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Banche e petrolieri nel mirino di Tremonti

12 Maggio 2008 06:53

Saranno gli istituti di credito e le società petrolifere a sostenere i maggiori sacrifici richiesti da una stagione dell’economia “non buona”. Queste almeno sono le intenzioni del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, dichiarate ieri durante il programma “In mezz’ora” di Lucia Annunziata andato in onda su RaiTre. Intenzioni che però dovranno essere discusse in Consiglio dei ministri, dove potrebbero anche emergere posizioni diverse.


Tremonti ha però confermato le speculazioni che avevano seguito la vittoria elettorale della coalizione di centro-destra, quando già erano circolate ipotesi di misure penalizzanti in particolare per gli istituti di credito. Su tutte era stata congetturata una possibile esclusione degli istituti di credito dal taglio dell’Ires. “Questa volta toccherà alle banche e a chi incassa le rendite petrolifere. Pensiamo che qualche sacrificio debbano farlo le banche e i petrolieri”, ha detto ieri Tremonti. Una penalizzazione che nei confronti delle banche secondo alcuni analisti potrebbe però trovare un bilanciamento in un possibile stop al cammino delle liberalizzazioni iniziato dall’ex ministro Bersani e da una ripresa del processo di riforma delle banche popolari. Per Tremonti, le banche dovranno pagare più tasse se non ridurranno i costi dei mutui alle famiglie, mentre per le compagnie petrolifere il prezzo da pagare sarebbe frutto dei maggiori introiti determinati dall’aumento del prezzo del greggio.


Sui tempi c’è però ancora incertezza. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Tremonti, il primo Consiglio dei ministri operativo sarà quello che il governo terrà a Napoli fra due settimane. E quella potrebbe essere l’occasione per la presentazione delle prime misure. Interventi che dovrebbero riguardare anche l’azzeramento dell’Ici, per cui Tremonti ha parlato di un’iniziativa per portare “l’esenzione del pagamento dal 40% al 100%” con l’esclusione di “ville e castelli”. Sul tavolo anche il tema Alitalia, per la quale Tremonti ha detto che il governo cercherà “una via italiana e fondamentalmente privata”, aggiungendo che “se non funziona vedremo”.