La Strada Del Successo?

Medept

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Piccola storia di quella è la mia vita adesso, l’incredibile ottovolante di emozioni che la parola “startup” nasconde. Spero vogliate seguirmi in questo viaggio che per me è iniziato solo un mese fa e che mi sta sconvolgendo la vita nel bene e nel male.

Spero che questi racconti quasi in realtime possano servire a voi quanto a me per mantenermi lucido nei momenti di down, scriverò dei miei successi e dei miei fallimenti, cercherò di coprire il più possibile tutte le aree di interesse nell’avvio di una startup: marketing, design, vendita, capitali, ecc... Non solo, ma spero che condividendo le mie idee grazie a voi ne possano scaturire altre da implementare nella mia strategia, in particolare consigli riguardanti la user experience del sito.

Salve a tutti ho 35 anni e un sogno nel cassetto, quello di lanciare una startup che sia in grado di avere un reale impatto sulle persone, non so se avete idea, una di quelle aziende che sai per certo che se prende piede il mondo non sarà più lo stesso.

Allora la prima cosa da fare è avere un'idea!!

L'idea è una di quelle che impatta la vita di milioni di persone, bisogna pensarla bene, pianificarla in maniera perfetta, nulla deve essere lasciato al caso e così ho fatto: là... guarda che bell’idea, confezionata alla perfezione!
e invece no... le idee valgono meno di niente, zero assoluto, basta chiedere a business angels o venture capitalist di firmare un NDA e la quasi totalità vi mostrerà la porta (non che io ne abbia mai conosciuti, ma ho sentito dire che sia così), perchè? possibile che l’idea del secolo non valga neppure la firma su un pezzo di carta? a quanto pare no, ma allora viene da chiedersi perchè?

Per fortuna in risposta a questa domanda arrivano professionisti del settore (mi vengono in mente Graham o Alex di Groove, per citarne alcuni, ma la lista è molto lunga). A quanto pare l’idea è solo un punto di inizio e che una volta arrivati alla fine in realtà spesso dell’idea iniziale non ne rimane un granchè. Per fortuna Graham arriva anche con alcuni suggerimenti: invece di pensare ad un’idea come un’asserzione è meglio pensare un’idea come una domanda, per esempio se dico: stiamo creando un’app in grado di connettere medici e pazienti, partono subito le critiche, ma se dico: è possibile creare un’app che metta realmente in comunicazione medici e pazienti? cambia completamente il senso del discorso, la domanda pone altri quesiti ognuno dei quali è da risolvere e ogni sfida superata è un passetto verso la costituzione della propria startup.

Non solo, ma pensiamo all’idea del secolo, generalmente sarà un’idea plausibile, invece le aziende migliori generalmente scaturiscono proprio da idee che sembrano assurde: Airbnb “affittate casa a completi sconosciuti in cambio di soldi magari intanto che ci siete dentro” a primo acchito sembrerebbe un’idea assurda eppure tutti li conosciamo grazie al successo che hanno ottenuto.

Allora avanti con l’idea: sarà davvero possibile creare un’applicazione (così profondamente diversa da quello che già esiste) in grado di cambiare la relazione tra medico e paziente?
 
Non condivido il tuo approccio agli affari ma siccome vuoi lavorare creando qualcosa da zero, meriti rispetto.
Seguirò con curiosità i tuoi aggiornamenti.

Allora avanti con l’idea: sarà davvero possibile creare un’applicazione (così profondamente diversa da quello che già esiste) in grado di cambiare la relazione tra medico e paziente?

ti espongo la mie abitudini da cliente/paziente che ha bisogno di andare dal dottore perché ne ha bisogno.

Opzione A: vado dal mio medico di famiglia, faccio il turno, entro e mi faccio controllare dal dottore.

Opzione B: (se non sto troppo male) faccio una ricerca veloce su internet ed eventualmente mi consulto velocemente col farmacista se ha un prodotto che fa al caso mio (senza bisogno di prescrizione medica).

Opzione C: (se ho mal di testa o mi bruciano gli occhi) chiamo direttamente il dottore al telefono.

