SAFILO A 22 EURO O SUICIDIO DI MASSA hal avra' una coscienza??

Originalmente inviato da robomatto
Safilo punta tutto sull


6 Settembre 2014

Safilo punta tutto sull’eccellenza

In occasione degli 80 anni dell’azienda il ceo Luisa Delgado annuncia la nascita di una scuola interna e spiega strategie e prospettive del gruppo. Ed esclude la fusione con GrandVision.

di Alessandro Wagner (Venezia)


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Luisa Delgado

Safilo punta tutto sul prodotto. E in questa chiave avvia una scuola interna, che vuole formare, naturalmente in collegamento con le scuole professionali esistenti, le nuove generazioni di direttori di prodotto. Questo in estrema sintesi il nitido messaggio, ma sarebbe più corretto parlare di strategia precisa e articolata, che ha fatto da sfondo a Venezia alle celebrazioni per gli 80 anni del secondo gruppo eyewear internazionale: un evento al Peggy Guggeneheim museum (di cui l’azienda è sponsor e per il quale ha rieditato gli iconici occhiali da sole della mecenate americana. ndr), al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutti i principali partner dell’azienda. Ai margini dell’evento, MFF ha approfondito contorni e contenuti di questa strategia con Luisa Delgado, la poliglotta manager elvetica proveniente da Sap, che dallo scorso settembre ha assunto la carica di ceo dell’azienda controllata dal fondo olandese Hal e che ha scelto i festeggiamenti per gli 80 anni per la sua prima uscita pubblica. Non senza aver prima raggiunto un accordo col gruppo Kering, per arrivare all’evento senza più margini di incertezza circa l’evoluzione del rapporto col gruppo francese, e in particolare della partnership con Gucci (vedere MFF del 3 settembre). Accordo che prevede l’anticipo di due anni, nel 2016, della scadenza della licenza Gucci, per consentire dal 2017 il pieno avvio dell’attività di Kering eyewear (la newco che gestirà l’eyewear di tutti i marchi del gruppo francese, a fronte di un indennizzo di 90 milioni che Kering pagherà a Safilo e del prolungamento fino al 2020 dell’accordo di produzione). I mercati a caldo hanno reagito male alla novità e il titolo giovedì ha ceduto oltre il 25% (ieri ha chiuso in lieve recupero). E la cronaca impone di iniziare l’intervista a MFF proprio da qui.

La Borsa si è molto intimorita dopo l’annuncio di Kering di internalizzare l’eyewear, come valuta questa reazione?

Non intendo assolutamente commentare l’andamento borsistico del titolo. Su questo tema posso dire solo tre cose: innanzitutto che la nostra strategia è una strategia aziendale, dunque a medio-lungo termine, mentre il mercato nella sua quotidianità segue comprensibilmente dinamiche diverse. Ma noi appunto non lavoriamo pensando a queste. Inoltre il contenuto dell’accordo, sotto il profilo del valore, equivale esattamente al valore della licenza se fosse arrivata alla scadenza naturale. Infine questo è un mercato in movimento, credo che in un futuro abbastanza vicino potremo annunciare nuove licenze. Ma con un presupposto importante: bisogna saper guardare avanti. Non è affatto detto che i marchi e i mercati di oggi siano gli stessi di domani.

Può dire qualcosa in più sulle trattative che ha in corso?

Naturalmente no.

Safilo in futuro punterà di più sulle licenze o sui marchi propri?

Safilo punterà sull’eccellenza di prodotto, sulla manifattura dell’occhialeria, e sottolineo manifattura perché l’occhialeria è una manifattura, come l’orologeria... Non è una produzione industriale. Perché ha un Dna unico nel panorama mondiale, perché questa è la nostra storia e la nostra forza e qui è dove vogliamo tornare. Fatta questa premessa, sono convinta che i nostri marchi interni, che coprono tutti i segmenti della domanda, abbiano enormi potenzialità inespresse. A partire da Polaroid, che in questo momento è il brand eyewear con il maggior tasso di crescita.

Dunque investirete su Polaroid?

Investiremo su tutti i nostri marchi. Ma stiamo investendo in molte direzioni: nei mesi scorsi abbiamo effettuato importanti investimenti in sistemi informatici, decisivi per il nostro futuro, per collegare tutta Safilo, che ancora non lo era. Ma stiamo investendo anche in qualità della distribuzione, un altro fronte che andava rafforzato.

