BANCA MARCHE BILANCIO 2009
04/03/10 h 11:37 BANCA MARCHE: BILANCIO 2009
Banca Marche si presenta ai propri azionisti e al proprio territorio con un utile netto di 93,2 milioni di euro, risultato ancor più positivo in quanto realizzato in un contesto macroeconomico di profonda crisi e in un mercato finanziario caratterizzato da forti elementi di incertezza.
Il 2009 si caratterizza per Banca Marche come l’anno della “raccolta diretta”, a rafforzamento della propria liquidità in una situazione di elevata volatilità e onerosità dei mercati e quale risposta alla clientela, orientata verso investimenti in prodotti sicuri e molto liquidi alla luce di uno scenario caratterizzato da tassi assai bassi.
Infatti la raccolta diretta da clientela retail raggiunge 11.310 milioni di euro (+7,3%), consentendo un minor ricorso al mercato dei capitali per 410 milioni, mentre la provvista diretta complessiva si attesta a 15.384 milioni.
In tale contesto si è avuta anche una ricomposizione tra le varie forme di raccolta a favore dei prodotti a vista (conti correnti e depositi, +22,3%) e delle obbligazioni collocate a clientela retail (+35,7%).
La raccolta indiretta, pari a 4.442 milioni (in riduzione di 314 milioni e del 6,6%), riflette andamenti negativi sia della componente gestita (-8,9%) sia di quella amministrata (-4,1%).
Gli impieghi verso clientela ordinaria ammontano a 16.668 milioni (+8,3%). In particolare, gli utilizzi in conto corrente (che rappresentano circa il 23% dell’aggregato) si attestano a 3.827 milioni (-4,8%), mentre il comparto dei mutui - pur in presenza delle difficoltà di rimborso per il perdurare della congiuntura economica negativa - raggiunge 9.209 milioni (+4,7%).
Tale risultato conferma il ruolo di Banca Marche costantemente a sostegno del tessuto socio-economico dei territori di presenza e in particolare della regione Marche.
Come riflesso delle difficoltà di rimborso manifestatesi sia per le imprese sia per la clientela retail, le attività deteriorate raggiungono 1.164 milioni, aumentando in un anno di 453 milioni, anche per effetto delle recenti indicazioni della Banca d’Italia, che amplia il concetto delle attività in parola ricomprendendovi le esposizioni con sconfinamenti da 90 a 180 giorni, non sottoposte a deroga, e tutte le esposizioni con sconfinamento oltre 180 giorni. Di conseguenza, l’incidenza delle sofferenze e degli incagli sul totale dei crediti sale rispettivamente dal 2,1% al 2,7% e dall’1,6% al 2,1%, così come sale il peso delle esposizioni scadute (da 0,8% a 2,1%).
Passando ai risultati “reddituali”, la Banca consegue al 31/12/2009 un margine di interesse di 407,7 milioni di euro (+8,1% rispetto al 2008), grazie anche ad accorte politiche di copertura del rischio sottostante, mentre le commissioni nette si attestano a 146,3 milioni (+2,9% rispetto al 2008).
I dividendi da partecipazioni si attestano a 13,7 milioni, con una flessione di circa 6 milioni sul 2008, prevalentemente ascrivibile ai minori dividendi percepiti dalle società controllate Carilo e Medioleasing a seguito di una politica volta al loro rafforzamento patrimoniale.
Le attività del comparto “finanza”, connesse alla negoziazione, copertura, cessione e riacquisto di attività e passività finanziarie, hanno generato ricavi netti per 39,9 milioni di euro (+22,9 milioni rispetto al 2008).
Il margine di intermediazione lordo raggiunge, quindi, 592,4 milioni (+29,6 milioni sul 2008 per un incremento del 5,3%).
Inoltre, un preciso segnale di trasparenza da parte della Banca emerge dall’incremento delle rettifiche nette di valore per deterioramento dei crediti (pari a 125,7 milioni) che, rispetto al 2008, producono un maggior impatto a conto economico di 47,1 milioni (+59,9%).
La continua attenzione rivolta alle dinamiche dei costi ha permesso di contenere le spese di funzionamento a 350,2 milioni (+1,4%). In particolare, il “costo del personale” si attesta a 227,3 milioni (+1,6%), mentre le “altre spese amministrative” raggiungono quota 98,4 milioni di euro (+1,4%).
Dedotte le imposte sul reddito, si perviene così al succitato utile netto di 93,2 milioni (–14,8 milioni sul 2008) che, come detto, sconta la riduzione dei dividendi percepiti da controllate/partecipate e l’incremento delle rettifiche su crediti, indotto dalla congiuntura negativa e dalla necessità di costituire adeguati presidi a copertura del rischio di insolvenza della clientela.
Le dinamiche di risultato economico illustrate determinano un Cost Income Ratio del 55,9% (57,6% nel 2008), mentre il ROE (Return On Equity) si attesta all’8,5% (10,4% del 2008).
Il Consiglio di amministrazione, nel deliberare il progetto di bilancio sopra illustrato, ha altresì assunto la determinazione di proporre all’assemblea dei soci, da convocare alla fine di aprile, l’assegnazione di un dividendo pari a 3,7 centesimi per azione (4,2 centesimi a valere sull’esercizio 2008).
Guardando infine al livello di patrimonializzazione della Banca, se ne apprezza l’ulteriore consolidamento, come testimoniato dal Tier1 Ratio, che sale su base individuale dal 7,42% all’8,21% e dal Total Capital Ratio, che passa dall’11,02% all’11,85%.
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dr. Paolo Arcangeletti, dichiara, ai sensi del comma 2 dell’art. 154-bis del Testo Unico della Finanza, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.