Di cosa avrei di bisogno che per ora non c'è? Buh... Ho scaricato per curiosità le applicazioni "dottori.it" e "imalditesta" ma le ho tolte subito perché danno le stesse informazioni che si trovano su internet senza bisogno di avere il telefono pieno di applicazioni
 
Sono andato a vedere quanti downloads ha avuto l'app "dottori.it" e il contatore di Google dice più di 10.000 che secondo me è un risultato scarso considerando la campagna mediatica martellante che hanno fatto da un anno a questa parte (tv, radio, cinema ecc...)

Per come li interpreto io, i numeri attualmente dicono che le persone non hanno la voglia o l'abitudine di interagire o prenotare una visita dal dottore attraverso un'app.

Ci vanno e basta, senza usare app.

Chissà se in altri Stati, si registrano cambiamenti e le app del genere stanno avendo successo.
 
Ciao Zarbo, grazie per l'interesse, concordo: in via generale il paziente si approccia al medico nella modalità che mi hai appena esposto.
Però le specialità mediche sono tante, ognuna ha le sue peculiarità, forse forse... una nicchia da qualche parte esiste.

Dottori.it: concordo sull'inutilità dell'app in pratica si riduce ad un'agenda online, neanche troppo utile perchè non evita comunque i ritardi.

Ti faccio una domanda che poi si ricollega al discorso "idea" (argomento su cui scriverò ulteriormente):

cosa manca nel tuo presente e che vorresti nel futuro? che cosa in qualità di paziente ti farebbe davvero comodo perchè magari ti fa risparmiare tempo oppure denaro? riesci ad immaginare qualcosa del genere? se si perchè non crearla?
 
Lo step successivo all’idea è stato quello di trovare un team in grado di supportarmi.

Se il vostro pensiero è quello di riuscire a fare tutto da soli, buon per voi, io non penso di avere tutte queste abilità, ma invidio certamente chi le possiede.

Di sicuro il mio background scolastico e culturale non mi permette di costruire un sito web ne tantomeno conoscere tutti i trucchetti che esistono nell’industria del “tech”.

L’obiettivo ora è trovare qualcuno che abbia le competenze, che creda nel mio progetto e che mi supporti gratuitamente, se non siete figli del 2000 o non avete fatto una scuola di tipo “ingegneristico” diventa complesso trovare persone con l’attitudine e le competenze giuste.
La prima cosa che ho fatto è stato rispolverare l’agendina (oggi la chiameremmo Linkedin o Facebook) e guardare se tra le vecchie conoscenze qualcuno potesse darmi una mano.
Qualcuno c’è! ora si tratta di avere il coraggio di esporre l’ idea in grado di cambiare il mondo senza sembrare eccessivamente ridicolo, sperando che il mio amico di anni fa non mi prenda per pazzo e mi sputtani con tutti quelli che mi conoscono.
Per fortuna l’amico non solo non mi ha preso per pazzo (è bene approfondire le competenze di un founder),ma ha deciso di coinvolgere tutta la sua squadra (altre 3 persone) nella costruzione del sito!! non potete capire la gioia che ho provato in quel momento, qualcosa si stava per muovere per davvero, il sogno aveva appena cominciato a delinearsi e a prendere tratti “reali”.
Peccato che il sogno si sia rotto poche settimane più tardi, 3 settimane per la creazione di un logo sono inutili (ora lo so, ma allora non potevo saperlo, gli esperti erano loro) qualche rimostranza da parte mia, permalosità dall’altra e in men che non si dica le strade si dividono, civilmente sia chiaro, ma non di meno ho perso un mese a cercare qualcuno, ho speso energie per motivare e spronare ed ora mi ritrovo a dover ricominciare tutto da capo, diciamo che un pò di disappunto e scoramento l’ho avuto!
E sia… non demordiamo! in fondo fare impresa non è proprio questo?! (per lo meno questo è quello che scrivono tutti i motivatori su Facebook, pronti a venderci le loro formule magiche per diventare “leader”, mi chiedo se questi motivatori abbiano mai guadagnato o fatto guadagnare qualcuno per davvero…)

Siamo temporalmente giunti a Febbraio 2017. Di nuovo solo, con un’idea da sviluppare e una vecchia agendina che non serve più a nulla, urge un cambiamento drastico, uscire dagli schemi, ma come?!
 
