Retelit news fondamentali e grafici - niente altro please

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Genoa1893_2015

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La fibra di Retelit è posata su strade Anas

Anas, 2500 km di strade e autostrade diventano "Smart Road" - Protezione Civile, Il Giornale della

Anas, 2500 km di strade e autostrade diventano "Smart Road"

Domenica 20 Novembre 2016, 11:00

Investimento di 140 milioni di euro in quattro bandi per assicurare maggiore sicurezza agli automobilisti e più resilienza alle infrastrutture, grazie a sistemi tecnologici e di comunicazioni che consentano una migliore connessione tra utenti e strade

......

Il progetto prevede, infine, la realizzazione di sistemi di comunicazione a lunga distanza attraverso la posa di fibra ottica compatibile anche con le esigenze del 'piano banda larga' del Governo.


Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet Anas S.p.A. - Home
 
L'Emilia Romagna va in rete - AgroNotizie - Economia e politica

2016
18
NOV

L'Emilia Romagna va in rete
La Regione sblocca 10,6 milioni per portare la banda ultra larga in 96 comuni rurali, con priorità a quelli di montagna. L'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli: "Strategico investire in queste zone"

....

Il programma degli interventi
L'intervento nei 96 comuni sarà realizzato da Lepida Spa, società in house della Regione, per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi informatici di ultima generazione, nelle cosiddette "aree bianche", cioè quelle dove gli operatori privati non investono per scarsa redditività.

.....

La seconda tranche di 39 milioni di euro di fondi del Psr sarà invece utilizzata per la realizzazione, a partire dal 2017, da parte di un concessionario che verrà selezionato da Infratel Italia, società in house del ministero dello Sviluppo economico, degli interventi necessari per l'accesso alla banda ultra larga di case, imprese e servizi pubblici.
L'intero programma sarà appunto completato entro il 2020.

Fonte: Regione Emilia Romagna
 
18/11/2016di Dimitri Tartari, Regione Emilia-Romagna
Infrastruttura digitale
Banda Ultra Larga a tutti gli italiani: ecco il ruolo di Regioni e Comuni per attuare il piano del Governo
Le Regioni devono assumersi il compito di apripista territoriale, intermediari e facilitatori verso i Comuni al fine di agevolare gli interventi del concessionario che fare la rete nazionale banda ultra larga; abbattere blocchi legati a tempi estesi per autorizzazioni e “anomale” interpretazioni della norma. Ecco come

Entro l’anno chiuderanno i bandi MISE, realizzati attraverso Infratel, per la selezione dei soggetti attuatori/concessionari che si occuperanno dell’attuazione del piano nazionale banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato, che interessano la quasi totalità del territorio nazionale (mancano solo all’appello i bandi su Regione Puglia, Calabria e Sardegna che hanno caratteristiche e condizioni specifiche differenti rispetto al resto del paese e la Provincia di Bolzano).

Il Piano rappresenta, con i quasi tre miliardi di euro e la quasi totalità del territorio che sarà interessato da cantieri e interventi tra il 2017 ed il 2020, uno se non “il” Progetto Paese più importante attualmente avviato ed in realizzazione.

Assumendo che non ci siano intoppi di tipo amministrativo - nonostante la comune consapevoleza dei ricorsi in essere (che, tuttavia, non paiono preoccupare troppo i vertici del MISE)

......

Le Regioni sono già all’opera per rendere concreta l’attuazione degli interventi. Regione Emilia-Romagna, per esempio, ha intrapreso già da tempo un percorso con i Comuni attraverso una convenzione, che vede anche LepidaSpA come soggetto facilitatore, e che ha l’obiettivo principale di accelerare al massimo i tempi per la permessistica, in modo da rendere il più efficiente possibile gli interventi previsti dal piano nazionale banda ultra larga.

