Notizie Notizie Italia Cresce l’attesa per l’affare Endesa-Enel-E.On

Cresce l’attesa per l’affare Endesa-Enel-E.On

20 Marzo 2007 08:08

I tempi si fanno sempre più serrati per l’affare Endesa-Enel-E.On. Questa settimana, salvo cambiamenti dell’ultima ora, è quella dell’ultimo assalto, terminata la quale si andrà dritti verso il riassetto e le nuove prospettive del mondo energetico a livello europeo.


In queste ore, l’ago della bilancia sarebbe rappresentato dalla società spagnola Acciona. Il gruppo tedesco non vuole gettare la spugna e per avere la certezza che il 21% in suo possesso venga consegnato all’Offerta pubblica di acquisto (Opa) da 40 miliardi di euro che scadrà giovedì 29 marzo avrebbe contattato la società iberica. Il quotidiano teutonico Handelsblatt, nella giornata di ieri, ha messo nero su bianco il diktat dettato dal gruppo spagnolo: 8,6 miliardi e l’impegno di E.On a vendere le attività di energia rinnovabile dopo l’acquisizione di Endesa. Se l’accordo andasse in porto i tedeschi avrebbero la sicurezza di raggiungere la maggioranza assoluta nel gruppo spagnolo, vanificando di conseguenza ogni aspirazione della società italiana guidata da Fulvio Conti che al momento ha acquistato il 24,9% di Endesa.
Le voci sono diverse e continuano a rincorrersi di giorno in giorno. Stando a indiscrezioni vicine ad ambienti spagnoli e tedeschi, una possibile estromissione di Enel potrebbe prendere forma qualora Acciona (detiene il 21% di Endesa ) e la Cassa di Madrid (che ha il 10%) vendessero, appunto, le loro quote alla società tedesca.
Uno dei primi verdetti arriverà martedì 27 marzo, giorno entro il quale Consob spagnola ha fatto richiesta agli azionisti principali di dichiarare le loro intenzioni.


Intanto, gli appuntamenti importanti non mancano. Il consiglio di amministrazione di Endesa , che si riunisce oggi, potrebbe bruciare tutti sul tempo, decidendo già di accettare l’offerta di E.On.
Giovedì, sarà invece la volta della Commissione per l’energia spagnola (Cne) chiamata a comunicare se Viesgo, controllata da Enel, non rientra tra le cinque più grandi imprese elettriche spagnole (cancellando quindi l’incompatibilità con Endesa che è il più importante gruppo iberico del settore), e dare il nulla osta a Enel perché possa salire oltre il 10% in Endesa.
Rimane ancora un ultimo nodo da sciogliere. Il governo di Madrid si riunirà (la data non è stata ancora decisa) per decidere se togliere il limite di voto del 3% in cui si imbatte Enel, essendo una società controllata da un azionista pubblico.