Notizie Notizie Italia Dpef, Padoa Schioppa: “Avere i conti a posto significa essere ricchi”

Dpef, Padoa Schioppa: “Avere i conti a posto significa essere ricchi”

29 Giugno 2007 07:13

“Avere i conti a posto significa essere ricchi”. Potrebbe essere questa la frase simbolo del Documento di programmazione economico finanziaria (Dpef) 2008-2001 approvato ieri dal governo insieme con il decreto legge di destinazione dell’extragettito fiscale, il cosiddetto “tesoretto”. A pronunciarla il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha adottato, all’unanimità, i due documenti. Naturalmente soddisfatto anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi: “E’ il giorno della svolta”.
E di svolta veramente sembra trattarsi visto che per la prima volta vengono liberate risorse “in corso d’anno”, come ha fatto notare ancora il ministro dell’Economia.


I 6,5 miliardi di surplus di entrate fiscali del 2007 verranno suddivisi in interventi per il sociale (2,3 miliardi), come l’incremento delle pensioni minime e la formazione e la ricerca, e interventi per lo sviluppo (2,3 miliardi) come investimenti nelle infrastrutture, ai quali verranno destinati circa 2 miliardi di euro, e sulla sicurezza e sul funzionamento delle amministrazioni (1,9 miliardi). I 6,5 miliardi di euro resisi disponibili rappresentano la cifra massima raggiungibile nel rispetto delle richieste di Bruxelles. Corrispondono allo 0,4% del pil circa e dovrebbero portare il deficit 2007 dal 2,1% al 2,5% dunque all’interno degli “obiettivi stabiliti per l’anno in corso” secondo Padoa Schioppa. Nel 2008 il rapporto deficit/pil dovrebbe calare al 2,2% con un debito che, secondo il presidente del Consiglio Prodi, scenderà sotto il 100% nel giro di cinque anni dal 106% attuale.


Per quanto riguarda il Dpef, tramite il quale il governo ha dichiarato di voler agire sullo sviluppo economico senza mettere a repentaglio gli equilibri di bilancio, le misure previste prevedono la possibilità delle detrazioni fiscali per i figli a carico anche per i “nullatenenti”, il miglioramento degli assegni familiari, strumenti che in futuro “dovranno essere unificati” e la “dote fiscale” per i figli. Riduzioni dell’Ici sulla prima casa e detrazioni per chi vive in affitto sulla base di un sistema di aree geografiche sono previste a partire dal 2008 mentre è in programma una “revisione della tassazione dei redditi da locazione nel contesto dell’attuazione dei più generali principi di delega per la riforma della tassazione dei redditi da capitale”.


Capitolo sanità e scuola. Il sistema sanitario nazionale potrà tenere in futuro solo se i cittadini contribuiranno direttamente alla spesa. La compartecipazione alla spesa sanitaria verrà rivista su criteri di maggiore equità e correlazione alle situazioni economiche delle famiglie. Il sistema sanitario nazionale e i servizi verranno monitorati anche attraverso sondaggi di gradimento proposti ai cittadini stessi. Sull’istruzione saranno i ministri dell Pubblica Istruzione e dell’Economia a dover presentare un “libro bianco” volto alla valorizzazione del lavoro svolto dai docenti e all’introduzione di innovazioni nei sistemi di reclutamento e formazione del corpo docente. Verranno introdotti nuovi meccanismi per l’avanzamento delle carriere e nella gestione della disciplina della mobilità.


Ricco il piano per le infrastrutture con quasi 7 miliardi di euro destinati al Meridione e 22,1 miliardi spalmati su cinque anni a favore delle ferrovie. 4,2 saranno invece i miliardi che arriveranno all’Anas. Lunga la lista delle opere delle quali è previsto l’avvio entro il 2012 per un investimento di 55,9 miliardi di euro (19,8 da reperire). Il capitolo energia prevede la costruzione di nuovi gasdotti, rigassificatori e centri di stoccaggio del gas “per evitare pericolose crisi di fornitura”.


Sulla Rai il Dpef impegna il governo ad accelerare il passaggio al digitale sostenendo finanziariamente la tv di Stato in questo processo mentre per quanto riguarda la banda larga e le reti di nuova generazione il governo intende imprimere un’accelerazione dello sviluppo anche grazie all’utilizzo dei fondi dell’Ue specialmente nelle aree meno sviluppate del Paese. Proseguiranno infine le privatizzazioni e le cessioni di quote di società in mano allo Stato quali “Poste italiane e Istituto poligrafico zecca dello stato” mentre è confermata l’esistenza della possibilità di una quotazione per Fincantieri nella quale il governo manterrà comunque una quota minima del 51%.