Ultima modifica:
Ciao Medept, io lavoro nel settore, e al momento mi occupo proprio di una piattaforma web in ambito medicale (che mette in contatto non medici e pazienti, ma medici e fornitori di strumenti medicali).
Se ho capito bene, la tua idea non sarebbe neanche male (fornirebbe un servizio ipoteticamente interessante per medici e pazienti), ma la prima domanda che mi viene in mente sarebbe: da dove trarresti profitto? :cool: Nessun paziente pagherebbe per contattare un dottore, e nessun dottore pagherebbe per essere contattato quando esistono i telefoni/siti web che permettono di prenotare una visita gratis.
Comunque ok, l'importante è partire e far diffondere la app, poi sui guadagni se ne può parlare in un secondo momento.

Allora mi chiedo: io userei mai tale app? E la risposta è probabilmente no, soprattutto in Italia. Ecco perché:
- Per le visite di routine ho un medico di famiglia, vado sempre e solo da lui e ho il numero salvato in rubrica. Se invece ho bisogno di una visita specialistica con un dottore che magari neanche conosco, non mi fido di una app. :no:
- Odio le risposte automatiche del tipo: "Grazie per averci contattato. La sua visita è confermata" perché non riesco a fidarmi. Magari la app non è aggiornata e il medico ha cambiato l'orario per le visite, oppure è in ferie. Quindi chiamerei comunque per avere conferma della prenotazione, e allora tanto vale risparmiare il tempo che ho speso ad aprire la app e prenotare. :no:
- Dovrei installare una (l'ennesima) app sul mio smartphone che mi faciliterebbe nel fare un'operazione già di per sé semplicissima (telefonare al mio medico e prenotare una visita, o chiedere un consiglio). :no:

Detto ciò, hai già scoperto una grande verità: le idee in questo campo contano ZERO. Non solo in Italia, ma ovunque nel mondo. E contano zero perché tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare :o Te ne sarai accorto anche tu, visto che il tuo primo gruppo di lavoro è durato 3 settimane :p
Il punto è che i problemi burocratici, tecnici e ambientali per realizzare un prodotto (qualunque prodotto) dal nulla superano i benefit nel 99 percento dei , e quindi nessuno si fida di una buona idea se non già avviata abbondantemente.
Altra cosa: dimenticati di aver avuto un'idea rivoluzionaria che cambierà il mondo, non illuderti minimamente di aver scoperto qualcosa di diverso dall'acqua calda. Se tu (che da quel che ho capito nemmeno lavori nel settore) hai avuto questa idea, significa che altri mille l'hanno avuta prima di te (tra cui un mio amico, telogggggiuro, un mese fa mi ha parlato del suo progetto su una app che metterebbe in contatto medici e pazienti affetti da una certa patologia la cui cura ha bisogno di sedute costanti - lui ha una startup e ha già iniziato a lavorarci) e, se nessuno l'ha realizzata, è perché probabilmente non funziona.

PS ma davvero le tre persone che ti hanno offerto il loro aiuto hanno cominciato dalla creazione del logo? :mmmm::wall:
 
Ciao Mr, grazie per la risposta

Giuro... 3 settimane per un logo! io avevo espresso le mie perplessità, ma insistevano nel dire che se il logo non lo fai bene in modo che rifletta i valori dell'azienda dopo è un problema modificarlo, se avessi seguito il consiglio molto probabilmente il logo lo avremmo già modificato 2-3 volte visto che ogni giorno si aprono/chiudono nuove possibilità...

Rispondo alla seconda parte del tuo msg in un solo colpo:

L'idea (ancora una volta) conta quasi nulla, ma può darci un'indicazione sull'impatto che potrebbe teoricamente avere sul mercato, l'idea non è la mappa, ma un punto di partenza. Ad esempio dici giustamente che a te un'app del genere non serve, ma allo stesso tempo mi parli del tuo amico che ha deciso di focalizzarsi su una nicchia (patologia rara, ecc...), ammettiamo che il tuo amico abbia effettivamente ragione da quella nicchia potrebbe aprirsi un mondo che ne io nel tuo amico o nessun altro potremmo mai immaginare, insomma in parole povere (come dicevo nel primo post) l'idea rivoluzionaria non la si può avere, perchè sarebbe talmente tanto strana che il nostro cervello la bollerebbe subito come "impossibile" e quindi non la porterebbe avanti.

