Notizie Notizie Mondo BP: il settore oil rimane caldo per le tensioni in Egitto, ma il titolo si raffredda a Londra

BP: il settore oil rimane caldo per le tensioni in Egitto, ma il titolo si raffredda a Londra

1 Febbraio 2011 10:15

Il prezzo del greggio rimane sostenuto in scia alle tensioni in Egitto, ma il titolo BP non riesca a cavalcare l’onda. Lo STOXX Europe 600 Oil & Gas avanza di quasi 1 punto percentuale (+0,92%), scaldando i big europei del settore, come Total (+1,98%) e Royal Dutch Shell (+1,11%). Sul mercato rimane la paura che se la difficile situazione geopolitica in Egitto dovesse proseguire, causando la chiusura del Canale di Suez come si è paventato negli ultimi giorni, si potrebbero verificare problemi sul traffico mercantile e di conseguenza sulle forniture di petrolio. Una eventualità che ha portato il Brent crude oil a sorpassare la quota di 100 dollari al barile, il massimo dal 2008. In questo scenario e in un avvio di seduta positivo, l’azione BP si muove in controtendenza e intorno alle 11 segna un calo dell’1,87%. A raffreddare gli entusiasmi sono i conti trimestrali pubblicati questa mattina, che non convincono nonostante il gruppo petrolifero inglese abbia annunciato che riprenderà a distribuire il dividendo, soppresso dopo il disastro del Golfo del Messico della scorsa primavera. 


BP ha chiuso il quarto trimestre del 2010 con un utile netto di 5,6 miliardi di dollari, in rialzo rispetto ai 4,3 miliardi del corrispondente periodo del 2009. Sull’intero esercizio il gruppo petrolifero inglese ha però registrato una perdita di 3,7 miliardi di dollari, contro l’utile di 16,6 miliardi dell’anno precedente. Nel 2010 l’incidente dello scorso aprile nel Golfo del Messico è costato a BP complessivamente 40,9 miliardi di dollari. Tuttavia, il big del comparto oil europeo ha annunciato oggi che riprenderà la distribuzione del dividendo. Il prossimo 28 marzo verrà messo in pagamento un dividendo per il quarto trimestre di 0,07 dollari e di 0,42 dollari per American Depositary Share, come da attese. Prosegue intanto il suo programma di disinvestimento. Il gruppo dell’oil & gas ha deciso di vendere due raffinerie negli Stati Uniti. Si tratta della raffineria di Texas City e di Carson, vicino Los Angeles. L’operazione, che dovrebbe essere completata entro la fine del 2012, dimezzerà la capacità di BP nel Paese.


Rimanendo negli Stati Uniti, ieri sotto i riflettori è finita Exxon Mobil che si è infiammato grazie alla trimestrale sopra le attese. Nel quarto trimestre dell’anno l’utile netto si è attestato a 9,25 miliardi di dollari, in rialzo del 53% rispetto al corrispondente periodo del 2009. L’utile per azione (Eps) è salito del 46% a 1,85 dollari, battendo le attese ferme a 1,63 dollari. Oltre le stime anche i ricavi che si sono attestati a 105,2 miliardi di dollari (consensus pari a 100,1 miliardi). Alla luce di questi risultati, il gruppo statunitense ha deciso di distribuire un dividendo intermedio di 0,44 dollari, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. In scia a questi numeri, il titolo ha chiuso le contrattazioni a Wall Street in rialzo del 2,14% a 80,68 dollari.