Notizie Notizie Italia BlackRock, Vanguard, Norges, JP Morgan: le mosse dei grandi investitori esteri a Piazza Affari

BlackRock, Vanguard, Norges, JP Morgan: le mosse dei grandi investitori esteri a Piazza Affari

5 Marzo 2019 09:13

BlackRock, Vanguard, Norges, Capital Group: come si stanno ‘comportando’ i grandi investitori istituzionali esteri a Piazza Affari? Cosa è cambiato in quest’anno dalle elezioni politiche del 4 marzo del 2018? La brutta notizia è che l’esposizione di BlackRock verso Piazza Affari è diminuita in un anno di ben il 10%.

Ma per chi volesse attribuire al ridimensionamento delle partecipazioni in capo all’asset manager numero uno al mondo un significato politico, c’è da dire che BlackRock ha tagliato la sua esposizione anche verso la borsa di Francoforte, in questo caso del 14%.

C’è da dire, inoltre, che il controvalore delle partecipazioni, in generale, è sceso non solo per il taglio delle quote ma anche per la flessione sofferta da Piazza Affari, pari a -7% in un anno.

A fare il punto della situazione è un articolo de Il Sole 24 Ore, che ha elaborato i dati di S&P Market Intelligence.

Dall’analisi emerge che, se BlackRock ha tagliato le partecipazioni in quasi tutte le società italiane quotate su cui aveva puntato, gli altri due principali investitori esteri di Piazza Affari (BlackRock è il primo, seguono Vanguard e il fondo norvegese Norges) hanno mantenuto relativamente stabili le loro quote.

“Più netto invece il disimpegno di Capital Group”.

Allo stesso tempo, non sono mancati gli investitori esteri che hanno invece fatto l’opposto, puntando su Piazza Affari, in particolare comprando a prezzi stracciati alcune azioni dopo il crollo che la borsa di Milano ha accusato nei giorni dell’insediamento del governo M5S-Lega:

“Come Standard Life Aberdeen, la cui esposizione su Piazza Affari è passata da 300 milioni a 1,7 miliardi per un grosso investimento fatto a giugno 2018 con quote in Intesa SanPaolo, Eni, Enel e UniCredit. In crescita risulta anche l’esposizione di JP Morgan, Lazard e il fondo Elliott”.

Ma veniamo a numeri più precisi:

“Ad oggi l’esposizione complessiva di BlackRock sull’azionario Italia risulta pari a 11 miliardi di euro. Circa 1,2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto la società dichiarava al 31 marzo dello scorso anno. Questo calo è in parte frutto della svalutazione della Borsa di Milano (-7% in un anno) che ha pesato su alcune partecipazioni come Intesa SanPaolo (la quota del 5% in mano al fondo vale circa 400 milioni in meno rispetto a fine marzo 2018) e in parte della scelta di BlackRock di ridurre l’esposizione in diverse società del listino. Ad esempio Enel (aveva il 5,61% e ora ha il 4,8%), Fineco (è scesa dal 7,57 al 6,8%) o Atlantia (dal 5,17% al 4,75%)”.

“Ci sono poi diverse società su cui BlackRock aveva posizioni rilevanti fino a un anno fa – prosegue l’articolo – su cui oggi è ribassista. Il caso più rilevante riguarda Azimut. Un anno fa BlackRock risultava azionista con una quota del 5,53%. Oggi, stando alle comunicazioni Consob, risulta ‘corto’ sul 2,5% del capitale. Stesso discorso vale per Prysmian: un anno fa aveva il 4,37% del capitale, oggi vende allo scoperto lo 0,62%.

Insomma, BlackRock ha tagliato le partecipazioni su quasi tutto il Ftse Mib tranne Fiat e Moncler.

Su Fca l’asset manager ha acquistato il 2,8%, quota che vale 570 milioni di euro, mentre il 4,9% di Moncler vale 470 milioni.

Vanguard, secondo investitore estero a Piazza Affari, ha un’esposizione di 9 miliardi, inferiore di 200 milioni rispetto all’anno scorso. Meno 200 milioni anche nel caso del terzo investitore estero, ovvero il fondo norvegese Norges, il cui portafoglio italiano scende a 8,875 miliardi.

“Più netto invece il disimpegno di Capital Group, il cui portafoglio si è ridotto da 5,3 a 4,5 miliardi di euro, dopo aver liquidato la partecipazione in Luxottica e fortemente ridimensionato quella in Intesa”.

Una buona notizia riguarda invece il calo delle posizioni ‘short’ su Piazza Affari, il cui controvalore si è dimezzato. “Un anno fa risultavano vendite allo scoperto per 10 miliardi di euro. Oggi sono 5”.

Resta ‘short’ Bridgewater, l’hedge fund numero uno al mondo di Ray Dalio, che tanto aveva scommesso contro l’Italia nel periodo precedente le elezioni politiche del 4 marzo del 2018.

Con la sua grande scommessa short contro l’Italia, lanciata nell’ottobre del 2017 e triplicata qualche settimana prima delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, il nome di Ray Dalio era rimbalzato più volte sia sui social network che sui principali siti italiani di finanza e non.

Il gestore aveva preso la decisione  di aumentare le sue puntate short contro diversi titoli di aziende quotate a Piazza Affari, a causa dell’incertezza legata al voto italiano.

Ben 18 gruppi si erano confermati target delle puntate al ribasso, per un totale di $3,3 miliardi, rispetto agli $1,1 miliardi delle posizioni short che erano state accumulate contro Piazza Affari nell’ottobre del 2017.