Notizie Dati Macroeconomici Bce: debolezza inflazione fa scattare l’allarme, cosa aspettarsi dalla prossima riunione

Bce: debolezza inflazione fa scattare l’allarme, cosa aspettarsi dalla prossima riunione

31 Agosto 2016 10:34

La debolezza dell’inflazione nell’Eurozona, emersa dai dati pubblicati oggi dall‘Eurostat, potrebbe far scattare l’allarme sullo stato di salute dell’economia e mettere sotto pressione la Banca centrale europea (Bce), in vista del prossimo meeting, in agenda l’8 settembre. Cosa aspettarsi quindi dalla riunione di settimana prossima?

bceAd agosto, secondo la lettura preliminare dell’Eurostat, l’inflazione dell’area euro è rimasta stabile allo 0,2 per cento annuo, contro l’attesa di un lieve aumento allo 0,3%, mentre l’inflazione core è addirittura rallentata a +0,8% dal +0,9% precedente. “Il fatto che l’inflazione core è ora più bassa di quanto non fosse un anno fa è allarmante per il consiglio direttivo della Bce, soprattutto se l’attività economica rallenterà ulteriormente nel terzo trimestre sull’incertezza politica ed economica”, afferma Bert Colijn, analista di Ing. Tra le misure che potrebbero essere adottate dall’istituto guidato da Mario Draghi, quella di una ulteriore estensione del programma di quantitative easing oltre marzo 2017.

C’è da aspettarsi quindi l’annuncio di un ulteriore allentamento nella riunione di settimana prossima? La maggior parte degli esperti rimane concorde nel ritenere che non vi saranno cambiamenti nella politica monetaria della Bce, almeno nel meeting dell’8 settembre. Guardando infatti i dati finora disponibili, le conseguenze della Brexit sono state contenute nella zona euro e migliori di quanto temuto inizialmente, dando alla Bce spazio per ritardare qualsiasi nuova mossa, probabilmente fino all’8 dicembre, ultima riunione del 2016. Una scelta che dovrà essere annunciata da Draghi con parole calibrate, per non deludere alcuni attori del mercato.

In realtà, il focus principale della riunione della prossima settimana sarà sulla performance economica della zona euro dopo il referendum del Regno Unito e sulle nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della Bce per inflazione e crescita nel periodo 2016-2018.