Permettimi di aggiungere che un'idea di "nicchia" che impatta profondamente poche persone è 1000 volte meglio di un'idea che impatta milioni in maniera leggera.

E' quello che è successo a me, partito dall'idea ampia che sfiora tanti sono finito nella nicchia della nicchia da cui dipendono (la parola non è casuale) pochi, scommetto che nel giro di qualche anno quella piccola nicchia di bisognosi aumenterà di giorno in giorno (lo sta già facendo), perchè sta creando un bisogno che fino a ieri non c'era, come dicevo in questo post immaginiamo di vivere negli anni 40 come sarebbe la nostra vita? quante comodità ci mancherebbero? e immaginamioci nel 2100 quante comodità di cui non sapevamo di avere bisogno sono diventate indispensabili?

come cambierà il nostro modo di approcciarci al medico? il passaparola sarà ancora il modo migliore per scegliere chi ci cura o esisteranno nuovi strumenti?

Per il profitto... merita un capitolo a parte! ;-)
 
Ultima modifica:
Nel rapporto medico - paziente ravvedo due nicchie di sviluppo ancora solo abbozzate.

Il passaparola certo va ancora bene, ma preferirei avere un ventaglio più ampio di opinioni di quella unica di un amico o parente.
Quindi la prima necessità che ravvedo è un database solido di recensioni sui medici, per solido intendo più di 15-20 recensioni a medico e struttura diagnostica o ospedaliera. Ci sono già attualmente in rete delle recensioni, ma sono ancora pochissime e mal strutturate, bisogna googlare su diversi siti.

La seconda necessità, più futuristica diciamo, ma che a me personalmente farebbe piacere, sarebbe quella di farsi visitare, almeno come primo approccio, "a distanza", tipo skype, con un dottore reale dall'altra parte dello smartphone che risponde al quesito del paziente che lo contatta da casa. Quante volte si è costretti ad andare dal medico di base solo per una chiacchierata, e quante volte la sensazione è di avere a che fare con un impiegato che si limita a prescrivere ulteriori esami o visite più specialistiche? Queste visite "inutili" sarebbero bypassabili con uno strumento efficace di incontro a distanza medico paziente.
 
Queste visite "inutili" sarebbero bypassabili con uno strumento efficace di incontro a distanza medico paziente.

Questa opzione presenta dei problemi pratici per il medico (visitare un paziente a distanza è difficile e rischioso) e anche legali perché non è detto che in base alle leggi attuali sia possibile fare vere e proprie visite mediche in questo modo
 
Questa opzione presenta dei problemi pratici per il medico (visitare un paziente a distanza è difficile e rischioso) e anche legali perché non è detto che in base alle leggi attuali sia possibile fare vere e proprie visite mediche in questo modo

Certo, infatti la vedo possibile solo come primo approccio medico-paziente quando in pratica il primo si limita a raccogliere sintomi e storia del paziente. Può essere utile anche per prescrizioni di successivi esami e/o giornate di riposo. Per visite più approfondite occorre il rapporto diretto. Chiaro che sono da valutare anche gli aspetti normativi, mi sono limitato a commentare le nicchie di sviluppo di app in questo settore.
 
Nel rapporto medico - paziente ravvedo due nicchie di sviluppo ancora solo abbozzate.

Il passaparola certo va ancora bene, ma preferirei avere un ventaglio più ampio di opinioni di quella unica di un amico o parente.
Quindi la prima necessità che ravvedo è un database solido di recensioni sui medici, per solido intendo più di 15-20 recensioni a medico e struttura diagnostica o ospedaliera. Ci sono già attualmente in rete delle recensioni, ma sono ancora pochissime e mal strutturate, bisogna googlare su diversi siti.

