News Indici e quotazioni Borse europee chiudono in rosso, Draghi difende il QE

Borse europee chiudono in rosso, Draghi difende il QE

Pubblicato 6 Febbraio 2017 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:43
Chiusura sotto la parità per le borse europee in scia delle tensioni politiche in arrivo da Stati Uniti e Francia. A Londra il Ftse100 ha terminato a 7.172,15 punti (-0,22%) e il Dax è sceso dell'1,22% a 11.509,84. Andamento similare a Parigi (-0,98% a 4.778,08) e Madrid (-1,11% a 9.357,30).

Sul listino della City spicca il balzo di Randgold Resources (+3,97%), che ha annunciato un incremento degli utili trimestrali del 76%, e il +0,45% di Glencore dopo le indiscrezioni di un accordo in Libia. Rosso invece per Ryanair (-3,76%) nonostante la società abbia precisato che il calo delle tariffe medie registrato nel quarto trimestre non esclude il raggiungimento del target di utili in aumento a/a.

La politica monetaria della Bce "è calibrata per dare stabilità nei prezzi dell'intera area euro", ha spiegato Mario Draghi nel corso di un intervento al Parlamento Europeo, "ma è compito delle istituzioni politiche armonizzare la struttura europea per rendere più efficaci le politiche in atto".

"In tal senso conto sul sostegno del Parlamento Europeo". Secondo il n.1 dell'Eurotower, "fino ad ora gli effetti positivi delle politiche di easing hanno perfettamente bilanciato gli effetti collaterali".

Dopo le indicazioni sotto le stime arrivate dalla Cina, dove l'indice dei direttori degli acquisti (PMI) del terziario è sceso a 53,1 punti, i numeri arrivati dalla Zona Euro sono risultati migliori del previsto: gli ordini alle industrie tedesche hanno segnato un +5,2% mensile mentre l'indice di fiducia Sentix è salito a 17,4 punti. A gennaio l'indice statunitense LMCI (Labor Market Conditions Index) è passato da 0,6 a -1,3 punti. Per il dato si tratta del secondo miglioramento consecutivo.