Notizie Valute e materie prime Brexit: è il giorno del giudizio, rischio crollo sterlina con vittoria schiacciante del no

Brexit: è il giorno del giudizio, rischio crollo sterlina con vittoria schiacciante del no

15 Gennaio 2019 10:16

D-day per la Brexit. Per il primo ministro britannico, Theresa May, è arrivato il giorno del giudizio con la concreta prospettiva di una sconfitta nel voto storico del Parlamento UK relativamente all’accordo sulla Brexit concordato dal governo britannico con l’UE. Le possibilità di voto positivo appaiono ridotte al lumicino e il rischio è di una reazione scomposta del mercato, in particolare della sterlina.

 

Verso una sconfitta storica

Le attese sono di un netto vantaggio dei no. Il Guardian parla di una possibile maggioranza di 200 deputati a favore del no. Il voto sul Trattato di Recesso concordato dal governo con l’UE dovrebbe iniziare dopo le 20 ora italiana.

Se effettivamente l’accordo sarà bocciato, la May avrà tre giorni per presentare un nuovo piano e, a questo punto, i parlamentari potranno dire la direzione da prendere. Il partito laburista ha anche suggerito che presenterà un voto di sfiducia al governo, nella speranza di innescare nuove elezioni.

 

A tastare il polso della debolezza del governo May sono state le recenti due sconfitte su emendamenti connessi a Brexit. Nel secondo di questi, relativo a una mozione d’ordine, il Parlamento ha chiesto al governo di presentarsi entro tre giorni da un’eventuale bocciatura dell’accordo con un piano alternativo.

 

Cosa succederà dopo

L’unico piano B prospettato dal governo è per ora quello di una managed no-deal Brexit alla scadenza del 29 marzo. Altri scenari, rimarcano gli esperti di Intesa Sanpaolo, richiedono che si formino maggioranze parlamentari alternative al momento non evidenti, che il governo proceda quindi a richiedere all’UE un’ampia estensione del periodo negoziale, che tutti gli altri 27 Stati membri concedano di accordarla e che, successivamente, si negozi un trattato di recesso alternativo (possibile soltanto se implica un legame più stretto con l’UE) oppure che il Regno Unito rinunci ad uscire.

Secondo alcune indiscrezioni riportate dai media britannici, l’Unione Europea potrebbe concedere un’estensione dell’articolo 50 fino a dopo le elezioni europee, o ancora più avanti nel tempo in caso di nuove elezioni UK.

Sterlina andrà al tappeto?

Il mercato intanto guarderà con estrema attenzione non solo all’esito, quasi sicuramente negativo, della votazione, ma anche a quanto sonora sarà la sconfitta. Gli analisti di ritengono che la sterlina potrebbe riuscire a limitare i danni se l’accordo Brexit verrà sconfitto in Parlamento con 100 voti o meno, dal momento che il mercato osserverebbe le probabilità che il primo ministro cerchi un secondo voto. La soglia spartiacque di una distanza di 100 voti è indicata dagli analisti di Credit Agricole e Mizuho interpellati da Bloomberg. In particolare la casa d’affari transalpina ritiene che rimanendo sotto quota 100 la sterlina potrebbe reagire senza traumi mentre il cross GBP/USD scivolerebbe intorno a $ 1,25 se la May perde di oltre 100 voti; Mizuho ritiene invece che con una sconfitta di oltre 220 voti, la sterlina potrebbe scendere a $ 1,225. Invece in caso di perdita con un margine tra 20 a 100 voti, la sterlina potrebbe salire a $ 1,3350; un voto negativo entro i 20 voti vedrebbe invece un balzo della sterlina con il potenziale di raggiungere $ 1,35.

Questa mattina il cross gbp/usd viaggia a 1,287.