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Credit Suisse AG - VelocityShares Daily 2x VIX Short Term ETN(NASDAQ:TVIX)
Lo strano caso dell’Etn sulla volatilità che balla da solo
L'angolo del trader
26 marzo 2012 - 10:29 MILANO (Finanza.com)
Un prodotto a replica del sottostante che si stacca dall’indice che dovrebbe seguire e vola da solo, una sospensione delle emissioni e per concludere un crollo delle quotazioni del 31% in due sole sedute. E’ il mese di fuoco che ha visto protagonista l’Exchange traded note (Etn) VelocityShares Daily 2x Long VIX Short-Term (Tvix) emesso da Credit Suisse.
Il certificato ha l’obiettivo di replicare con leva doppia l’andamento dei future sul Cboe Volatility index, meglio noto come Vix o indice della paura. Il Vix misura l’andamento della volatilità del mercato che raggiunge i suoi picchi nei momenti di panico quando il mercato azionario scende con più vigore. Negli ultimi anni il termine volatilità è diventato di uso comune non solo sulle pagine dei quotidiani finanziari specializzati e tra gli addetti ai lavori. Di pari passo è aumentata l’ingegnerizzazione finanziaria e la diffusione al pubblico di prodotti per investire sulla volatilità.
Sono ottimi strumenti di copertura nelle fasi di tensione dei mercati ma non certo semplici da comprendere, anche per i più esperti. Quanto accaduto al Tvix ne è un esempio. Le quotazioni del certificato sono salite vertiginosamente tra fine luglio e inizio ottobre 2011 fino a toccare un picco a 109,17 (+543%) e poi sono scese altrettanto rapidamente del 93% toccando un minimo a 7,16 venerdì. Non ci sarebbe nulla di strano in quanto il Tvix replica con leva doppia i movimenti di un indice volatile per definizione. La replica tuttavia non è stata perfetta o quasi perfetta come avrebbe dovuto essere. Il 21 febbraio scorso infatti il prezzo del Tvix ha iniziato a muoversi autonomamente, rimanendo al di sopra del suo Net asset value (Nav o valore contabile delle attività detenute dal fondo). Una sopravvalutazione che è aumentata vertiginosamente a partire dal 12 marzo raggiungendo un record di 89 punti percentuali il giorno 21.
“Gli Etn dovrebbero essere, come gli Etf, una replica di altri asset o strumenti derivati – è la spiegazione di Alec Levine, strategist in prodotti azionari derivati per Newhedge -. In questo caso il Tvix dovrebbe accuratamente replicare con leva doppia la performance dell’S&P500 Vix short-term futures. Lo stesso sottostante è un prodotto derivato costituito da altri derivati. Ciò mette in luce i diversi livelli di complessità di questo prodotto. Come è costruita la replica? Come viene ribilanciato ogni giorno? Se la domanda per il prodotto supera la capacità di ribilanciarlo cosa accade? Esattamente quello che abbiamo visto, ossia una dislocazione dove la quotazione dell’Etn non corrisponde a quella del Nav”.
La ragione di quanto accaduto sta nella decisione presa il 21 febbraio da Credit Suisse di sospendere le emissioni del certificato per “aver raggiunto limitazioni interne sull’ampiezza dell’emissione”. Questa tipologia di prodotto viene solitamente emessa in base alla richiesta del mercato, in maniera da mantenere neutrale l’equilibrio domanda-offerta e permettere al prodotto di replicare le variazioni del sottostante senza essere influenzato da altri fattori. Il forte aumento della richiesta nel mese di settembre, in un momento di rally dei mercati che ha di pari passo aumentato le necessità di copertura e le conseguenti emissioni per soddisfarla, avevano tuttavia fatto crescere il valore dei certificate sul mercato a oltre 700 milioni di dollari dai 162,8 di fine 2011. Livello che ha spinto l’emittente a interrompere le emissioni creando così lo squilibrio tra domanda e offerta che ha portato alla sopravvalutazione del prezzo del certificato rispetto al Nav.
L’ultimo tassello della vicenda, almeno per il momento, è la decisione presa da Credit Suisse di far ripartire le emissioni di Tvix. La banca svizzera intende procedere con emissioni periodiche, a partire dal prossimo 28 marzo, ai market maker che ne faranno richiesta tutelandosi in cambio della vendita di specifici strumenti di copertura. L’effetto è stato l’improvvisa riduzione dello spread tra prezzo del certificato e Nav a circa il 6%. In altri termini il certificato sta ritornando a fare quel che deve fare, ossia replicare il suo sottostante ma al prezzo di una discesa dei prezzi da 10,43 a 7,16 (-31,4%) in due sole sedute.
