Notizie Notizie Italia Elliott allunga tentacoli in Italia: dopo TIM e Milan punta Mediobanca, ma vera preda è Generali

Elliott allunga tentacoli in Italia: dopo TIM e Milan punta Mediobanca, ma vera preda è Generali

3 Agosto 2018 10:49

Dopo aver defenestrato la maggioranza dei francesi nel cda di TIM, il fondo Elliott di Paul Singer punta su Mediobanca, ma il vero obiettivo è Generali Assicurazioni. E’ quanto scrive il quotidiano La Repubblica, rendendo noto che il fondo attivista Elliott avrebbe rastrellato una quota dell’1% circa del capitale di Mediobanca. L’acquisizione avrebbe un valore strumentale, nel senso che il fondo vorrebbe arrotondare la quota per riformare la governance dell’istituto di Piazzetta Cuccia, provocando la scissione del 13,2% detenuto da decenni nel capitale di Generali.

La quota verrebbe distribuita direttamente ai soci della banca.

Il fondo Elliott baserebbe la sua nuova battaglia sul presupposto secondo cui il modello di governance di Mediobanca sarebbe inadeguato: di conseguenza, una sua riforma potrebbe creare nuovo valore. Nelle critiche ai vertici, si fa riferimento “all’eccessiva autorefenzialità del management, e alla sua rappresentanza garantita in cda (retaggio del fatto che la lista Mediobanca ancor oggi è presentata dal patto parasociale in cui primeggia la rivale UniCredit)”.

Il fondo non gradisce inoltre “la partecipazione di Mediobanca nelle polizze triestine: perchè il suo rendimento, 17% l’anno circa, ha poco a che fare con le capacità dei banchieri guidati da Alberto Nagel, oltre al fatto che consuma capitale. Per questo Elliott -scrive ancora La Repubblica – vedrebbe di buon occhio lo scorporo della quota Generali, da distribuire direttamente ai soci di Piazzetta Cuccia. Su questo secondo livello, più rilevante a fini sistemici poiché Generali è un forziere finanziario del paese, la partita s’intreccia con quella che, a Trieste, stanno giocando i soci forti del Leone. Caltagirone, Del Vecchio, De Agostini, Benetton che, insieme all’ad Philippe Donnet cercano di rilanciare redditività e capitalizzazione del gruppo per difenderlo da appetiti ostili”.

Confermate praticamente le indiscrezioni di Dagospia, che nella giornata di ieri aveva lanciato l’indiscrezione:

“Dopo Tim, continua la riscossa degli americani nei confronti dei francesi. Paolo Scaroni, consigliere del fondo Elliott, ha incontrato la settimana scorsa il ministro Tria per annunciargli il forte interesse del fondo “avvoltoio” verso Mediobanca (Bolloré azionista chiave con l’8%). Obiettivo primo: Generali Assicurazioni”

L’indiscrezione di Dagospia, riporta La Repubblica, è stata confermata da due fonti finanziarie autorevoli, mentre nessun commento è arrivato dai diretti interessati.

Il quotidiano parla del progetto che Elliott ha su Mediobanca facendo riferimento alla presenza di un altro fondo in cordata.  “A quel che si apprende, lo schema d’attacco per il fondo di Paul Singer, che ha una potenza di fuoco di 38 miliardi di dollari e a luglio si è trovato proprietario del Milan, sarebbe stato messo a punto negli ultimi mesi anche con Bluebell, società di Giuseppe Bivona già attiva nella scalata Telecom”.

Su come Paul Singer & Co. si segnala che “la volontà di Elliott di far breccia in Mediobanca, per esempio, potrebbe cementarsi con quella di Jean Pierre Mustier – leader assoluto di UniCredit – di cedere il suo 8,68% nella banca d’affari. L’altra partita intrecciata è quella con il francese Vincent Bolloré,  antagonista di Elliott in Tim e colonna pure in Mediobanca con un 8% sempre connesso a Generali.

Ci sarebbe dunque nuovamente una partita tra Singer e il finanziere bretone, che in Tim comanda i francesi di Vivendi che, pur se rimasti azionisti di maggioranza, hanno perso l’infuocata battaglia lanciata e vinta dal fondo Elliott per conquistare il cda nello storico Tim Day.

In quell’occasione, di fatto, la lista proposta dal fondo attivista ha avuto la meglio: il 49,84% dei soci presenti all’assemblea ha votato a favore di tutti i suoi membri, contro il 47,18% degli azionisti che sono rimasti fedeli invece a Vivendi, primo azionista del gruppo di tlc con una quota del 23,9%.

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Tornando al dossier su Mediobanca-Generali, La Repubblica mette in evidenza che, “in attesa di chiarimenti, ci sono due date importanti: una a fine settembre per sciogliere il patto che blinda il 29% di Mediobanca e l’altra e’ l’assemblea del 28 ottobre, dove Elliott potrebbe portare proposte che convincano i soci del mercato. Anche se qui, diversamente che in Tim, da anni votano al 99% con il board”.

Nel frattempo, a Piazza Affari, Mediobanca sale del 2,6%, confermandosi tra i titoli migliori; UniCredit è sotto pressione con -0,30%, Generali Assicurazioni +0,27%.