A proposito di distribuzione, da quando Hal ha annunciato che quoterà GrandVision, sono riprese le illazioni di una fusione fra Safilo e la holding di catene eyewear, per dar vita a un nuovo soggetto come Luxottica. Cosa può dire in proposito?

Che una fusione di questo genere è da escludere e del resto è già stata chiaramente esclusa. Quello è il modello di Luxottica, non è detto che sia il modello giusto in assoluto. E noi abbiamo deciso che il nostro modello è l’altro, quello di vendere al wholesale i migliori occhiali del mondo. Non vogliamo essere un’azienda condizionata dalla nostra distribuzione, ma dall’eccellenza di prodotto.
 
Originalmente inviato da robomatto
Finanza

Safilo-Luxottica, l’eterno duello per la conquista dei brand del lusso

DOPO TANTI ANNI TRASCORSI A STRAPPARSI LE LICENZE, ORA PARADOSSALMENTE I DESTINI DEI DUE GRUPPI SI INCROCIANO ANCORA IN UNA NUOVA FASE, CON DEL VECCHIO CHE ROMPE I RAPPORTI CON L’AD GUERRA E CON PADOVA CHE VEDE MIGRARE ALTROVE ALCUNI DEI SUOI GIOIELLI
Sara Bennewitz
Lo leggo dopo




L a storia di Safilo è costellata da colpi scena, fortunati e un po’ meno, e legata a un destino incrociato con l’acerrima rivale Luxottica che invece pare protetta da una buona stella anche ora che l’astro di Andrea Guerra si è allontanato dal timone del colosso di occhiali. Fondata nel ‘34 da Guglielmo Tabacchi, Safilo è già grande negli anni Sessanta e alla scomparsa del suo fondatore nel ‘74, i tre figli Vittorio, Dino e Giuliano prendono in mano le redini del gruppo guidandolo verso lo sbarco in Piazza Affari nel 1987. Leonardo Del Vecchio, inizia a lavorare come terzista per Guglielmo Tabacchi ma recupera il divario iniziale velocemente, quando nel 1988 sigla il primo grande accordo di licenza con Giorgio Armani, e due anni dopo insieme allo stilista come socio di minoranza, sceglie di quotarsi direttamente a Wall Street. Nel 2000, quando Vittorio Tabacchi spinge per acquisire l’americana Ray Ban che è sull’orlo del fallimento, i due fratelli minori bocciano l’operazione e Del Vecchio soffia la preda alla Safilo. Il presidente di Luxottica è uno che si è fatto da solo, costruendo la società un passo alla volta, e sfrutta le divergenze fra i tre fratelli Tabacchi per crescere velocemente. Alla fine il primogenito Vittorio nel 2001 lancia un’Opa sulla Safilo da mille miliardi di vecchie lire, liquida i familiari ma è costretto a scaricare tutto il debito dell’acquisizione sull’azienda che dà lavoro a 9mila persone. E


