Notizie Notizie Mondo Draghi taglia i tassi: rate dei mutui variabili meno pesanti, benefici in vista anche per il fisso

Draghi taglia i tassi: rate dei mutui variabili meno pesanti, benefici in vista anche per il fisso

3 Novembre 2011 15:44

Un debutto, quello di Mario Draghi nelle vesti di nuovo presidente della Banca centrale europea, che verrà ricordato. A soli tre giorni dal suo insediamento, cogliendo di sorpresa gli analisti e gli esperti (qualche rumors era tuttavia iniziato a circolare in mattinata) l’istituto di Francoforte ha deciso di dare una sforbiciata al costo del denaro. I tassi di interesse sono stati tagliati di 0,25 punti base portandoli all’1,25% dal precedente livello 1,50 per cento. Con questa decisione, la Bce cambia di direzione rispetto alle precedenti politiche monetarie intraprese durante il 2011: ovvero l’aumento del costo del denaro ad aprile e giugno 2011. La decisione ha provocato la reazione immediata dei mercati che sono arrivati a guadagnare nel giro di pochi minuti oltre il 3%, con Piazza Affari che è salita di oltre il 4%. Al tempo stesso l’euro si indebolito, portandosi in area 1,37 sul dollaro.


La decisione sul taglio del costo del denaro da parte della Bce è stata presa in maniera unanime. Lo ha assicurato Mario Draghi nel corso della sua prima conferenza stampa che si è svolta nel pomeriggio a Francoforte. Perché è stata presa questa decisione? Draghi ha rimarcato come “i rischi sulla crescita si stanno intensificando al ribasso”. “Stiamo osservando un rallentamento della crescita. La situazione è molto incerta – ha ribadito Draghi – ma ci attendiamo che l’inflazione scenda sotto il 2% nel corso dell’anno prossimo”.

Insomma, l’attesa di un tasso di inflazione in calo nel 2012 e un’economia stagnante (con i mercati finanziari altamente volatili) hanno spinto l’istituto di Francoforte a prendere una posizione a favore di una crescita economica e della la creazione di nuovi posti di lavoro.
Sulle future mosse della Bce per quanto riguarda i tassi Draghi ha tagliato corto, ricordando la linea seguita dal suo predecessore Jean-Claude Trichet. “Non ci impegniamo mai a priori”, ha ricordato l’ex governatore di Bankitalia, ribadendo la volontà di adottare la linea di continuità con Trichet”.

Italia e acquisto bond
Il board della Banca centrale europea non si è focalizzato sull’Italia e sull’acquisto di bond. E’ quanto ha dichiarato il neo presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande poste nel corso della conferenza stampa a Francoforte. Soffermandosi sul programma di acquisto di bond Draghi ha ribadito che ha caratteristiche precise: carattere “temporaneo, limitato nel tempo e che punta a riportare una situazione ideale sul mercato”.
Molte le domande che i giornalisti hanno posto sul caso Grecia. “E’ molto difficile parlare di questa situazione che cambia di momento in momento”. “L’uscita di un Paese dalla Zona euro non è prevista dai trattati” europei”, ha affermato Mario Draghi rimarcando come la “situazione greca è eccezionale e unica”.


Cosa accade sul fronte mutui?
“La riduzione di 25 punti base del tasso Bce segue quanto anticipato dal mercato – esordisce Stefano Rossini, a.d. di MutuiSupermarket.it. Le quotazioni di venerdì scorso dei futures sull’Euribor tre mesi scambiati al mercato Liffe di Londra prevedevano infatti una riduzione implicita dei tassi di interesse variabili di 25 punti base da qui a fine anno”. Per Rossini la diminuzione del tasso Bce “dovrebbe portare ad una ripresa della domanda di mutui a tasso variabile che erano passati dallo spiegare il 68% della domanda nel terzo trimestre al 64% nel quarto trimestre. Ma in termini pratici per le famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile in corso di ammortamento, la riduzione del tasso Bce cosa comporterà? “E’ una novità di piccolo impatto ma comunque positiva – precisa Rossini – per un mutuo di 100 mila euro a 20 anni, la rata mensile diminuisce di circa 13 euro, quindi un risparmio annuale di poco superiore ai 150 euro”.

Per Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it, il taglio dei tassi potrà in parte allentare le tensioni sul mercato dei mutui, con benefici per chi già sta rimborsando un mutuo a tasso variabile, grazie all’arretramento che gli indici Euribor dovrebbero registrare a seguito del taglio Bce. Anche le nuove offerte potranno beneficiare del calo dell’Euribor, e lo scenario di prospettiva al ribasso per i tassi, delineato dallo stesso Draghi per il prossimo futuro, potrà contribuire a tenere bassi anche gli indici IRS, quelli utilizzati per definire i tassi fissi dei mutui. A giudizio di Anedda in questa fase la tipologia di mutuo più consigliabile è quella a tasso fisso. “Con le migliori offerte al di sotto del 5% ci si assicura un tasso comunque competitivo e che difficilmente in futuro potrà essere più basso”. Scegliendo un variabile si può al momento essere abbastanza sicuri ci godere di tassi bassi per un paio d’anni, ma nell’arco dei venti o trent’anni di durata di un mutuo le incertezze sull’andamento dei tassi resterebbero parecchie.