News Notizie Italia A Piazza Affari corrono UniCredit e Mediobanca, Generali Assicurazioni torna sotto i 15 euro

A Piazza Affari corrono UniCredit e Mediobanca, Generali Assicurazioni torna sotto i 15 euro

Pubblicato 11 Maggio 2017 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:58
Piazza Affari archivia la mattina ancora in territorio positivo. Le ottime trimestrali che le blu chip tricolore continuano a mettere in mostra spingono l’umore sul mercato azionario italiano, soprattutto per quanto riguarda in comparto bancario, dove UniCredit, +4% a 16,75 euro, questa mattina ha alzato il velo sui conti del primo trimestre 2017.

La cura da cavallo dell’AD Jean Pierre Mustier sta funzionando e a dirlo sono i numeri. La prima banca italiana per asset ha concluso il primo trimestre del 2017 con un utile netto di 907 milioni di euro, in crescita del 40% su base annua. Il risultato è migliore delle attese degli analisti, che prevedevano un attivo di 612 milioni di euro.

Si rimane all’interno del settore creditizio anche scendendo al secondo gradino del podio, dove al momento si posizione Mediobanca, +2,6% a 9,31 euro, grazie alla sponda dei conti rilasciati ieri sera. Il Gruppo Mediobanca ha chiuso i nove mesi con un aumento a due cifre dell’utile netto (+39% a 614 milioni) e del risultato operativo (+23% a 686 milioni). Per l’ultima riga del conto economico gli analisti avevano stimato 560 milioni. Risultati che hanno convinto gli analisti di Citigroup che questa mattina hanno aggiornato il prezzo obiettivo su Mediobanca portandolo da 9,5 a 10 euro con rating buy confermato.

Sul fronte dei ribassi invece soffre Generali Assicurazioni, che al momento arretra del 2,4% riportandosi sotto i 15 euro per azione. Questa mattina il Leone di Trieste ha alzato il velo sui conti dei primi tre mesi. Agli analisti non è piaciuta la flessione dell’utile netto sceso del 9% a 535 milioni di euro (consensus Bloomberg a 603,4 milioni) "a seguito principalmente della perdurante politica di riduzione dei profitti da realizzo per circa 100 milioni e a un maggior impatto della fiscalità che passa dal 28,5% al 30,7 per cento", ha specificato il management nella nota di accompagnamento ai numeri.

Pesa anche la partecipazione in Alitalia. "Il risultato non operativo degli investimenti – ha aggiunto la società nella nota - comprende inoltre svalutazioni effettuate nel trimestre per circa 42 milioni di euro riferite ad Alitalia".