così, mentre Luxottica compra le catene di negozi in Usa e Australia, Safilo deve ripianare le passività dell’Opa ma si toglie la soddisfazione di rubare la licenza di Armani a Del Vecchio. Nel 2005, il gruppo di occhiali torna in Borsa, e per tutta risposta due mesi dopo la quotazione Luxottica gli sfila la sua terza licenza Ralph Lauren, pagando in anticipo dieci anni di royalties. Chi conosce bene la famiglia Tabacchi, di loro dice che amano troppo il rischio e troppo spesso hanno chiesto aiuto alle banche. Il primo a capitolare è stato Vittorio, che nel 2009 ha dovuto vendere la Safilo, ma pur di salvare l’azienda ha richiamato l’amministratore delegato Roberto Vedovotto (che aveva allontanato dopo l’Ipo) accettando di diluirsi al 10% per far entrare il fondo olandese Hal. Nell’occasione, Giuliano e Dino non corrono in aiuto del fratello, e da fuori guardano l’azienda di famiglia migrare all’estero, al fondo olandese. Grazie alle risorse iniettate dai nuovi soci esteri, Safilo ripiana i debiti e compra Polaroid e mentre sembra destinata a risollevarsi, Luxottica nel 2012 si riprende la licenza di Armani. Morale: il gruppo di Padova resta sempre più legato a brand come Gucci e Dior, alcuni dei suoi gioielli sono migrati verso il gruppo di Agordo, che nel frattempo ha arricchito il suo portafoglio di marchi in proprietà (Oakley nel 2007 e Alain Mikli nel 2013). E ora paradossalmente i destini dei due gruppi si incrociano nuovamente: Luxottica ha appena rotto il rapporto che da dieci anni la legava a Guerra, manager che ha avuto il merito di spingere il gruppo verso nuovi mercati come la Cina e il Sudamerica, nonché virare verso marchi più giovani e sportivi come Oakley, piuttosto che puntare sul digitale (glasses.com) o siglare un accordo di esclusiva per gli occhiali di Google. Mentre Safilo subisce un duro colpo per mano di Roberto Vedovotto, ex ad del gruppo licenziato da Hal un anno fa, ora a capo della divisione eyewear di Kering (il colosso francese le cui licenze nel 2013 valevano il 22% del fatturato Safilo). Ma la parabola di Safilo potrebbe essere una lezione anche per Luxottica: il gruppo di Padova, che era più forte di quello di Agordo, ha iniziato a vacillare dopo il passaggio di testimone tra la prima e la seconda generazione, e un triumvirato ai vertici ha impedito a Safilo di prendere decisioni cruciali, come l’acquisto di Ray Ban, che con il senno di poi avrebbe cambiato il destino della società. Safilo vale un venticinquesimo di Luxottica ed è molto dipendente dal modello delle licenze, che inizia a scricchiolare: non a caso in Borsa tratta a 14 volte gli utili attesi per il 2014, la metà rispetto alle azioni del colosso di Agordo (28 volte il p/e). Luxottica è invece l’unico produttore di occhiali ad avere una rete distributiva globale e dove i ricavi da licenze rappresentano solo il 13% dei 7,3 miliardi di ricavi del gruppo. Ma la strada che ha appena intrapreso Leonardo Del Vecchio, di dividere le deleghe su due ammini-stratori tra cui il fondatore farà da arbitro, è stata giudicata dagli analisti un passo indietro sulla governance. Inoltre, ora che il presidente e fondatore sta per compiere 80 anni, gli investitori temono che una discontinuità ai vertici possa sommarsi a una frammentazione della proprietà, dato che Del Vecchio ha sei figli con tre compagne diverse, tra cui uno con l’attuale moglie. E in attesa che venga nominato l’altro ad che insieme a Enrico Cavatorta guiderà il gruppo, i giudizi su Luxottica sono neutrali o positivi, con target che oscillano dai 39 euro di Imi (hold) ai 49 euro di Mediobanca (outperform). A sinistra, un passaggio nella produzione di occhiali in una fabbrica della Safilo Fondata da Guglielmo Tabacchi nel 1934, Safilo è già grande negli anni Sessanta Qui sopra, l’andamento del titolo Safilo in Piazza degli Affari nel corso degli ultimi 365 giorni


(08 settembre 2014)
 
Originalmente inviato da robomatto
L’INTERVISTA

L’ad Delgado: “Rilanceremo tutti i nostri quattro marchi”

“ STIAMO CERCANDO ANCHE DI RIMETTERE L’ACCENTO SULLA NOSTRA SPECIFICITÀ E SUI NOSTRI SKILL DI ARTIGIANALITÀ E QUALITÀ DELLA PRODUZIONE”
Paola Jadeluca
Lo leggo dopo




Santa Maria di Sala (Venezia) «P untiamo a raddoppiare le opportunità di business derivanti dai marchi di proprietà », Luisa Delgado, da dieci mesi ceo di Safilo, festeggia gli 80 anni del marchio con un piano di sviluppo strategico che punta al rafforzamento di tutta la filiera. A partire dal rilancio dei brand di proprietà, di cui parla nello storico stabilimento del gruppo. Gli analisti hanno sempre ravvisato il tallone d’Achille dell’azienda veneta nei marchi in licenza, da cui dipende per l’80 per cento. E il ritiro della licenza Gucci ha riportato l’attenzione sulla fragilità di questo mix produttivo. Come pensa di invertire la rotta? «Abbiamo in portafoglio quattro brand di grande potenzialità che sono stati poco valorizzati finora. Stiamo lavorando per ricostruire anche in termini di immagine il valore aggiunto in termini di unicità e specificità di ciascuno. Vogliamo farli conoscere meglio, certo, ma non si tratta di un puro processo di comunicazione. Stiamo cercando di rimettere l’accento su Safilo come brandmani-fatturiero, sui nostri skill di artigianalità e qualità della produzione che vanno oltre il concetto di fashion design. A questo proposito annuncio oggi che il prossimo anno partirà una nostra scuola interna triennale per preparare tecnici a tutto tondo presso tutte le nostre sedi e lungo tutta la filiera produttiva. Un’officina di conoscenze». In effetti il processo di produzione di un occhiale è veramente complesso.


