News Notizie Italia Caltagirone, si stringono i tempi per l’acquisto di Acqua Campania da Eni?

Caltagirone, si stringono i tempi per l’acquisto di Acqua Campania da Eni?

Pubblicato 29 Novembre 2005 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:54
Eni è vicina alla cessione del 51,5% nel capitale di Acqua Campania? La società, una volta Eniacqua Campania e attiva nella gestione di acquedotti in alcune delle province campane, rientra tra quelle che la controllata Italgas (35,20%della società napoletana a fine 2004, il resto fa capo a Eni e ad altre società del gruppo) dovrebbe dismettere per focalizzarsi nella distribuzione del gas naturale, ma la cessione del pacchetto di maggioranza è stata sempre rimandata (successe la stessa cosa per Acque Potabili, per la cui cessione si dovette attendere molto). In prima fila per rilevare il pacchetto di maggioranza c'è il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, secondo azionista della società col 23,7% tramite Vianini Lavori. E lo stesso Caltagirone aveva dichiarato lo scorso aprile di poter presto salire nel capitale. Secondo quanto risulta a Finanza.com negli ultimi giorni i legali di fiducia delle due società, segnatamente Massimo Mantovani per il Cane a sei zampe e l'avvocato Ravaioli per Caltagirone, si sono incontrati per discutere dell'affare. Sembra che si sia arrivati ai dettagli prima della formalizzazione, ma l'esperienza di Acque Potabili rende impossibile qualsiasi certezza in questo senso. Eni, secondo quanto risulta a questa testata, dovrebbe mantenere in un primo tempo una quota simbolica di Acqua Campania (anche uno 0,1%). Quest'ultimo pacchetto di azioni verrebbe ceduto in un secondo tempo (sembra dopo un paio di anni) e potrebbe essere legato ad un contratto di put e call tra le due società. In discussione anche aspetti tecnico-legali riguardanti l'applicazione o meno di alcune norme della cosiddetta "legge Merloni" alla compravendita. Quale delle società del gruppo Caltagirone dovrebbe acquistare il pacchetto in questione? Logico pensare a Vianini lavori, ma sembra che l'esatta destinazione del pacchetto Eni non sia ancora stata decisa. Nel primo semestre 2005 Acqua Campana ha riportato un utile netto ante imposte pari a 2,2 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto al I semestre dell'anno precedente.