pubblicato il 23/03/2006
Il Sole 24 Ore: Bormioli vuole comprare Bormioli
" Per Bormioli un futuro in famiglia " titolava ieri il Sole 24 Ore un articolo nel quale il quotidiano di Confindustria ipotizzava i destini futuri della vetreria di Fidenza. Destini legati alla famiglia Bormioli, appunto, ma non quella di Rocco bensì quella del cugino Alberto, azionista di maggioranza della vetreria Bormioli Luigi di via Moletolo. " I Bormioli rivogliono la Bormioli - scriveva ieri il quotidiano di Con fi ndustria - Sono scaduti ieri ( cioè lunedì, ndr) i termini ( anche se potrebbero essere prolungati per qualche giorno) per le offerte non vincolanti sulla Rocco Bormioli Spa, azienda vetraria tra le più note a Parma, grazie alla sua lunghissima storia iniziata nel 1825. La cessione della Rocco Bormioli è stata decisa dal management della Bpi, che controlla attualmente il gruppo emiliano ". Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, in corsa ci sarebbe Alberto Bormioli, appartenente a un secondo ramo della famiglia e socio di maggioranza della Luigi Bormioli Spa, azienda attiva nel vetro per profumeria ben conosciuta nel parmense. Alberto Bormioli sarebbe alleato di un gruppo fi nanziario. Una notizia sulla quale dalla sede di via Moletolo non sono arrivate né conferme né smentite. Attorno alla futura proprietà del gruppo vetrario da mesi si rincorrono le voci più disparate una delle quali ipotizzava il ritorno dello stesso Rocco Bormioli al timone dell'azienda di famiglia. Rocco era uscito de fi nitivamente di scena nell'estate scorsa quando la sua quota di minoranza era stata rilevata, dopo un lungo braccio di ferro, dalla Banca popolare italiana ( ex Popolare di Lodi). Una liquidazione strapagata secondo il Sole 24 Ore: " circa 117 milioni di euro, cioè tra le 7 e le 8 volte il margine operativo lordo " del gruppo vetrario di Fidenza. Il quotidiano economico di Con fi ndustria ricostruisce quindi anche gli ultimi anni burrascosi della permanenza di Bormioli come socio di minoranza all'interno della propria azienda. Anni in cui l'erede della dinastia era stata lentamente marginalizzato dai nuovi padroni la Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani. " Alla fi ne degli anni 90 alla Rocco Bormioli arriva come consulente Antonio Aiello - scrive infatti il Sole - il noto professionista che è salito agli onori della cronaca ultimamente per l'indagine della Procura di Milano in merito all'insider trading sui titoli Kamps ". Aiello conquista la fi ducia di Rocco Bormioli tanto che " quest'ultimo - scrive sempre il Sole - decide di diventare l'azionista di riferimento dell'azienda vetraria e compra la quota del fratello Francesco tramite il finanziamento di Efi banca. La vicenda si complica negli anni seguenti: Rocco Bormioli pensa di poter fare un « leverage » familiare con il supporto della Bpi. Tuttavia, con due successivi aumenti di capitale, la ex Lodi ( a quel tempo ancora sotto la stella di Gianpiero Fiorani) prende il controllo mettendo Rocco Bormioli in minoranza. Da quel momento l'imprenditore contesta ogni decisione della Bpi e di Antonio Aiello. Si ritiene imbrogliato e, affiancato dall'avvocato Luca Ponti, comincia una guerra personale a forza di impugnative contro le delibere ( come la fusione con la Necchi, poi Partecipazioni Italiane) e con un atto di citazione al Tribunale di Parma nel quale contesta i compensi ( a suo dire record) percepiti dall'allora presidente del gruppo Antonio Aiello ". Una lunga battaglia che si è conclusa, come detto, nell'estate scorsa con l'accordo tra Bpi e Rocco Bormioli. Quindi la decisione della banca lombarda di mettere all'asta la propria quota nella Bormioli partecipazione giudicata non più strategica per le strategie del gruppo dirigente del dopo Fiorani. In fi la sempre secondo il Sole ci sarebbero " i colossi fi nanziari Blackstone e Permira mentre si sarebbe ritirato il gruppo industriale turco Pasabahce ( che opera sempre nel settore del vetro, ndr)" e appunto Alberto Bormioli. Del resto un ipotesi di fusione tra i due gruppi vetrari parmigiani era stata ventilata anche alcuni anni fa. A sollevare qualche perplessità sono le dimensioni delle due aziende. " La Rocco Bormioli Spa è attualmente uno dei colossi mondiali del vetro - scrive il Sole - La Luigi Bormioli Spa è invece una sua concorrente, di dimensioni più piccole ". E soprattutto la cifra necessaria per acquisire la proprietà della Bormioli Rocco ipotizzata dal quotidiano economico che " potrebbe raggiungere circa 480 milioni ". C'è da aggiungere che i rapporti tra i due rami della dinastia del vetro parmigiana non sono mai stati particolarmente idilliaci. Una tregua armata che venne rotta tempo fa in maniera clamorosa quando i vertici della Bormioli Rocco intentarono una causa da 12,5 milioni di euro nei confronti della Bormioli Luigi per concorrenza sleale: al centro della contesa il passaggio di una lunga serie di manager del gruppo vetrario di Fidenza a quello di via Moletolo