Ma la griffe è il tocco finale che conferisce il valore aggiunto immateriale e che fa salire i margini. Safilo ha perso la licenza Diesel, poi quella di Armani. Ora Gucci. «Abbiamo obiettivi di medio lungo termine e in questo scenario sappiamo di poter contare su nuovi accordi e su licenze in portafoglio ancora da sviluppare pienamente, come quella con Dior, un partner col quale stiamo realizzando importanti piani di sviluppo. Si è detto in questi giorni che Kering sta affermando un nuovo modello di occhialeria. Anche noi stiamo affermando un nuovo modello che va oltre quello tradizionale di licenza nato negli anni 80-90. Non vogliamo limitarci a garantire volumi e una corretta distribuzione nei canali e posti giusti. Proponiamo un accordo di vera e propria partnership con il coinvolgimento delle griffe nel processo produttivo, nella fase di sviluppo del marchio. Le barriere d’ingresso in questo settore sono molto alte». In poche parole un investimento comune nel processo produttivo? Magari, come dicono i rumor, da parte di griffe che ancora non hanno diversificato nell’eyewear? « Preferisco definirlo un modello di lavoro winwin ». Il sistema di distribuzione è un altro tema che incide fortemente sui bilanci secondo gli analisti. «Noi continuiamo sulla strada scelta finora di non integrare wholesale e retail, a differenza di altri competitor. L’unica catena in proprio è quella in Usa, Solstice, che però gestiamo con strategie particolari di vetrina e al tempo stesso di monitoraggio del mercato». Avete anche un brand americano, Smith, molto quotato ma sconosciuto in Europa. «Lo lanceremo a breve come marchio globale, non solo nello sport ma anche nel lifestyle». Altre strade di crescita organica? «Nel settore sport ci sono grandi potenzialità di crescita. E in nuovi mercati. Per esempio la Cina, dove siamo sottorappresentati nonostante il nostro stabilimento vicino Shanghai, dove possiamo aumentare la produzione. E poi l’America Latina». Girano voci di future acquisizioni, forse proprio in Cina. «Se e quando ci sarà qualcosa da annunciare, lo faremo con tutti i dettagli». L’ad di Safilo Luisa Delgado


(08 settembre 2014)
 
ho riportato questi 3 news dopo il crollo GUCCI.....cosi tutti che entranno possono rinfrescare la memoria e quelli nuovi possono leggere parole di un AD....che in evento raro...HA APERTO LA BOCCa:).

ma come detto...robomatto piace una donna di carattere forte and che parla poco ma fa tanto.....sono dentro il titolo,,,anzi per il momento il titolo è dentro me...a posteriori:).

do la mia piena fiducia alla bella signora luisa.......sulle sue stesse parole...che fra poco avremmo dei news......che farebbe dormire meglio tutti noi robo:).
 
9,205 low anno 2014...parte alto del gap......da li siamo partiti per.....il momento 10,89


trim usa oggi ottimi 2 big e siccome ieri wally down oggi wally up

ognigiorno...è un question mark?

robo:).
 
Nuovo thread, nuovo percorso.
Che la Delgado ce la mandi buona...
 
del1985
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Vi evidenzio una cosa sulla base di un articolo appena uscito:
Anticipando i risultati del terzo trimestre di Safilo (cda convocato per il 6 novembre) gli analisti di Equita si aspettano, in termini di ricavi, una crescita del 8,3% a cambi costanti rispetto al +7,4% del secondo trimestre e al +1,9% del primo trimestre dell'anno (+7,7% a cambi correnti). I ricavi saranno trainati dalle Americhe, mentre l'Europa dovrebbe registrare una lieve progressione, penalizzata dalle condizioni climatiche nell'Europa mediterranea, e l'Asia ancora in calo.

Nonostante i buoni ricavi attesi, Equita non si aspetta un miglioramento dei margini, come già accaduto nel secondo trimestre, e sconta quindi un ebitda margin in calo di 50bps e un ebit margin piatto per effetto della pulizia sui canali distributivi, che riduce il beneficio della leva operativa sul margine industriale, e della crescita dei costi operativi a sostegno dei marchi del gruppo, del rafforzamento della rete commerciale e per gli impegni di marketing.

