Rcs

E' calato il silenzio?

buon segno

siamo all'OK CORRAL finale

in campo parecchi pistoleri che si spiano a vicenda e sperano di prendersi la preda al minor prezzo possibile ma prima o poi qualcuno tira fuori la pistola

appena partirà il primo colpo si scatenerà l'inferno

in pista ci sono pezzi da 90

Caltagirone ( maxi polo editoriale italiano )

Rocca ( Cofindustria / sole 24 ore )

Bonomi ( speculazione pura / spezzatino )

Bollorè ( intreccio media )

Della Valle - Cairo ( partito anti Renzi )
 
Manovre, suggestioni e ambizioni all’ombra di Via Solferino: Bolloré e Berlusconi, Caltagirone e Bonomi.

di Salvatore Merlo | 02 Aprile 2016 ore 04:20


Roma. “L’unico problema del Corriere della Sera è che appartiene alla Rcs. Il Corriere va salvato dalla Rizzoli, va spacchettato, va portato fuori”, dice il grande finanziere, lui che a patto di non essere citato per nome e cognome, accetta di parlare del giornale di Via Solferino, del grande gioco dell’editoria in crisi, di tutto questo universo in contrazione, intristito e piagnucoloso, eppure ancora così tremendamente essenziale, un cosmo nel quale in tanti desiderano e sospirano anche soltanto uno spicchio di potere, o quantomeno di visibilità, e che infatti ancora adesso, malgrado tutto, accende le ambizioni, accelera il metabolismo degli attori sul piccolo proscenio dell’economia italiana.
Dunque, mentre tra gli azionisti impaludati di Rcs si susseguono contatti e si scambiano segnali di fumo, ma ancora senza un orizzonte, senza una meta precisa, seguendo quelle vie tortuose che sempre caratterizzano le convivenze forzate, è dall’esterno della compagine azionaria, lì dove volteggiano ancora lontani e silenziosi Francesco Gaetano Caltagirone, Andrea Bonomi, Francesco Micheli e persino il gran francese Vincent Bolloré, che emerge se non un piano forse una suggestione, ma estremamente realistica: 1) Rcs ha bisogno di un azionista che comandi, cioè di un editore; 2) questo editore potrebbe arrivare dal mercato, cioè attraverso un’Opa; 3) l’operazione di acquisto dev’essere finalizzata a eliminare i debiti, spacchettare Rcs, e vendere tutto tranne il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Possibile? Il nostro finanziere anonimo lo teorizza, e ne parla con i suoi interlocutori d’affari, come abbiamo visto. E anche Cesare Geronzi, il vecchio banchiere di sistema, interpellato, dice che “il Corriere e la Gazzetta funzionano e vanno salvati da Rcs, ma prima qualcuno deve prendere il controllo, e per prenderlo è ormai chiaro che ci vuole una scalata, tra l’altro non troppo onerosa visto il valore del titolo in Borsa”. Solo con la brutalità temeraria di un’Opa, solo con il gioco di Borsa, la carambola degli equilibri di potere perde i vapori dell’alchimia, le cautele da farmacista, l’atmosfera da complotto di loggia, o di salotto buono, per farsi impulso personale, decisione rapida, sferza sul placido manto di un mondo immobile.
Da Milano, in quel mondo che sta a metà tra Bolloré e Silvio Berlusconi, tra la Lombardia e Parigi, alludono e raccontano: “Bolloré si muove in Italia come Carlo VIII”, dicono. Si muove cioè come il re di Francia che attraversò le Alpi e che col suo intervento mutò profondamente la geografia politica dell’Italia del Cinquecento, “solo che lui adesso ridisegna gli equilibri del nostro capitalismo”. E dunque perché non il Corriere, il tempio borghese?
 
questo titolo racchiude in sè tutte le caratteristiche della speculazione più sfrenata quindi bisogna starci dentro

news di due ore fa


Venerdì, 8 aprile 2016 - 12:18:00
I soliti sospetti….


