Analisi operative Oil&gas: dopo la corsa, titoli del settore alla prova di livelli importanti

Oil&gas: dopo la corsa, titoli del settore alla prova di livelli importanti

27 Aprile 2018 18:52

Brent: possibili fasi di assestamento ma quadro grafico ancora positivo

 

Il future del Brent, dopo aver fatto segnare un minimo importante a 27,1 dollari il 20 gennaio 2016, ha invertito direzione. I corsi hanno registrato una prima fase di flessione sul raggiungimento dei 57 dollari a fine 2016, tornando ai 44 dollari. Da qui le quotazioni hanno ripreso al rialzo accelerando da fine giugno, lungo la trend line descritta dai minimi su citati e quelli del 13 febbraio. Rotta anche la resistenza statica importantissima dei 70 dollari, ora i prezzi del future dell’oro nero si trovano ad affrontare un livello psicologico importante a 75 dollari. Livello che potrebbe portare a prese di profitto nel breve periodo, anche se per il momento il quadro grafico del future rimane positivo e orientato al rialzo. Superati i 75 dollari infatti si aprirebbe la strada per gli 80 dollari, dando così ai titoli del settore ulteriori potenziali up-side. Si evidenzia che RSI mostra primi segnali di divergenza, ma da notare che ancora l’oscillatore non è tornato in ipercomprato ed ha dunque ancora strada da percorrere. Il quadro comincerebbe ad indebolirsi sulla rottura dei 70 dollari e della trend line rialzista su citata, con resistenza più importante a 63,65 dollari.

Fonte: Bloomberg

 

Eurostoxx oil&gas: ancora ben intonato punta i 351,3 punti

 

Quanto detto si evince anche da una breve analisi su Eurostoxx Oil&gas, l’indice di riferimento che contiene 10 società del settore tra cui anche due italiane, Eni e Saipem. L’indice infatti ad aprile di quest’anno ha superato la resistenza statica dei 327 punti, in concomitanza con la rottura del Brent sui 70 dollari. Ora l’Eurostoxx Oil&Gas ha nel mirino un altro livello importante di resistenza a 350 punti. L’eventuale rottura dei 75 dollari potrebbe aiutare i titoli del settore a raggiungere e superare tale resistenza sull’indice.

Fonte: Bloomberg

 

ENI: dopo la corsa possibile fase di assestamento sui 16 euro

 

Da inizio anno il titolo ENI ha guadagnato oltre il 16% sovraperformando il mercato circa del 7%. Il segnale molto pulito, Eni l’ha dato sulla rottura dei 14 euro, avvenuta con volumi e volatilità in forte rialzo. Movimento a cui è seguito il pull back su tale livello e poi la ripartenza verticale. Il titolo ha infranto senza colpo ferire i 15 euro e si è portata velocemente a 16 euro. Merito soprattutto del Piano industriale che ha visto un rialzo della guidance e conseguente aggiustamento al rialzo delle stime degli analisti. Che il movimento sia stato molto brusco lo si evince anche da RSI piombato in forte ipercomprato e dove l’algoritmo ancora si mantiene. Ora il titolo è in fase di studio sui 16 euro e i risultati del primo trimestre 2018, sostanzialmente in linea con le attese, non dovrebbero fornire ulteriore benzina al titolo. Eventuale uscita dell’RSI dall’ipercomprato sancirebbe l’inizio di una fase di stabilizzazione dei prezzi. A quel punto, sarà importante vedere se tale fase di studio si trasformerà in un momento di ri-accumulazione o distribuzione, dunque proseguendo rispettivamente verso l’alto, con target a 16,7 e 17 euro, o verso il basso con target a 15,45 e 15 euro. In ogni caso anche un ritorno verso i 15 euro (e 38,2% di Fibonacci) sarebbe comprensibile visto la forte corsa e solo la rottura di tale livello comincerebbe a cambiare il quadro grafico di ENI.

Fonte: Bloomberg

 

Tenaris: importante la tenuta dei 15 euro

 

La reazione del mercato ai risultati del primo trimestre 2018 non è stata positiva, nonostante i buoni dati pubblicati e l’outlook del management. Forse qualche indizio in tale direzione il grafico già lo stava dando. Il titolo infatti si trova in un canale rialzista cominciato dai minimi di fine ottobre a 11,05 euro. Canale però che ha iniziato a indebolirsi a marzo non riuscendo a raggiungere la parte alta del canale stesso (vedi grafico). Indicazione simile anche su RSI che dopo il massimo relativo di gennaio non ha più seguito i prezzi cominciando a dare divergenza. In questo scenario la rottura in chiusura dei 15 euro sarebbe un segnale di debolezza con probabile ritorno verso 14 euro, ovvero la parte bassa del canale. Al rialzo invece il primo target importante è quello dei 16 euro.

Fonte: Bloomberg

 

Saipem: quadro tecnico ancora incerto

 

Saipem purtroppo non è riuscita a beneficiare del forte rialzo del petrolio per ragioni company specific. Il titolo si è riportato sui 3,081 euro, ultimo supporto che separa il titolo dal minimo del 12 febbraio 2016 a 3 euro. Un recupero di forza per i prezzi ci sarebbe solo al superamento della fascia di prezzo compresa tra i 3,42 e i 3,5 euro. In ogni caso il quadro tecnico sembra ancora incerto.

Fonte: Bloomberg

 

Saras: titolo alla resa dei conti. Importante rottura al rialzo dei 2 euro

 

Il titolo Saras dopo aver toccato il minimo Ytd a 1,565 euro il 14 febbraio 2018 ha virato al rialzo innescando un trend ascendente, ben descritto dai minimi su citati e del 5 marzo. Movimento che ha permesso ai corsi di tornare sull’importante resistenza statica di 1,93 euro, su cui i prezzi hanno chiuso proprio oggi 27 aprile. Fondamentale sarà la conferma del superamento di tale livello nelle prossime sedute e soprattutto dei 2 euro (dunque anche della media mobile 200 periodi). Cosa che confermerebbe il recupero di forza con superamento della ex trend line rialzista di lungo periodo, ora resistenza dinamica (tratteggiata in blu nel grafico). In attesa dei conti societari, che saranno pubblicati il 14 maggio, probabile anche un ritorno verso il basso con target la trend line rialzista di breve costruita sui minimi di febbraio e marzo. Dinamica non allarmante, ma piuttosto comprensibile. Il quadro grafico peggiorerebbe sulla rottura di 1,8 euro, con rafforzamento delle pressioni ribassiste e target a 1,65 euro.