La seconda necessità, più futuristica diciamo, ma che a me personalmente farebbe piacere, sarebbe quella di farsi visitare, almeno come primo approccio, "a distanza", tipo skype, con un dottore reale dall'altra parte dello smartphone che risponde al quesito del paziente che lo contatta da casa. Quante volte si è costretti ad andare dal medico di base solo per una chiacchierata, e quante volte la sensazione è di avere a che fare con un impiegato che si limita a prescrivere ulteriori esami o visite più specialistiche? Queste visite "inutili" sarebbero bypassabili con uno strumento efficace di incontro a distanza medico paziente.

Ciao W.te

Quindi un sito che in automatico racchiude tutte le recensioni del web di un determinato medico potrebbe già essere un vantaggio, giusto? (non che il sito debba fare solo quello, però potrebbe essere una "future" utile)

La seconda necessità di cui parli è ciò a cui tanti (me compreso) stanno lavorando, creare dispositivi in grado di diagnosticare in remoto determinate patologie e avvisare il medico solo nel momento di reale bisogno.

la nota ahimè dolente è ciò che diceva Mozzarello, problemi legali, ma ancora prima etici! è davvero giusto impiantare chip sotto pelle? e questi chip saranno dannosi? e se questi chip sbagliano la diagnosi? oppure non essendo precisi forniscono falsi positivi? queste sono solo alcune delle domande che il mondo scientifico si sta già ponendo, purtroppo le risposte non sono semplici ed univoche (ho usato l'esempio del chip poichè appositamente estremo).

Ad ogni modo volenti o nolenti credo che la medicina si sposterà sempre più verso la "telemedicina" di sicuro se mi immagino nel futuro la diagnosi sarà sempre più robotizzata e sarà una cosa della vita di tutti i giorni, un pò come i cardio frequenzimetri che ormai si trovano anche negli orologi...
 
Se può essere utile ti informo che in questo istante stanno nascondo diverse applicazioni che supportino "l'aderenza alla terapia", problema secolare che affligge il medico e danneggia il paziente in maniera diretta nonchè il cittadino gravandolo di costi sanitari inimmaginabili.
Il fatto è che la gente dimentica di assumere i farmaci o sceglie deliberatamente di smettere di assumerli.

Solo questo weekend ne ho viste almeno 3 (la piu' immediata che puoi scaricare e verificare è carepi)
 
Se può essere utile ti informo che in questo istante stanno nascondo diverse applicazioni che supportino "l'aderenza alla terapia", problema secolare che affligge il medico e danneggia il paziente in maniera diretta nonchè il cittadino gravandolo di costi sanitari inimmaginabili.
Il fatto è che la gente dimentica di assumere i farmaci o sceglie deliberatamente di smettere di assumerli.

Solo questo weekend ne ho viste almeno 3 (la piu' immediata che puoi scaricare e verificare è carepi)

Grazie!! no, non ne ero a conoscenza, al momento non sono interessato, ma è sicuramente una di quelle cose che va messa nella cassetta degli attrezzi, perchè non sai mai quando può tornare utile.

Vorrei aggiornare la storia, ma al momento sono impegnatissimo! cerco di aggiornare il prima possibile!
 
Il titolo del 3 D è la strada del successo ?
Se l'idea è quella esposta non vedo come si possa avere successo e da dove possano venire gli utili .
La telemedicina è certamente utile , ma per l'ammalato , che in ogni caso ha bisogno del supporto medico diretto almeno in fase iniziale .
 
Il titolo del 3 D è la strada del successo ?
Se l'idea è quella esposta non vedo come si possa avere successo e da dove possano venire gli utili .
La telemedicina è certamente utile , ma per l'ammalato , che in ogni caso ha bisogno del supporto medico diretto almeno in fase iniziale .

Non sono certo di avere capito la domanda, se chiedi da dove possano derivare gli utili dalla telemedicina basta chiedere ad un'unità ospedaliera quanto spende per un determinato paziente e grazie alla telemedicina fare in modo che la degenza del malato si dimezzi, riuscissi a fare qualcosa del genere avresti i ministeri della salute di tutto il mondo ai tuoi piedi.

Se invece chiedi per la mia startup non sono ancora riuscito a scrivere quella parte della storia, purtroppo non riesco a trovare nè il tempo fisico nè quello mentale per scrivere qualcosa di decente, ma sicuramente lo farò il prima possibile.
 