Volete un altro indizio sul fatto che il "sommo" Caltagirone sia in pole position per il corriere della sera? eccovelo qua. pochi sanno infatti che è stato raggiunto un accordo tra RCS, Caltagirone Editore e Piemme – da anni concessionaria per la pubblicità dei media del gruppo romano – per la gestione della raccolta, sia cartacea che online, per le edizioni locali (Friuli, Veneto, Lazio, Campania, Calabria) dei quotidiani RCS. Come le vogliamo chiamare? prove tecniche di....?
 
infatti ...ecco l'OPA di Cairo :censored:



questo titolo racchiude in sè tutte le caratteristiche della speculazione più sfrenata quindi bisogna starci dentro

news di due ore fa


Venerdì, 8 aprile 2016 - 12:18:00
I soliti sospetti….


Volete un altro indizio sul fatto che il "sommo" Caltagirone sia in pole position per il corriere della sera? eccovelo qua. pochi sanno infatti che è stato raggiunto un accordo tra RCS, Caltagirone Editore e Piemme – da anni concessionaria per la pubblicità dei media del gruppo romano – per la gestione della raccolta, sia cartacea che online, per le edizioni locali (Friuli, Veneto, Lazio, Campania, Calabria) dei quotidiani RCS. Come le vogliamo chiamare? prove tecniche di....?
 
COMUNICATO STAMPA Offerta pubblica di scambio volontaria promossa daCairo Communication S.p.A. sulla

totalitdelle azioni ordinarie di RCS MediaGroup S.p.A.
[...]
Pertanto, ogni circa 8,333(otto virgola trecento trenta tre) azioni RCS apportate all'Offerta, gli aderenti riceveranno 1 (una) azione Cairo Communication. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni RCS e delle azioni ordinarie Cairo Communication registrato il 7 aprile2016, il Corrispettivo esprime una valorizzazione di circa Euro 0,551 per ciascuna azione RCS. Tale valorizzazione, rettificata per tener conto del pagamento - ove deliberato dall'assemblea dei soci di Cairo Communication convocata per il 27 aprile2016 - di un dividendo pari a Euro 0,20 per azione, risulta pari a Euro 0,527 per ciascuna azione RCS apportata all'Offerta.
 
e adesso l'ADC è sospeso ...chissà cosa succederà all'azione
 
è iniziata la guerra :eekk:
 
Ma ci prendono per il ****, fanno un offerta senza neanche calcolare la media a 6 mesi
 
Ma ci prendono per il ****, fanno un offerta senza neanche calcolare la media a 6 mesi

si...intanto però bloccano tutto con le banche (ADC , rifinanziamento) e poi secondo te gli altri soci la fanno opare a 2 soldi ..a Cairo poi (vicino a Silvio ovvio) :cool:
 
Opata a 4 soldi in carta Cairo Com. ma d'altronde non valeva di piu' per come era ridotta. Vediamo se qualcuno rilancia...
 
ma per quale motivo fiat mise quasi 150 milioni PER AVERE IL 20%? FOLLIA!
 
buon segno

siamo all'OK CORRAL finale

in campo parecchi pistoleri che si spiano a vicenda e sperano di prendersi la preda al minor prezzo possibile ma prima o poi qualcuno tira fuori la pistola

appena partirà il primo colpo si scatenerà l'inferno

in pista ci sono pezzi da 90

Caltagirone ( maxi polo editoriale italiano )

Rocca ( Cofindustria / sole 24 ore )

Bonomi ( speculazione pura / spezzatino )

Bollorè ( intreccio media )

Della Valle - Cairo ( partito anti Renzi )

bene

il primo a farsi sotto è un pesce piccolo, Cairo ci prova

vedremo se davvero gli permettono di diventare il padrone del Corriere della Sera senza cacciare una lira ma solo carta
 
Notizia estremamente positiva per due fattori.

1) il prezzo non e' 0,55 ma e' strettamente collegato al valore delle azioni Cairo Com. Banalmente gia' con la chiusura di ieri e' gia' oltre 0,56.
Rcs adesso seguira' direttamente il valore delle azioni Cairo Com e sono curioso di vedere come apriranno lunedi quest'ultime a seguito di questa notizia

B) la tempistica. Molto stretta. Perfetta per gli azionisti rcs per due motivi:
1) annulla di fatto l'eccesso di carta derivante dall'uscita di fca
2) obbliga eventuali soggetti terzi interessati a fare immediatamente una controofferta senza aspettare un ulteriore ribasso di rcs. Cosi in 4 e 4 8 sapremo perfettamente se esistono o no altri interessati: in caso positivo... La guerra di prezzo ha inizio.

