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Dati di chiusura

Pubblicato 16 Giugno 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:52
La Borsa di Milano chiude le contrattazioni in deciso ribasso, trascinata dall'avvio negativo sotto i 12 mila punti di Wall Street. I dati macro provenienti dagli Usa hanno contribuito alla discesa: il dato sull'inflazione a maggio è stato peggiore delle attese, come anche quello sulla manifattura dello Stato di New York e sulla produzione industriale. A pesare anche il nulla di fatto tra i ministri delle Finanze dell'Eurozona sul piano di salvataggio della Grecia. Il caso Atene verrà nuovamente preso in considerazione dai ministri in un nuovo meeting straordinario che si svolgerà domenica sera a Lussemburgo, prima degli incontri in agenda il 20-21 e del 23-24 giugno tra i leader Ue. Nei prossimi giorni, il 17 giugno, è previsto anche il faccia a faccia franco-tedesco tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy durante il quale il caso greco verrà sicuramente affrontato. Nel frattempo l'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato il rating di 4 banche greche da "B" a "CCC", con outlook negativo. Gli istituti coinvolti sono la Alpha Bank, la EFG Eurobank Ergasias, la National Bank of Greece e la Piraeus Bank. E così a Piazza Affari il Ftse Mib ha lasciato sul parterre il 2,16% a 19.918 punti, mentre il Ftse All Share si è attestato a 20.671 punti in calo del 2,09 per cento. Ancora una volta cattive performance giunte del comparto bancario. Maglia nera a Intesa SanPaolo, la peggiore del listino, che a fine giornata ha toccato i minimi di seduta attestandosi a 1,716 euro (minimo intraday) in calo del 4,93 per cento. Non è andata meglio a Ubi Banca (-5,20% a 4,014 euro), Mediobanca (-3,67% a 6,83 euro) e Unicredit (-3,30% a 1,467 euro). Bpm oggi ha aggiornato i minimi storici terminando la seduta a 1,61 euro giù del 2,83 per cento. Male anche il comparto del rispermio gestito, con Azimut che ha perso il 3,19% a 6,38 euro e Mediolanum in discesa del 3,60% a 3,268 euro. Rosso anche per la Galassia Agnelli: Il titolo Fiat ha perso l'1,71% a 7,20 euro, nonostante le ultime notizie riguardo l'Ipo di Crysler. L'amministratore delegato della società, Sergio Marchionne, martedì ha lasciato intendere la propria preferenza per un collocamento iniziale in Borsa, anche in ragione dei rischi della via considerata alternativa: un possibile downgrade da parte delle agenzie di rating nell'eventualità che il Lingotto acquisisca la quota detenuta in Crysler da Veba (fondo che fa capo ai sindacati della United Auto Workers). Marchionne ha comunque escluso che l'Ipo possa avvenire già quest'anno. In negativo anche Exor (-2,31% a 22 euro) e Fiat Industrial (-2,11 % a 8,81 euro). Dopo un avvio tonico, anche Enel Green Power ha chiuso la seduta in ribasso (-0,97% a 1,935 euro), nonostante le dichiarazioni del ministro dello sviluppo Paolo Romani. A seguito dell'esito del referendum, Romani ha annunciato una conferenza nazionale per stabilire il nuovo piano energetico dell'Italia entro la fine dell'anno. Male anche A2a (-1,68% a 1,17euro), sebbene sia di ieri la notizia che la società di servizi, attraverso la controllata Ecodeco, si è aggiudicata una commessa da 26 milioni per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti e la raccolta differenziata in Inghilterra. Questo avrà una capacità di 250 mila tonnellate annue, con inizio delle attività previsto dal 2015, con una concessione della durata di 25 anni.
Chiusura nei pressi dei minimi di seduta per i listini del Vecchio continente. A Londra il Ftse100 ha terminato in calo di un punto percentuale (-1,04%) a 5.742,5 punti, -1,25% invece per il Dax che scende a 7.115,1, rosso dell'1,49% per il Cac40 a 3.806,8 e -1,97% per lo spagnolo Ibex a 9.933,1.