Notizie Notizie Italia Crisi: in sei anni persi oltre 1 milione di posti di lavoro, segnali di stabilizzazione nell’ultimo anno

Crisi: in sei anni persi oltre 1 milione di posti di lavoro, segnali di stabilizzazione nell’ultimo anno

27 Gennaio 2015 13:04
Saldo molto amaro per il mercato del lavoro italiano. L’aumento a livelli record della disoccupazione (balzata al 13,4% a novembre) è il riflesso di una discesa consistente del numero degli occupati dall’inizio della crisi, nel 2008, a oggi. I posti di lavoro in meno in questi 6 anni hanno superato quota un milione. A rimarcarlo è oggi uno studio condotto da Unimpresa. 
In media bruciati 172 mila posti l’anno
Dal 2008 al 2014 gli occupati sono scesi da 25,3 milioni a 24,3 milioni con un calo di oltre 1 milione di unità (-4,08%). Su base annua la discesa degli occupati è stata pari a un ritmo medio di 172mila posti di lavoro in meno l’anno.
Timidi segnali di ripresa negli ultimi 12 mesi 
In Italia gli occupati erano 25,3 milioni a settembre 2008 mentre già nel 2009 (terzo trimestre) erano calati a quota 24,8 milioni. Ancora una diminuzione nel 2010 (terzo trimestre) a 24,6 milioni, ancora giù a fine 2011 a 24,7 milioni e in calo dopo altri dodici mesi (settembre 2012) con 24,7 milioni di occupati che a settembre 2013 erano scesi a 24,2 milioni. L’ultima istantanea, terzo trimestre 2014, restituisce una fotografia a tinte fosche: rispetto ai 12 mesi precedenti si registra un lieve aumento (+29mila unità), ma  rispetto all’inizio della crisi (terzo trimestre 2008) sono andati persi 1 milione e 33mila posti di lavoro con un calo percentuale pari al 4,08%.
In Europa si salva solo la Germania
L’analisi di Unimpresa prende in considerazione anche l’area euro, dove l’occupazione è caduta  a un ritmo più blando: -2,85%, pari a 4,3 milioni di occupati in meno, da 153,3 milioni a 149 milioni. Meno lavoro in tutti i paesi con l’eccezione della Germania (+4,42%) che ha dato impiego a 1,8 milioni di occupati in più (da 41 milioni a 42,8 milioni). In Francia invece nel terzo trimestre 2008 gli occupati erano 27,2 milioni mentre a settembre 2014 risultavano 27,1 milioni: i posti di lavoro persi sono 139mila (-0,51%). In caduta libera l’occupazione in Spagna che ha assistito a un crollo della forza lavoro: da 24,4 milioni a 18,3 milioni, gli occupati in meno sono 2,96 milioni (-24,72%). 
“L’emorragia di posti di lavoro si estende a vista d’occhio giorno dopo giorno e non si vede una via d’uscita –  – commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – . Finora il governo di Matteo Renzi ha deluso le nostre aspettative; poniamo ancora una volta l’esigenza di varare riforme serie, volte a dare speranza agli imprenditori e pure alle famiglie. Per rimettere in moto l’economia, e quindi per far ripartire l’occupazione, dando alle aziende la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, si deve dare impulso al credito e vanno tagliate le tasse“.