RISPOSTA AD AMON
Voglio dire solo questo:
Per me il calo da 5,7 a 4,1 di Unipol non può avere come causa che l’indagine della Procura per la tempistica e per l’impatto che episodi di natura scandalosa hanno da sempre in borsa. Ti assicuro che farei una grande festa se questo mio convincimento si rivelasse sbagliato.
Se ci fosse solo l’aggiotaggio in ballo l’inchiesta già sarebbe stata archiviata perché circa un mese fa la G.di Fin., allo scopo di trovare prove di questo reato fu inviata dal giudice a verificare presso tre siti (Equita e due banche di cui non mi ricordo il nome, qualcun altro avrà sicuramente letto questa notizia). Fatta la verifica la GDF ha risposto al giudice di non aver riscontrato nessun fatto riferibile a tale fattispecie di reato.
Mi sembra che Pezzinga nell’accusare la Consob di non aver agito in modo istituzionale ha rilasciato in Procura di Milano una deposizione nella quale si dice che Unipol nel presentare la propria situazione patrimoniale ai fini della quantificazione dei concambi ha sopravalutato questa per 600 mln. Come lo valuterà il giudice questa dichiarazione? E’ un altro interrogativo che è chiuso nel fascicolo in Procura. Fascicolo che però sembra si apre spesso e ci mettono il naso parecchi perché con il segreto istruttorio inserito non dovrebbero uscire tante notizie sui vari media come ne sono uscite in questi 2 anni con turbamento del mercato. Il titolo Unipol impazza giornalmente stile mucca pazza.
Nel progetto di fusione del 2012 si doveva arrivare entro il 2015 ad un profitto annuale di 800 mln e più o meno dovevano contribuire a questo traguardo se non vado errato circa 300 Fondiaria tra 100 e 200 Milano e il resto Uniass. Quindi le compagnie se gestite bene potevano anche reggersi da sole ma unite dovrebbero produrre sinergie interessanti.
Una piccolo aneddoto sul “gioiello Fondiaria”: nell’estate del 1985 io ignoravo la Borsa Valori completamente ma in vacanza, leggendo il Corriere, mi attrasse una vicenda che ogni giorno sifaceva sempre più interessante come un giallo a puntate e tale da sconvolgere il mondo finanziario di allora dove imperava Cuccia. Era la scalata ostile da parte della Montedison di Schimberni alla Binvest, cassaforte della famiglia Bonomi. Ad attrarre la Montedison a scalare la Binvest si disse che era la partecipazione del 25% di Fondiaria (allora 3° compagnia ass. privata).
Bastava solo il 25% di tale compagnia considerata appunto un gioiello per scatenare tali appetiti ... e in questi ultimi anni come è finita.