Alessandro Piu
Lo strano caso dell’Etn sulla volatilità che balla da solo
L'angolo del trader
26 marzo 2012 - 10:29 MILANO (Finanza.com)
Un prodotto a replica del sottostante che si stacca dall’indice che dovrebbe seguire e vola da solo, una sospensione delle emissioni e per concludere un crollo delle quotazioni del 31% in due sole sedute. E’ il mese di fuoco che ha visto protagonista l’Exchange traded note (Etn) VelocityShares Daily 2x Long VIX Short-Term (Tvix) emesso da Credit Suisse.
Il certificato ha l’obiettivo di replicare con leva doppia l’andamento dei future sul Cboe Volatility index, meglio noto come Vix o indice della paura. Il Vix misura l’andamento della volatilità del mercato che raggiunge i suoi picchi nei momenti di panico quando il mercato azionario scende con più vigore. Negli ultimi anni il termine volatilità è diventato di uso comune non solo sulle pagine dei quotidiani finanziari specializzati e tra gli addetti ai lavori. Di pari passo è aumentata l’ingegnerizzazione finanziaria e la diffusione al pubblico di prodotti per investire sulla volatilità.
Sono ottimi strumenti di copertura nelle fasi di tensione dei mercati ma non certo semplici da comprendere, anche per i più esperti. Quanto accaduto al Tvix ne è un esempio. Le quotazioni del certificato sono salite vertiginosamente tra fine luglio e inizio ottobre 2011 fino a toccare un picco a 109,17 (+543%) e poi sono scese altrettanto rapidamente del 93% toccando un minimo a 7,16 venerdì. Non ci sarebbe nulla di strano in quanto il Tvix replica con leva doppia i movimenti di un indice volatile per definizione. La replica tuttavia non è stata perfetta o quasi perfetta come avrebbe dovuto essere. Il 21 febbraio scorso infatti il prezzo del Tvix ha iniziato a muoversi autonomamente, rimanendo al di sopra del suo Net asset value (Nav o valore contabile delle attività detenute dal fondo). Una sopravvalutazione che è aumentata vertiginosamente a partire dal 12 marzo raggiungendo un record di 89 punti percentuali il giorno 21.
“Gli Etn dovrebbero essere, come gli Etf, una replica di altri asset o strumenti derivati – è la spiegazione di Alec Levine, strategist in prodotti azionari derivati per Newhedge -. In questo caso il Tvix dovrebbe accuratamente replicare con leva doppia la performance dell’S&P500 Vix short-term futures. Lo stesso sottostante è un prodotto derivato costituito da altri derivati. Ciò mette in luce i diversi livelli di complessità di questo prodotto. Come è costruita la replica? Come viene ribilanciato ogni giorno? Se la domanda per il prodotto supera la capacità di ribilanciarlo cosa accade? Esattamente quello che abbiamo visto, ossia una dislocazione dove la quotazione dell’Etn non corrisponde a quella del Nav”.
La ragione di quanto accaduto sta nella decisione presa il 21 febbraio da Credit Suisse di sospendere le emissioni del certificato per “aver raggiunto limitazioni interne sull’ampiezza dell’emissione”. Questa tipologia di prodotto viene solitamente emessa in base alla richiesta del mercato, in maniera da mantenere neutrale l’equilibrio domanda-offerta e permettere al prodotto di replicare le variazioni del sottostante senza essere influenzato da altri fattori. Il forte aumento della richiesta nel mese di settembre, in un momento di rally dei mercati che ha di pari passo aumentato le necessità di copertura e le conseguenti emissioni per soddisfarla, avevano tuttavia fatto crescere il valore dei certificate sul mercato a oltre 700 milioni di dollari dai 162,8 di fine 2011. Livello che ha spinto l’emittente a interrompere le emissioni creando così lo squilibrio tra domanda e offerta che ha portato alla sopravvalutazione del prezzo del certificato rispetto al Nav.
L’ultimo tassello della vicenda, almeno per il momento, è la decisione presa da Credit Suisse di far ripartire le emissioni di Tvix. La banca svizzera intende procedere con emissioni periodiche, a partire dal prossimo 28 marzo, ai market maker che ne faranno richiesta tutelandosi in cambio della vendita di specifici strumenti di copertura. L’effetto è stato l’improvvisa riduzione dello spread tra prezzo del certificato e Nav a circa il 6%. In altri termini il certificato sta ritornando a fare quel che deve fare, ossia replicare il suo sottostante ma al prezzo di una discesa dei prezzi da 10,43 a 7,16 (-31,4%) in due sole sedute.
Alessandro Piu
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