Banda Ultra Larga a tutti gli italiani: ecco il ruolo di Regioni e Comuni per attuare il piano del Governo
 
La Cina spinge per costruire l'infrastruttura di Internet per i paesi Iniziativa Belt e strada

fonteXinhuaeditoreYao JianingTempo

2016/11/18

Wuzhen, Zhejiang, 18 novembre (Xinhua) -

Il governo cinese sta promuovendo attivamente l'infrastruttura Internet dei paesi Belt e stradali, ha detto che funzionari e rappresentanti della società alla terza Conferenza mondiale di Internet (WIC) in Wuzhen, provincia di Zhejiang est della Cina.

Cina-Pakistan progetto cavo cross-border, un progetto nell'ambito del corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), è in costruzione da maggio.

"La CPEC è il percorso più breve che collega la Cina al Medio Oriente, Africa e Asia", ha detto Amir Azeem Bajwa, il maggiore generale dell'Organizzazione comunicazione speciale del Pakistan. "Noi lo chiamiamo il 'digital via della seta'."

Ci sono 135 milioni di utenti di telefonia mobile in Pakistan, un enorme potenziale per la cooperazione con la Cina Telecom.
Yang Xiaowei, direttore generale della China Telecommunications Corporation, ha detto in WIC che l'azienda avrebbe collaborato con operatori dei paesi Belt e stradali su una rete pan-asiatico.

Chen Zhaoxiong, vice ministro dell'industria e della tecnologia dell'informazione, ha sottolineato che la Cina sta lavorando su standard per unificare transfrontaliero e-commerce nei paesi a nastro e la strada per affrontare le sfide tecnologiche ed espandere nuove industrie.

Secondo l'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), il livello di informazioni Asian Pacific e in Africa sono entrambi al di sotto della media globale.

Nel 2011, società di telecomunicazioni leader in Cina China Unicom ha avviato l'Asia-Africa-Europa-1 (AAE-1), un sistema di cavi sottomarini 25 mila chilometri che venture per collegare 19 nazioni e regioni in tutta l'Asia, l'Africa e l'Europa.

Al fine di incrementare big data e cloud computing in Medio Oriente e Nord Africa, Aliyun, sussidiaria di cloud computing di Alibaba, ha costituito una joint venture con Meraas di Dubai nel maggio 2015. Questa joint venture offrirà servizi di system integration per aiutare le aziende private e governi nella regione per ridurre la spesa IT.

"Ci sono ampie opportunità per i paesi a nastro e la strada per cooperare sulle infrastrutture informazioni, applicazioni Internet, lo scambio di contenuti informativi, big data e la produzione intelligente", ha detto Yang Xiaoya, un funzionario da ITU.

China pushing to build Internet infrastructure for Belt and Road Initiative countries - China Military
 
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Fondamentali e grafici

Occhio al 4 dicembre: fondamentali dell'azienda ottimi........ma la speculazione internazionale è in agguato.............:shit:
 
Occhio al 4 dicembre: fondamentali dell'azienda ottimi........ma la speculazione internazionale è in agguato.............:shit:

Guarda e' da gennaio che martellano,-25% a livello di indice,bancari che hanno perso oltre il 60%.........Ormai e' un disco rotto
 
I mercati scontano già vittoria del no fortunatamente e grandi catastrofi non dovrebbero esserci specie se dal giorno dopo del referendum si facesse governo di scopo per approvazione legge elettorale e poi successive elezioni
 
I mercati scontano già vittoria del no fortunatamente e grandi catastrofi non dovrebbero esserci specie se dal giorno dopo del referendum si facesse governo di scopo per approvazione legge elettorale e poi successive elezioni


sta di fatto che qualcuno per non saper leggere e scrivere ha alleggerito portando a casa, ora bisogna capire se questo movimento sara' un occasione di acquisto oppure no ,
solo il TEMPO ce lo sapra' dire (io ci credo e qualcosina ho comprato in asta venerdi')
 
Guarda e' da gennaio che martellano,-25% a livello di indice,bancari che hanno perso oltre il 60%.........Ormai e' un disco rotto

I bancari sono falliti da tempo, per carità, non ne parlo nemmeno.........io parlo di esito del voto e crollo dei mercati come con Silvio, quando persero il 26% circa......Tremonti questa mattina ha detto che la situazione è peggio che nel 2011.........
 
