degli ETF in condizioni di mercato assai deboli e livelli generalmente più bassi di negoziazione in cash equities e future rappresenta una forte indicazione della preferenza degli investitori per gli Etf”. L’ultimo studio redatto da iShares ha infatti mostrato un aumento del 120% del turnover relativo agli Etf europei nel corso degli ultimi 12 mesi. Come parte dell’intera attività di trading, soltanto gli Etf hanno registrato un aumento dal 2,8% al 10,8% nello stesso periodo considerato, mentre i volumi di negoziazione delle azioni e dei future sottostanti sono calati notevolmente.
Fermento nell’universo degli Etf testimoniato dal crescente interesse dei colossi del risparmio gestito verso il mondo dei “replicanti”. Il colosso del reddito fisso Pimco ha fatto debuttare lo scorso mese il suo primo Etf obbligazionario e in prospettiva mira ad attaccare questo mercato, mentre BlackRock ha intavolato un’operazione da complessivi 13,5 miliardi di dollari per mettere le mani su Barclays Global Investors (BGI), la divisione di asset management messa in vendita di Barclays e che annovera al suo interno iShares, la piattaforma di BGI attiva nella gestione e contrattazione di Exchange traded fund e saldamente leader mondiale del settore con un patrimonio gestito di oltre 300 miliardi di dollari in più di 350 fondi in tutto il mondo. Connubio mutual funds-Etf che appare destinato ad intensificarsi nel prossimo futuro con i colossi del risparmio gestito vogliosi di sfruttare l’elevato potenziale di crescita degli Etf. Già nel 2007 Invesco, colosso statunitense dell’asset management, aveva aperto la strada all’integrazione di Etf nell’ambito dei prodotti gestiti acquistando PowerShares, leader di mercato negli Usa e che in questi anni ha lanciato i primi Etf “attivi” che si avvicinano al mondo del risparmio gestito con un gestore dell’Etf chiamato periodicamente ad aggiornare il portafoglio titoli del fondo.
Non vanno tralasciati gli elementi di complementarietà tra Etf e fondi comuni per quanto riguarda le strategie di investimento offerte. Gli Etf risultano sempre più uno strumento utile per coprire al meglio le asset class principali creando anche valore aggiunto, di contro davanti a mercati non completamente efficienti il gestore di fondi con scelte fatte giornalmente continua a vantare una maggiore possibilità di creare valore extra.