Ultima modifica:
Dunque, eravamo rimasti al fatto che mi sono ritrovato nuovamente da solo a portare avanti un'idea senza averne le capacità tecniche, a quel punto ci si ritrova ad un bivio:

1) si cerca un'agenzia specializzata che a fronte di un corrispettivo economico fornisce i propri servizi

2) si cerca un co-founder tra le cerchie di persone che non si conoscono.

Ho scelto la seconda opzione, poichè credo che la prima presenti dei limiti pressochè insormontabili, una startup se la si porta avanti come si dovrebbe ti divora completamente, per chi ci si ritrova dentro è un'ossessione, perciò cercare qualcuno che a pagamento si "ossessioni" per qualcosa che non è suo e che contemporaneamente porti avanti la sua azienda è molto improbabile trovarlo e anche lo si trovasse la situazione sarebbe molto in bilico proprio per la natura del rapporto, se il mio co-founder impiegasse più di X ore a rispondere ad una mia richiesta (perchè ha altre attività da portare avanti) non sarebbe mio co-founder. Inoltre c'è il problema del pagamento, come e quanto si paga qualcuno che deve essere "divorato" da un'idea? non credo esista un prezzo economico congruo, esiste un prezzo "mentale" e di soddisfazione nel creare qualcosa che per quanto zoppicante sia tuo, ma monetizzare una startup (che per definizione, non è ancora un'impresa compiuta) non è a mio parere possibile.

Dunque non mi resta che la seconda possibilità, vediamo le opzioni:

1) siti che mettano in connessioni persone che vogliano fondare startup (CoFoundersLab: World's Largest Network of Entrepreneurs)

2) meetup della propria città in cui cercare le competenze necessarie, nel mio caso avrei cercato un meetup di web designer

3) Leggere blog e forum attraverso i quali capire se chi scrive potrebbe essere un possibile soggetto da coinvolgere

4) la fortuna aiuta gli audaci, in questo caso non è una vera e propria scelta, volontà e strategia non contano un granchè, ma quello che conta è la determinazione a raccogliere la più piccola fiammella di aiuto che la vita ti può dare (come scrivevo precedentemente, tra le virtù più importanti di un imprenditore)

Io dal canto mio ho scelto la quarta opzione, arrivata dopo una settimana di giri e rigiri alla ricerca di qualcuno che volesse salire in barca (quando dico giri e rigiri significa essermi iscitto a qualsiasi meetup e sito utile al mio scopo).

Lo strumento? Linkedin! come? una botta di C...O clamarosa.

Un bel giorno qualcuno guarda il mio profilo, si tratta di un ragazzo australiano, nel suo profilo (scritto molto professionalmente, da vero marketer) noto che... udite... udite... sta cercando di portare avanti un'idea simile alla mia, non perdo un secondo, chiedo l'amicizia (arrivata in real time), invio un messaggio (risposta immediata) e dopo 5 minuti siamo su Skype (alle 6:30 di domenica mattina, ancora in pigiama e spettinato), io gli racconto tutto della mia idea e lui annuisce, dà consigli e spiega quello che lui aveva già portato avanti e che funzionava. Un'ora dopo era al lavoro su quello che sarebbe diventato il nostro prodotto iniziale.
Ed è così che ho trovato il mio co-founder, a 14.000 Km di distanza con 9 ore di fuso orario ho trovato la persona che mi avrebbe aiutato.

Perchè ero (e sono) così certo che sia quello giusto? una spiegazione razionale non c'è, la definizione che assomiglia di più è feeling, tra noi non è necessario spendere tante parole, basta un invito e la controparte capisce immediatamente quello che deve fare.

Ovviamente non essendo la nostra avventura che agli inizi potrei rimangiarmi tutto tra poco tempo, ma non credo, ormai sono passati 3 mesi intensissimi (sembra quasi che il tempo sia rallentato) e la voglia di crescere non è mai diminuita neanche nei momenti down, che vi posso assicurare sono spesso tosti da superare.

E così siamo arrivati a fine Marzo 2017.
 
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