Per l'intero esercizio la sim ha confermato l'attesa di una crescita organica delle vendite del 6,1% e limato la crescita nel 2015 al 7,5%. L'ebit margin scende di 30bps per l'anno in corso (ora è atteso piatto) e di 100bps per il 2015 all'11,4% (+60bps anno su anno) per riflettere gli investimenti a sostegno della crescita.

La revisione delle stime (circa -8% sull'eps 2016) ha quindi portato la sim milanese, che conferma la raccomandazione hold su Safilo, ad abbassare il target price da 13 a 12,4 euro. Nel complesso, gli esperti di Equita pensano che la conferma di un solido trend dei ricavi sia un elemento positivo per il gruppo che deve ora dimostrare la capacità di recuperare forza nel portafoglio marchi, in modo da riportare fiducia sulle prospettive di medio termine. A piazza Affari il titolo Safilo scambia a 9,91 euro in crescita dell'1,85%.
Se andate a vedere il report di equita di agosto (sito safilo) per il medesimo anno avevano previsto un ebit margin del 9,3% questo significata che le nuove aspettative rispetto al report precedente (a parità di ricavi) si aspettano circa 30 milioni in più di utile....we are on track.....
 
9,205 low anno 2014...parte alto del gap......da li siamo partiti per.....il momento 10,89


trim usa oggi ottimi 2 big e siccome ieri wally down oggi wally up

ognigiorno...è un question mark?

robo:).


Dite quello che volete ma per me è un rimbalzo tecnico.
E' troppo presto per dire che il trend è invertito dopo una notizia come quella di Gucci: e poi considerate che le altre licenze KERING non saranno rinnovate.
Per me margini di discesa ci sono ancora.
 
#1909 (permalink)
del1985
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We are on track!
Smith Optics will move a design center along with 35 employees to Portland in the first half of 2015, according to a report in an Idaho newspaper.

The move by Ketchum, Idaho-based Smith is part of the company's plans to move operations to three U.S. locations over the next few years, according to the story in the Idaho Mountain Express. Bike Portland posted its own story about the Idaho Mountain Express' story on Monday. Smith Optics officials could not be reached Monday evening.

The story says Portland was selected out of several Western United States locations as the new design center for Smith Optics.

The Mountain Express story says the moves are a result of a reconfiguration engineered by Smith's parent company, Safilo Group of Italy.

Safilo chief executive Luisa Delgado announced the relocation plans Monday to Smith employees, local government officials and others, the newspaper reported.

Delgado said the company would try to relocate or provide a severance package for Smith's 85 Ketchum-based employees, the newspaper said.

In addition to the design center moving to Portland, the company also plans to:
•Transfer approximately 20 manufacturing and distribution employees to Clearfield, Utah, in the second half of 2015. Clearfield will become the new global manufacturing center for all goggles made by Safilo companies.
•Relocate 20 jobs in Smith's informational technology, human resources and finance departments to Safilo USA headquarters in Parsippany, N.J., in 2017-2018.

In addition to Smith Optics, Safio's proprietary brands include Carrera, Polaroid, Safilo and Oxydo; and licensed brands Dior, Fendi, Gucci, Alexander McQueen, Banana Republic, Bobbi Brown, BOSS, BOSS Orange, Bottega Veneta, Celine, Fossil, HUGO, J.Lo by Jennifer Lopez, Jack Spade, Jimmy Choo, Juicy Couture, Kate Spade, Liz Claiborne, Marc Jacobs, Marc by Marc Jacobs, Max Mara, Max&Co., Pierre Cardin, Saint Laurent, Saks Fifth Avenue and Tommy Hilfiger.
 
Siamo quasi a 11 a metà strada dal prezzo del titolo del 3D:censored::cool:
Speriamo che porti bene...:censored::cool:OK!
 