Sistemi informativi e line of business, come collaborare al meglio grazie all’Hybrid It

Dopo un’iniziale introduzione al tema da parte del chairman Stefano Uberti Foppa, direttore di ZeroUno, che ha evidenziato come in questa fase evolutiva sia necessario dare vita a una nuova relazione integrata e continuativa tra soggetti diversi che abbia come obiettivo comune lo sviluppo del business e la capacità di erogare una customer experience di valore, Stefano Mainetti, Co-Direttore Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano, ha commentato lo scenario, mettendo in luce quando la multidisciplinarietà, con competenze trasversali disciolte nelle linee di business, sia fondamentale.

La discussione che ne è seguita, ha messo in luce un percorso articolato ma avvincente e, soprattutto, ormai condiviso dalla maggior
 
avremo in qualche modo a che fare con TAS...
 
18/11/2016di Dimitri Tartari, Regione Emilia-Romagna
Infrastruttura digitale
Banda Ultra Larga a tutti gli italiani: ecco il ruolo di Regioni e Comuni per attuare il piano del Governo
Le Regioni devono assumersi il compito di apripista territoriale, intermediari e facilitatori verso i Comuni al fine di agevolare gli interventi del concessionario che fare la rete nazionale banda ultra larga; abbattere blocchi legati a tempi estesi per autorizzazioni e “anomale” interpretazioni della norma. Ecco come

Entro l’anno chiuderanno i bandi MISE, realizzati attraverso Infratel, per la selezione dei soggetti attuatori/concessionari che si occuperanno dell’attuazione del piano nazionale banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato, che interessano la quasi totalità del territorio nazionale (mancano solo all’appello i bandi su Regione Puglia, Calabria e Sardegna che hanno caratteristiche e condizioni specifiche differenti rispetto al resto del paese e la Provincia di Bolzano).

Il Piano rappresenta, con i quasi tre miliardi di euro e la quasi totalità del territorio che sarà interessato da cantieri e interventi tra il 2017 ed il 2020, uno se non “il” Progetto Paese più importante attualmente avviato ed in realizzazione.

Assumendo che non ci siano intoppi di tipo amministrativo - nonostante la comune consapevoleza dei ricorsi in essere (che, tuttavia, non paiono preoccupare troppo i vertici del MISE)

......

Le Regioni sono già all’opera per rendere concreta l’attuazione degli interventi. Regione Emilia-Romagna, per esempio, ha intrapreso già da tempo un percorso con i Comuni attraverso una convenzione, che vede anche LepidaSpA come soggetto facilitatore, e che ha l’obiettivo principale di accelerare al massimo i tempi per la permessistica, in modo da rendere il più efficiente possibile gli interventi previsti dal piano nazionale banda ultra larga.

Banda Ultra Larga a tutti gli italiani: ecco il ruolo di Regioni e Comuni per attuare il piano del Governo

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Banda Ultra Larga a tutti gli italiani: ecco il ruolo di Regioni e Comuni per attuare il piano del Governo | Banda Ultra Larga
 
Protto (Retelit): carenza di infrastruttura e di cultura in azienda sono aspetti da sanare

TechWeekEurope, 21 novembre 2016, 8:00

SPONSORIZZATO DA RETELIT

Federico Protto, amministratore delegato e direttore generale di Retelit, ha spiegato alcuni tasselli affrontati durante il Digital Italy Summit 2016: digital transformation, Industry 4.0. Sarà diramato un documento congiunto con le linee guida sul processo di digitalizzazione della Pa e delle imprese

Un momento di confronto vero e paritetico tra imprese, istituzioni, politica ed enti. Ma anche un momento per stilare un documento congiunto che detti le linee guida e il percorso verso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione (Pa) e delle imprese. Aziende e istituzioni si sono sedute attorno a un tavolo e hanno messo nero su bianco temi che riguardino la banda ultralarga e le migliori modalità per mettere a frutto i bandi, sia in termini di modalità operative sia, in termini più pratici, di accesso ai finanziamenti.

