Notizie Notizie Italia Carige +5%, AD Fiorentino conferma rumor Mincione e forte interesse per UTP

Carige +5%, AD Fiorentino conferma rumor Mincione e forte interesse per UTP

12 Aprile 2018 15:42

Rally di Carige in borsa: il titolo della banca ligure balza del 5% circa, beneficiando delle dichiarazioni rilasciate dall’AD Paolo Fiorentino. Dichiarazioni che, oltre a dare ragione alle indiscrezioni delle ultime ore, relative al rafforzamento nel capitale dell’istituto da parte del finanziere Raffaele Mincione, portano i mercati a scommettere su una operazione di raggruppamento delle azioni.

“Ci stiamo pensando, lo faremo a breve, entro l’anno di sicuro”, ha detto Fiorentino, riferendosi a una operazione di raggruppamento.

A margine del IX Forum Banca- Impresa del Sole 24 Ore, il numero uno dell’istituto ha detto inoltre di ritenere “fondata” l’indiscrezione secondo cui Mincione sarebbe salito nel capitale della banca, dal 5,4% all’8%, attraverso il suo The Capital Trust Management. Nel precisare di non avere informazioni dettagliate sulla mossa di Mincione, Fiorentino ha comunque definito il finanziere un investitore “serio” che condivide su Carige una idea “simile a quella di altri azionisti”.

Ancora, l’AD ha sottolineato che ci sarebbero più di 100 manifestazioni di interesse, da parte degli investitori, verso il portafoglio di unlikely-to-pay (UTP, ovvero inadempienze probabili) che presenta un valore lordo di 500 milioni, e che la banca prevede di ricevere offerte non vincolanti il prossimo 23 aprile.

Prosegue nel frattempo il lavoro per la cartolarizzazione di NPL (crediti deteriorati), che ammontano su base lorda a 1 miliardo.

Gli investitori guardano così sia alle novità su Mincione, che potrebbero implicare un riasetto nell’azionariato – dove il primo azionista Malacalza detiene una partecipazione pari al 20,6% e il secondo maggiore azionista è Gabriele Volpi, al 9,1% circa – sia alla possibilità che con il raggruppamento delle azioni possa avvenire anche la conversione delle azioni di risparmio.

Si scommette inoltre su un’operazione di M&A, dopo le parole proferite sempre dall’amministratore delegato Fiorentino, secondo cui una fusione avvantaggerebbe anche la controparte.

Secondo il CEO Carige porterebbe infatti in dote diversi asset, tra cui due principali, rappresentati da crediti fiscali per un miliardo di euro e dalla flessione del costo del funding:

“Abbiamo un piano, siamo in linea con il piano – ha detto – Metteremo gli azionisti nelle condizioni di poter avere delle opzioni: sia di valutare una aggregazione con qualcun altro, nella quale alcuni asset della banca verrebbero esaltati, sia di andare avanti stand alone” .

Sugli asset “che in una ottica di aggregazione verrebbero accelerati”, Fiorentino ha parlato per l’appunto di “crediti fiscali molto importanti”.

Deteniamo “un miliardo di crediti fiscali che, entrando in un gruppo che volesse accelerare nella bottom-line, sarebbero un asset straordinario. Abbiamo poi un costo del funding che sta scendendo e che naturalmente in un gruppo più grande verrebbe ridimensionato creando immediatamente valore”.