Ovvio che chi e' incastrato a certi prezzi purtroppo ne uscira' male se sparava di recuperare tutto ( a meno di rilanci di terzi ovviamente)
 
Notizia estremamente positiva per due fattori.

A) il prezzo non e' 0,55 ma e' strettamente collegato al valore delle azioni Cairo Com. Banalmente gia' con la chiusura di ieri e' gia' oltre 0,566
Rcs adesso seguira' direttamente il valore delle azioni Cairo Com e sono curioso di vedere come apriranno lunedi quest'ultime a seguito di questa notizia

B) la tempistica. Molto stretta. Perfetta per gli azionisti rcs per due motivi:
1) annulla di fatto l'eccesso di carta derivante dall'uscita di fca
2) obbliga eventuali soggetti terzi interessati a fare immediatamente una controfferta senza aspettare un ulteriore ribasso di rcs. Cosi in 4 e 4 8 sapremo perfettamente se esistono o no altri interessati: in caso positivo... La guerra di prezzo ha inizio.

Ovvio che chi e' incastrato a certi prezzi purtroppo ne uscira' male se sperava di recuperare tutto (a meno di rilanci di terzi ovviamente)
 
io a questi prezzi non vendo niente, aspetto



da La Repubblica : Con una mossa a sorpresa Urbano Cairo si lancia alla conquista del gruppo Rcs Mediagroup. L' editore originario di Alessandria diventato grande con la Cairo Communication e più recentemente con l' acquisizione de La7, ha deciso di rompere gli indugi e di vestire i panni del cavaliere bianco lanciando una Ops (Offerta pubblica di scambio) rivolta a tutti gli azionisti del gruppo editoriale che pubblica il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport.Perché un editore di media grandezza si lancia in un' operazione più grande di lui?
Lo spiega direttamente il comunicato depositato alla Borsa: l' offerta «è finalizzata a creare un grande gruppo editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente, e a rafforzare il profilo economico- finanziario di Rcs accelerandone il processo di ristrutturazione e rilancio».

Evidentemente Cairo pensa di poter far meglio nella gestione rispetto a quanto non hanno saputo fare gli attuali e precedenti azionisti di Rcs. Cairo si è sempre mostrato critico nei riguardi dell' operato di Pietro Scott Jovane, il precedente ad della Rcs, che ha venduto pezzi pregiati dell' azienda per far fronte a una gestione deficitaria. E sul nuovo piano industriale presentato dall' attuale ad Laura Cioli non si è mai espresso.

Tuttavia la spinta finale verso il lancio dell' Ops potrebbe essere arrivata in seguito alla decisione della Fca (Fiat Chrysler) di uscire dal capitale di Rcs in seguito all' accordo raggiunto a febbraio con il gruppo Espresso che ha permesso di aggregare La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX. Con l' azionista principale di Rcs fuori gioco e la società impantanata in una difficile ristrutturazione del debito con le banche, Cairo si è mosso velocemente trovando la sponda di Intesa Sanpaolo che è il principale creditore del gruppo nonché azionista con il 4,17% del capitale.

L' offerta lanciata ieri sera non è stata concordata con gli altri azionisti forti di Rcs. Anzi, secondo alcune indiscrezioni raccolte a caldo, sia Diego Della Valle (che è il secondo azionista con il 7,32%) sia Mediobanca (che ha ancora il 6,5%) ma anche Unipol (4,6%) hanno sconsigliato Cairo nell' intraprendere la strada dell' offerta pubblica. Non si conoscono invece le posizioni di Pirelli (4,4%) e della famiglia Rotelli (2,7%) ma è difficile pensare che abbiano fornito un lasciapassare preventivo all' editore alessandrino.
Certo Cairo, assistito nella sua azione da Banca Imi e da Equita, ha fatto bene i suoi calcoli. Il prezzo di scambio offerto è attraente per il mercato essendo ben superiore ai prezzi di Borsa e quindi è in grado di attirare l'alto flottante che scorre a Piazza Affari arrivando a superare il 50% anche in mancanza dell' adesione degli altri grandi soci. Cairo possiede il 73% della sua Communication e se alla sua offerta aderisse il 100% del capitale di Rcs la sua quota di controllo verrebbe diluita intorno al 40%. Avrebbe comunque sempre in mano le redini del gruppo.
 
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