10,90 è una bella resistenza

l'ha toccato senza superarlo mai
il 2/10, il 6/10, il 7/10, il 21/10
 
Dite quello che volete ma per me è un rimbalzo tecnico.
E' troppo presto per dire che il trend è invertito dopo una notizia come quella di Gucci: e poi considerate che le altre licenze KERING non saranno rinnovate.
Per me margini di discesa ci sono ancora.

fino al 6 novembre tutto è VOLATILE....per cui..basta qualche altro brutto giorno e sotto 10 saremmo.....poi se scendiamo a chiudere il gap...vedremmo man mano k avviciniamo......seguo andamento e parole dagli states...loro dicono SCENDEREMMO ANCORA

poi giovanni....se vicino ai 9,20 arriviamo.......discutiamo...il momento....come hai detto 8,75 forse non arriva allora 9 buybacknumber 1robo;)
 
Kering: Pinault sfida i big degli occhiali (Mess)
ROMA (MF-DJ)--Francois Pinault va all'attacco di Luxottica, Safilo e Marcolin con l'ambizione di diventare il secondo produttore di occhiali del mondo. Il patron di Kering, scrive il Messaggero, ha compiuto nei giorni scorsi il passo decisivo costituendo una società ad hoc affidata a Roberto Vedovotto, il manager ex Safilo diventato a novembre 2013 il responsabile delle licenze del colosso del lusso francese.

Nella serata di giovedì 16, spiega il quotidiano, è stata costituita a Milano Kering Eyewear, società specializzata nella produzione di occhiali, di cui Vedovotto è diventato presidente e a.d.; la newco ha sede a Padova, un capitale sociale di partenza di 50.000 euro che presto aumenterà ed è controllata al 100% da Kering Holland, la capogruppo olandese presente in 120 Paesi del mondo. Nel Consiglio di Kering Eyewear c'è Francois Henri Pinault, figlio del fondatore nonchè direttore generale del gruppo. Nel business plan della nuova società è previsto l'obiettivo di un fatturato di circa 400 milioni nell'arco di pochi anni.

rov

(END) Dow Jones Newswires

October 22, 2014 03:15 ET (07:15 GMT)
 
riportato 2 commenti del 1985 e news di kering per riferimento futuro robo:).
 
fino al 6 novembre tutto è VOLATILE....per cui..basta qualche altro brutto giorno e sotto 10 saremmo.....poi se scendiamo a chiudere il gap...vedremmo man mano k avviciniamo......seguo andamento e parole dagli states...loro dicono SCENDEREMMO ANCORA

poi giovanni....se vicino ai 9,20 arriviamo.......discutiamo...il momento....come hai detto 8,75 forse non arriva allora 9 buybacknumber 1robo;)

si ROBO, sono d'accordo, credo che uno storno gli USA debbono farlo, anche loro devono scaricare per ricaricare.
Se wally storna come credo, la ns. borsetta amplificherà e potremmo pensare a rientrare area 8,90-9
Ti ripeto: per me in trimestrale la Luisa non dirà nulla e sarà piatta con lieve discesa di EBITDA e EBIT. Se aggiungi che ora stiamo salendo prima della trimestrale, che gli USA devono stornare e che è passato solo un mese e mezzo dalla perdita di Gucci, credo che a 9 ci arriviamo tranquillamente, soprattuto se partiamo da 11.
 
si ROBO, sono d'accordo, credo che uno storno gli USA debbono farlo, anche loro devono scaricare per ricaricare.
Se wally storna come credo, la ns. borsetta amplificherà e potremmo pensare a rientrare area 8,90-9
Ti ripeto: per me in trimestrale la Luisa non dirà nulla e sarà piatta con lieve discesa di EBITDA e EBIT. Se aggiungi che ora stiamo salendo prima della trimestrale, che gli USA devono stornare e che è passato solo un mese e mezzo dalla perdita di Gucci, credo che a 9 ci arriviamo tranquillamente, soprattuto se partiamo da 11.

luisa ha parlato DOPO gucci.....

questa volta sarebbe consigliabile...lasciare un news buono...prima del 6 november.....poi anche se trim non sono un granche avremmo il news per il futuro che non fara' scendere piu il titolo.....

invece se trim non buono e per esempio il titolo quel giorno fa meno 4 e dopo luisa parla....le parole faranno recuperare il 4 ma meglio prevenire che curare robo-doc;);)bow wow and meow:D:D
 
Robo mi permetto di aggiungere un'informazione:
Safilo sta già producendo occhiali per due marchi importanti dell'occhialeria ma non lo ha ancora comunicato al mercato...:-) we are on track....questa è un'informazione certa da insider e lo sappiamo tutti...
 
Robo mi permetto di aggiungere un'informazione:
Safilo sta già producendo occhiali per due marchi importanti dell'occhialeria ma non lo ha ancora comunicato al mercato...:-) we are on track....questa è un'informazione certa da insider e lo sappiamo tutti...

quelli 2 orologio???robo:).
 
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