Notizie Notizie Italia Alitalia, per il ministro Ferrero rischia di restare pubblica

Alitalia, per il ministro Ferrero rischia di restare pubblica

10 Luglio 2007 07:46

La partita Alitalia è ancora tutta da giocare e aperta a qualsiasi risultato, anche quello che la gara per la privatizzazione si concluda con un nulla di fatto. “Non mi sento di escludere che la compagnia resti in mano pubblica. Il rischio è che se la comprino per quattro lire o che rimanga pubblica”, ha detto ieri il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. Parole di segno opposto sono invece venute dal ministro degli Esteri massimo D’Alema, secondo cui “l’operazione di privatizzazione e capitalizzazione porterà al rafforzamento della compagnia”. Segnali delle incertezze che ancora aleggiano sul processo di privatizzazione e dei contrasti all’interno del Governo.


 


Intanto indiscrezioni di stampa riportano di una richiesta di Toto al ministero dell’Economia per lo scioglimento dello scambio azionario del 2% con Air France prima della presentazione delle offerte vincolanti. Si tratterebbedi una nuova concessione dopo quelle che già il patron di AirOne ha ottenuto da Palazzo Chigi: il rinvio al 23 luglio del termine per la presentazione delle offerte vincolanti, la concessione di una clausola sospensiva su Antitrust e accordo sindacale per i 2350 esuberi annunciati.


 


Intanto nella serata di ieri sono stati diffusi i dati relativi all’andamento operativo nei primi cinque mesi dell’anno. Secondo i dati diffusi dall’Aea, sia AirOne che Alitalia avrebbero registrato un coefficiente di occupazione dei posti (load factor) inferiore alla media, che si attesta al 75%. Per Alitalia il coefficiente si posiziona al 72,3%, mentre per AirOne addirittura al 53,6%. Il load factor della compagnia di Toto è peggiorato nel periodo gennaio – maggio del 4,1% rispetto al 2006: la capacità è aumentata del 22,1%, il traffico solo del 13,3%. Il calo del coefficiente avrà impatti negativi sui risultati finanziari. Nel 2006 con un coefficiente al 57,3% la compagnia aveva chiuso l’esercizio con un utile netto di 7 milioni di euro.