Borse europee di poco sopra la parità, bene Volkswagen dopo l’accordo con le autorità Usa
Listini europei in lieve territorio positivo a metà seduta: a Londra il FTSE100 sale dello 0,11% (toccato nuovo record a 7.293,26 punti), il Cac40 segna un +0,12% e il Dax registra un +0,3%. Piatto l'Ibex.
A Francoforte Volkswagen sale del 3,9% dopo la notizia dell'accordo da 4,3 miliardi con le autorità statunitensi mentre sul listino francese Engie lascia sul campo il 3,48% in scia dell'indiscrezione secondo cui il governo francese avrebbe avviato la vendita del 4,1% detenuto nell'utility.
Grazie al lieve incremento delle vendite registrato nel terzo trimestre, a Londra Sainsbury segna un +3,71%.
Dal fronte macro, in linea con le stime il superindice giapponese (102,7 punti) e meglio del previsto la produzione manifatturiera britannica (+1,3% m/m). Nella seconda parte arriveranno i numeri relativi la crescita economica del Regno Unito stimata dal NIESR (National Institute of Economic and Social Research) e l'aggiornamento sugli stock di greggio statunitensi.
Previsti inoltre gli interventi del n.1 della Bank of England Mark Carney e del neo-presidente statunitense Donald Trump, che potrebbe fornire qualche anticipazione sul piano di stimoli fiscali.
A Francoforte Volkswagen sale del 3,9% dopo la notizia dell'accordo da 4,3 miliardi con le autorità statunitensi mentre sul listino francese Engie lascia sul campo il 3,48% in scia dell'indiscrezione secondo cui il governo francese avrebbe avviato la vendita del 4,1% detenuto nell'utility.
Grazie al lieve incremento delle vendite registrato nel terzo trimestre, a Londra Sainsbury segna un +3,71%.
Dal fronte macro, in linea con le stime il superindice giapponese (102,7 punti) e meglio del previsto la produzione manifatturiera britannica (+1,3% m/m). Nella seconda parte arriveranno i numeri relativi la crescita economica del Regno Unito stimata dal NIESR (National Institute of Economic and Social Research) e l'aggiornamento sugli stock di greggio statunitensi.
Previsti inoltre gli interventi del n.1 della Bank of England Mark Carney e del neo-presidente statunitense Donald Trump, che potrebbe fornire qualche anticipazione sul piano di stimoli fiscali.