Così Federico Protto, amministratore delegato e direttore generale di Retelit, ha spiegato, in sintesi, alcuni dei tasselli che saranno affrontati durante il Digital Italy Summit 2016, in programma a Roma il 22 e il 23 novembre 2016. Con Protto abbiamo voluto toccare temi di stretta attualità, quali quelli della digital transformation, dell’Industry 4.0, e analizzarli in chiave sia economica, sia industriale per capire come sta rispondendo il nostro Paese e quali aspetti, eventualmente, possano essere migliorati.

“Il Digital Italy Summit 2016 è importante perché occasione unica in cui i diversi stakeholders si parleranno, si metteranno in discussione e affronteranno assieme le questioni più spinose. Si tratta quindi di un confronto vero, specie in un momento così importante per l’Italia, caratterizzato dalla trasformazione digitale delle imprese. Ho sempre desiderato che si superassero i ‘personalismi’, dal punto di vista degli stakeholders, e si affrontassero assieme i problemi di competitività, di efficienza delle imprese e solo insieme si potranno ottenere delle risposte. Ecco perché questo Digital Italy Summit 2006 rappresenta un momento di incontro e di svolta”, spiega.

Carenza di infrastruttura e di cultura. Due aspetti da sanare

Sostanzialmente, Protto sottolinea due aspetti, tra i tanti, che gli stanno a cuore parlando di Industry 4.0, che definisce “due facce della stessa medaglia”. “Da un lato la carenza di infrastrutture delle nostre aziende e dall’altro la carenza di sviluppo culturale da parte delle stesse imprese. Si pensi semplicemente alla percentuale relativa agli ordini online sul totale degli ordini per le aziende italiane: 7% contro gli oltre 15 punti percentuali della Francia e addirittura oltre il 20 della Germania. Questa differenza è un problema infrastrutturale, imputabile certamente al fatto che molte delle nostre imprese sono dislocate lontano dalle grandi città e quindi difficilmente possono fruire dei vantaggi della banda larga, ma soprattutto è ancora un problema culturale e le potenzialità della digitalizzazione sia commerciale sia produttiva non sono ancora completamente sviluppate e pervasive in queste imprese”.

Protto ha qualcosa da dire anche alle associazioni di categoria e al loro ruolo e auspica che, oltre a battersi per sollevare problematiche legate all’eccessivo carico fiscale sulle imprese, intervengano “sull’alfabetizzazione digitale delle imprese stesse”, colmando quel gap culturale che l’Italia ancora possiede. Un gap che Retelit, nel suo piccolo, vorrebbe contribuire a colmare. “Parliamo in un’ottica di posizionamento industriale, non solo per creare competenze, ma per dare il via a ecosistemi che lavorino in modo sinergico e dare vita a sinergie tra società e partner con cui andare insieme sul mercato con offerte integrate”, spiega Protto.

Il documento congiunto

Durante l’evento organizzato da The Innovation Group, Protto fa sapere che sarà presentato un documento congiunto redatto con il contributo di imprese e istituzioni che detti le linee guida sul processo di digitalizzazione della Pa e delle imprese e, tra le altre cose, spieghi le modalità di costituzione dei bandi e l’accesso ai finanziamenti. Al tavolo dei lavori, Protto spiega che erano poche le imprese Tlc e sarebbe stata l’occasione per far sentire la propria voce. “Abbiamo dato un contributo affinché venisse alla luce il problema e non cercare la colpa”, spiega Protto. “La pubblica amministrazione ha fatto passi importanti sia in termini di risorse (il lavoro di Agid, nomina del commissario per la Trasformazione digitale), sia in termini di digitalizzazione dei processi (fattura elettronica, Spid, ecc.) e ancora: i bandi per la banda ultralarga, il nuovo codice degli appalti, il cd. “Decreto Scavi” e le nuove regole di accesso emanate da Agcom…Sono tutti tasselli che spiegano come lo Stato stia agendo nella direzione giusta”, spiega.

