Notizie Notizie Italia Bankitalia conferma progressi banche su NPL, mentre arrivano rumor Bce

Bankitalia conferma progressi banche su NPL, mentre arrivano rumor Bce

20 Ottobre 2017 16:44

Le informazioni contenute nel bollettino economico di Bankitalia certificano sia il miglioramento dei fondamentali economici dell’Italia che i notevoli progressi che sono stati compiuti dalle banche italiane. Progressi che vengono messi in evidenza anche dal premier Paolo Gentiloni, nel corso della conferenza stampa a Bruxelles successiva al vertice europeo. Il presidente del Consiglio lancia a tal proposito un appello all’Unione europea .

In questo contesto, stando a quanto hanno riferito a Reuters quattro fonti vicine alla Bce, dopo tutte le polemiche che sono esplose in Italia sull’ addendum della Bce, la banca centrale starebbe rivalutando le proposte in esso contenute (che richiedono ulteriori accantonamenti alle banche e che potrebbero ostacolare la ripresa economica del paese, frenando l’erogazione dei prestiti alle imprese).

Nessun commento è arrivato da Francoforte, ma le fonti sottolineano che il Single Supervisory Mechanism della Bce potrebbe decidere alla fine di smorzare le proprie richieste.

“Esiste un grande rischio che le imminenti proposte dell’SSM finiscano con l’essere troppo morbide“, ha detto una delle fonti.

“Ora, perfino lo scenario più generoso potrebbe sembrare troppo severo“.

Tornando a Bankitalia, il bollettino economico conferma l’accelerazione del Pil italiano, che nel terzo trimestre segna un ritmo di crescita dello 0,5% su base trimestrale, fattore che porta l’istituzione a stimare che l’espansione relativa all’intero 2017 potrebbe confermarsi lievemente al di sopra del +1,4% del precedente outlook.

Sulle banche, viene messo in rilievo il miglioramento dei coefficienti patrimoniali.

“Alla fine di giugno il capitale di migliore qualità (common equity tier 1, Cet1) – si legge nel bollettino economico – era pari all’11,8% delle attività ponderate per il rischio, in crescita di 0,4 punti percentuali rispetto alla fine di marzo”.

Bankitalia ricorda che “nel mese di agosto si è perfezionata l’operazione di ricapitalizzazione precauzionale del gruppo Monte dei Paschi di Siena, che ha comportato l’applicazione di misure di ripartizione degli oneri (burden sharing) per circa 4,7 miliardi e la sottoscrizione di un aumento di capitale da parte del Mef per 3,9 miliardi; considerando tali incrementi patrimoniali, che corrispondono a poco meno dell’1% delle attività ponderate per il rischio alla fine di giugno, il Cet1 ratio delle banche significative salirebbe al 12,6%“.

Riguardo al tallone di Achille delle banche italiane, rappresentato dal problema degli NPL (crediti deteriorati), Palazzo Koch mette in evidenza come nel secondo trimestre il livello dei Non performing loans sia sceso a livelli precedenti l’esplosione della crisi finanziaria:

“Nel secondo trimestre del 2017 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è sceso al 2,0%, un valore in linea con quello medio del biennio precedente l’avvio della crisi finanziaria globale”.

Precisamente:

“Per il complesso dei gruppi classificati come significativi ai fini di vigilanza, l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti è ulteriormente diminuita nel secondo trimestre, sia al lordo delle rettifiche di valore (16,5%, dal 17,5 del primo trimestre) sia al netto (8,2%, dal 9,2)”.

Il bollettino spiega che “l’aumento del ritmo di riduzione è in larga parte attribuibile alla liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e al successivo trasferimento degli attivi deteriorati alla Società per la gestione di attività spa, specializzata nel recupero dei crediti deteriorati e interamente controllata dal Ministero dell’Economia”.

Guardando in avanti,  continua Bankitalia, “le operazioni di cessione in corso di conclusione, che interessano anche alcuni intermediari di grande dimensione, forniranno nei prossimi mesi un ulteriore significativo contributo alla riduzione dei crediti deteriorati. Il tasso di copertura delle esposizioni deteriorate (ossia il rapporto tra le rettifiche e la consistenza dei prestiti deteriorati) ha continuato a crescere (55,3 per cento, da 52,8)”.

I progressi compiuti dalle banche italiane nello smaltimento degli NPL sono dunque sotto gli occhi di tutti, in un momento in cui la Bce, con il suo addendum, propone regole più stringenti sul fronte degli accantonamenti.

A tal proposito, interpellato sulla questione a margine del XVI forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione a Cernobbio, il numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna ha sottolineato che “il panorama bancario italiano è cambiato profondamente in questo ultimo anno e mezzo”.

Castagna ha ricordato che “sono scomparse 11 banche” e ha anche aggiunto di ritenere che nel settore bancario ci sarà una “ulteriore fase di consolidamento”.

In questo contesto, ha fatto però notare, risulta “un po’ complicato poter assecondare le richieste di sempre maggior capitale e dall’altra parte le richieste di consolidamento”, visto che “o il capitale lo usiamo per consolidarci e creare un sistema forte, oppure lo usiamo, ciascuna delle singole banche, per smaltire velocemente gli Npl, magari senza badare a un piano industriale che deve basarsi sulle strategie e sul taglio dei costi”.

“Noi – riferendosi a Banco BPM – stiamo cercando di fare tutto. Il nostro piano prevede tagli di costi, aumenti dei ricavi, vendite e gestione attiva degli npl e speriamo di proseguire così”.

Dunque, riguardo al tanto discusso addendum della Bce e alle possibile conseguenze sulla banca, Castagna ha rassicurato che “noi chiaramente abbiamo il nostro piano, stiamo andando avanti, lo stiamo facendo nella metà del tempo necessario. Quindi riteniamo che finché rispettiamo questi passi non abbiamo alcun problema“.