Cosa bolle in pentola?

Retelit si posiziona come un player di riferimento per quanto riguarda la tecnologia infrastrutturale portando competenze nelle aree “cosiddette a fallimento di mercato, quelle per cui il privato non è mai stato incentivato a investire in termini di ritorno sugli investimenti perché non avrebbe avuto ritorni nel breve periodo. Retelit fa questo lavoro da 15 anni”, chiude. Il 2016 sarà un anno ricordato, in casa Retelit, come l’anno della svolta, in cui si registrerà un importante miglioramento della redditività operativa. “Dall’inizio del 2015 – spiega Protto – abbiamo iniziato un lavoro di concertazione mettendo a reddito il patrimonio della società: un’infrastruttura di più di 200 mila km di fibra pari a 9700 km di percorso infrastrutturale, oltre 2 700 siti, Data Center e sedi di Aziende, serviti, che va a rafforzare il nostro posizionamento sul mercato. Vendiamo sia ad aziende sia a operatori wholesale e ci siamo avvicinati anche ai clienti finali con significativi incrementi di fatturato. Chiuderemo l’anno con un fatturato corporate e PA intorno ai 6 milioni di euro, mentre all’inizio del 2015 era poco meno di un milione di euro. Complessivamente, chiuderemo l’anno sopra i 46 milioni di euro di fatturato, al di sopra delle aspettative sia in termini di volumi che reddituali, e contiamo di proseguire verso questa direzione per i prossimi esercizi, consolidando il rapporto con gli operatori nazionali e internazionali e sviluppando ulteriormente il posizionamento sul mondo Business”.

Posizionamento industriale e istituzionale

Retelit ha deciso di seguire la strada industriale e istituzionale. Protto spiega che la società era ai margini e per porsi come istituzione, il punto di vista della società doveva cambiare. “Ora siamo più solidi all’interno della filiera. Siamo una società quotata e abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e riconquistare la fiducia dei mercati finanziari per tornare ad avere credibilità sul mercato dei capitali”. Prosegue l’investimento di Retelit a Bari sul cavo sottomarino che sarà in servizio tra fine anno e i primi mesi del 2017. Il cavo collegherà i paesi del Mediterraneo, il Middle East, l’India e il sud est asiatico con 25 mila chilometri e 820 milioni di dollari di investimento complessivo. “Si tratta di un investimento di circa 60 milioni di euro per Retelit, completamente finanziati. Il progetto ha preso forma, il rischio industriale è mitigato e il cavo sarà operativo nei tempi previsti e senza alcun overrun in termini di costi”, conclude Protto.


Scopri di più su Protto (Retelit): carenza di infrastruttura e di cultura in azienda sono aspetti da sanare - TechWEEKeurope
 
MIX SALON 2016 Registration on [url]www.mix-i Sesto San Giovanni Grand Hotel Villa Torretta[/url]


Quando?

martedì, 29 novembre 2016 dalle 14:00

Dove?

Grand Hotel Villa Torretta
Via Milanese
20099 Sesto San Giovanni

Cosa c'è in programma?

THE MEDITERRANEAN: FROM CROSSROADS OF HISTORY TO KEY HUB OF THE GLOBAL NETWORK-
ROUND TABLE MODERATOR
Enrico Pagliarini - Journalist at Radio24 Il Sole 24 Ore and anchorman of “2024”
SPEAKER

Simone Bonannini - Country Manager of Interoute
Mohan Rao Lingampalli - Senior Manager, Optical Network Architecture of Equinix Joy Marino - President of MIX
Federico Protto - CEO of Retelit
Sohail Qadir - Vice President Wholesale Business of Omantel
Franck Simon President of France-IX
Raffaele Tiscar - Deputy Secretary-General of Presidency of the Council of Minister Gaurab Raj Upadhaya - Director of Network Strategy of Limelight Networks
Later on, you’ll be our guests at a buffet dinner together
 
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Cosa c'è in programma?

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SPEAKER

Simone Bonannini - Country Manager of Interoute
Mohan Rao Lingampalli - Senior Manager, Optical Network Architecture of Equinix Joy Marino - President of MIX
Federico Protto - CEO of Retelit
Sohail Qadir - Vice President Wholesale Business of Omantel
Franck Simon President of France-IX
Raffaele Tiscar - Deputy Secretary-General of Presidency of the Council of Minister Gaurab Raj Upadhaya - Director of Network Strategy of Limelight Networks
Later on, you’ll be our guests at a buffet dinner together

OK!
29 Novembre chiacchierata con Sole24Ore
Il Mediterraneo, da crocevia della storia a snodo chiave della rete globale - Retelit Spa
 
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Federico Protto, amministratore delegato e direttore generale di Retelit, ha spiegato alcuni tasselli affrontati durante il Digital Italy Summit 2016: digital transformation, Industry 4.0. Sarà diramato un documento congiunto con le linee guida sul processo di digitalizzazione della Pa e delle imprese

Un momento di confronto vero e paritetico tra imprese, istituzioni, politica ed enti. Ma anche un momento per stilare un documento congiunto che detti le linee guida e il percorso verso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione (Pa) e delle imprese. Aziende e istituzioni si sono sedute attorno a un tavolo e hanno messo nero su bianco temi che riguardino la banda ultralarga e le migliori modalità per mettere a frutto i bandi, sia in termini di modalità operative sia, in termini più pratici, di accesso ai finanziamenti.

Così Federico Protto, amministratore delegato e direttore generale di Retelit, ha spiegato, in sintesi, alcuni dei tasselli che saranno affrontati durante il Digital Italy Summit 2016, in programma a Roma il 22 e il 23 novembre 2016. Con Protto abbiamo voluto toccare temi di stretta attualità, quali quelli della digital transformation, dell’Industry 4.0, e analizzarli in chiave sia economica, sia industriale per capire come sta rispondendo il nostro Paese e quali aspetti, eventualmente, possano essere migliorati.

“Il Digital Italy Summit 2016 è importante perché occasione unica in cui i diversi stakeholders si parleranno, si metteranno in discussione e affronteranno assieme le questioni più spinose. Si tratta quindi di un confronto vero, specie in un momento così importante per l’Italia, caratterizzato dalla trasformazione digitale delle imprese. Ho sempre desiderato che si superassero i ‘personalismi’, dal punto di vista degli stakeholders, e si affrontassero assieme i problemi di competitività, di efficienza delle imprese e solo insieme si potranno ottenere delle risposte. Ecco perché questo Digital Italy Summit 2006 rappresenta un momento di incontro e di svolta”, spiega.

Carenza di infrastruttura e di cultura. Due aspetti da sanare

Sostanzialmente, Protto sottolinea due aspetti, tra i tanti, che gli stanno a cuore parlando di Industry 4.0, che definisce “due facce della stessa medaglia”. “Da un lato la carenza di infrastrutture delle nostre aziende e dall’altro la carenza di sviluppo culturale da parte delle stesse imprese. Si pensi semplicemente alla percentuale relativa agli ordini online sul totale degli ordini per le aziende italiane: 7% contro gli oltre 15 punti percentuali della Francia e addirittura oltre il 20 della Germania. Questa differenza è un problema infrastrutturale, imputabile certamente al fatto che molte delle nostre imprese sono dislocate lontano dalle grandi città e quindi difficilmente possono fruire dei vantaggi della banda larga, ma soprattutto è ancora un problema culturale e le potenzialità della digitalizzazione sia commerciale sia produttiva non sono ancora completamente sviluppate e pervasive in queste imprese”.

Protto ha qualcosa da dire anche alle associazioni di categoria e al loro ruolo e auspica che, oltre a battersi per sollevare problematiche legate all’eccessivo carico fiscale sulle imprese, intervengano “sull’alfabetizzazione digitale delle imprese stesse”, colmando quel gap culturale che l’Italia ancora possiede. Un gap che Retelit, nel suo piccolo, vorrebbe contribuire a colmare. “Parliamo in un’ottica di posizionamento industriale, non solo per creare competenze, ma per dare il via a ecosistemi che lavorino in modo sinergico e dare vita a sinergie tra società e partner con cui andare insieme sul mercato con offerte integrate”, spiega Protto.

Il documento congiunto

Durante l’evento organizzato da The Innovation Group, Protto fa sapere che sarà presentato un documento congiunto redatto con il contributo di imprese e istituzioni che detti le linee guida sul processo di digitalizzazione della Pa e delle imprese e, tra le altre cose, spieghi le modalità di costituzione dei bandi e l’accesso ai finanziamenti. Al tavolo dei lavori, Protto spiega che erano poche le imprese Tlc e sarebbe stata l’occasione per far sentire la propria voce. “Abbiamo dato un contributo affinché venisse alla luce il problema e non cercare la colpa”, spiega Protto. “La pubblica amministrazione ha fatto passi importanti sia in termini di risorse (il lavoro di Agid, nomina del commissario per la Trasformazione digitale), sia in termini di digitalizzazione dei processi (fattura elettronica, Spid, ecc.) e ancora: i bandi per la banda ultralarga, il nuovo codice degli appalti, il cd. “Decreto Scavi” e le nuove regole di accesso emanate da Agcom…Sono tutti tasselli che spiegano come lo Stato stia agendo nella direzione giusta”, spiega.

Cosa bolle in pentola?

Retelit si posiziona come un player di riferimento per quanto riguarda la tecnologia infrastrutturale portando competenze nelle aree “cosiddette a fallimento di mercato, quelle per cui il privato non è mai stato incentivato a investire in termini di ritorno sugli investimenti perché non avrebbe avuto ritorni nel breve periodo. Retelit fa questo lavoro da 15 anni”, chiude. Il 2016 sarà un anno ricordato, in casa Retelit, come l’anno della svolta, in cui si registrerà un importante miglioramento della redditività operativa. “Dall’inizio del 2015 – spiega Protto – abbiamo iniziato un lavoro di concertazione mettendo a reddito il patrimonio della società: un’infrastruttura di più di 200 mila km di fibra pari a 9700 km di percorso infrastrutturale, oltre 2 700 siti, Data Center e sedi di Aziende, serviti, che va a rafforzare il nostro posizionamento sul mercato. Vendiamo sia ad aziende sia a operatori wholesale e ci siamo avvicinati anche ai clienti finali con significativi incrementi di fatturato. Chiuderemo l’anno con un fatturato corporate e PA intorno ai 6 milioni di euro, mentre all’inizio del 2015 era poco meno di un milione di euro. Complessivamente, chiuderemo l’anno sopra i 46 milioni di euro di fatturato, al di sopra delle aspettative sia in termini di volumi che reddituali, e contiamo di proseguire verso questa direzione per i prossimi esercizi, consolidando il rapporto con gli operatori nazionali e internazionali e sviluppando ulteriormente il posizionamento sul mondo Business”.

Posizionamento industriale e istituzionale

Retelit ha deciso di seguire la strada industriale e istituzionale. Protto spiega che la società era ai margini e per porsi come istituzione, il punto di vista della società doveva cambiare. “Ora siamo più solidi all’interno della filiera. Siamo una società quotata e abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e riconquistare la fiducia dei mercati finanziari per tornare ad avere credibilità sul mercato dei capitali”. Prosegue l’investimento di Retelit a Bari sul cavo sottomarino che sarà in servizio tra fine anno e i primi mesi del 2017. Il cavo collegherà i paesi del Mediterraneo, il Middle East, l’India e il sud est asiatico con 25 mila chilometri e 820 milioni di dollari di investimento complessivo. “Si tratta di un investimento di circa 60 milioni di euro per Retelit, completamente finanziati. Il progetto ha preso forma, il rischio industriale è mitigato e il cavo sarà operativo nei tempi previsti e senza alcun overrun in termini di costi”, conclude Protto.


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