Saxo, secondo i criteri impostati Sogefi è la preferita degli analisti

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Saxo, secondo i criteri impostati Sogefi è la preferita degli analisti

Come abbiamo già visto più volte, Saxo offre tramite la sua piattaforma SaxoTrader l’opportunità ai propri clienti di compiere una veloce ed efficace azione di screening di tutti gli strumenti negoziabili tramite la banca danese. Grazie a un basket completo di criteri di scrematura dei titoli, l’investitore ha così la possibilità di individuare i sottostanti che meglio rispecchiano i parametri fissati in base al personale stile di investimento. Questa volta la scrematura è stata compiuta tra le aziende quotate a Piazza Affari, con un particolare occhio di riguardo a quelle preferite dagli analisti. I criteri di selezione sono impostati seguendo un modello predefinito, tuttavia ogni tipo di scansione può essere effettuata per l’appunto a proprio piacimento.

I criteri: consensus degli analisti ‘buy’ e prospettive di dividendo sopra la media

Il numero iniziale delle società oggetto dell’analisi odierna era di 189 unità, ossia tutte quelle negoziabili con la piattaforma di Saxo Bank. Considerando la relativa dimensione delle aziende scambiate a Piazza Affari, specie alla luce delle corpose perdite di valore degli ultimi anni, non sono stati posti filtri su questa variabile. Proprio le flessioni di questi ultimi 12 mesi hanno portato alla scelta di non scremare le società in base al differenziale tra il loro prezzo effettivo e quello ottenuto dal consensus medio degli analisti delle diverse banche d’affari. La loro opinione è invece servita per tenere in gioco solo le realtà classificate con il rating buy. Solo questa condizione ha drasticamente fatto calare il numero delle società a 68 unità. Il passaggio seguente è invece entrato con maggiore decisione nel dettaglio e ha preso in considerazione le stime di rendimento, calcolato ovviamente ai valori di Borsa attuali, dei dividendi che le società dovrebbe riconoscere agli azionisti nel prossimo triennio. La soglia minima richiesta è stata pari alla media del consensus stimato dagli analisti per l’intero basket di società che compongono il Ftse Mib. Per il prossimo anno il tasso di rendimento minimo chiesto è stato del 5,3%, per il 2013 del 5,8% e per il 2014 del 6,6%. Questa condizione ha così portato a 21 le società rimaste in gioco. A questo insieme è stato quindi chiesto di avere un Cagr dell’Earning per Share del prossimo triennio minimo del 13,2%. Anche in questo caso il dato è stato ottenuto andando ad analizzare le attuali stime degli analisti per il triennio a venire del Ftse Mib. Da evidenziare come il valore sarebbe stato decisamente maggiore se non vi fosse stato l’impatto negativo ora come ora atteso per il prossimo esercizio. Questo criterio ha drasticamente ridotto le possibili alternative, con solo due società in grado di soddisfare tutte le condizioni poste. Ipotizzando che il mercato possa premiare queste aziende, cosa certamente non immediata visto il generale nervosismo che aleggia sulle piazze finanziarie globali, si è richiesto che il Beta sia maggiore di 1. Lo scopo era individuare società in grado di cavalcare con maggiore forza un eventuale rimbalzo della Borsa: questa condizione ha così lasciato in lizza una sola società, Sogefi.

Sogefi, se le attese dovessero essere rispettate offrirebbe un dividendo particolarmente allettante

Il gruppo presieduto da Rodolfo De Benedetti ha nel rendimento stimato dei dividendi del prossimo triennio il suo punto di forza. Ai valori di Borsa attuali e in base alle aspettative di business preventivate, permetterebbe di incassare una cedola dell’8,01% il prossimo anno, del 9,55% nel 2013 e dell’11,2%. Molto interessante è anche il tasso medio del Cagr per il triennio a venire: allo stato attuale delle cose le stime vedono un rialzo medio del 33,4%. Nella consapevolezza che gli ultimi mesi di questo 2011 potrebbero aver fatto segnare il passo e che quantomeno il 2012 si preannuncia incerto sul fronte della congiuntura globale e ancor più per quella europea e italiana, i primi 9 mesi del 2011 sono stati particolarmente interessanti per Sogefi. La società attiva nella componentistica auto motive ha infatti chiuso i primi tre trimestri con una crescita a doppia cifra grazie a uno scenario favorevole in tutti i mercati, eccezione fatta per quello del ricambio in Europa. Nella fattispecie i nove mesi hanno visto il gruppo Sogefi realizzare ricavi per 829,8 milioni di euro (+20,8% rispetto a 687 milioni di euro dello stesso periodo del 2010). Il dato al netto dei ricavi di Systèmes Moteurs consolidata integralmente solo nel bimestre agosto-settembre, ha visto le vendite ammontare a 776,2 milioni di euro (+13%). La crescita maggiore (+21,9%) è stata realizzata nella divisione Componenti per sospensioni con ricavi 413,5 milioni di euro, mentre la divisione Sistemi motore ha ottenuto vendite per 418,2 milioni di euro (+19,7%). Scomponendo per area geografica, l’Europa ha riportato una crescita del 18,2%, America Latina del 12,9%, Stati Uniti addirittura del 155,1%, la Cina del 30,1% e India del 35,1%.

Ufficio Studi Brown Editore
 

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Saxo, secondo i criteri impostati Sogefi è la preferita degli analisti

Come abbiamo già visto più volte, Saxo offre tramite la sua piattaforma SaxoTrader l’opportunità ai propri clienti di compiere una veloce ed efficace azione di screening di tutti gli strumenti negoziabili tramite la banca danese. Grazie a un basket completo di criteri di scrematura dei titoli, l’investitore ha così la possibilità di individuare i sottostanti che meglio rispecchiano i parametri fissati in base al personale stile di investimento. Questa volta la scrematura è stata compiuta tra le aziende quotate a Piazza Affari, con un particolare occhio di riguardo a quelle preferite dagli analisti. I criteri di selezione sono impostati seguendo un modello predefinito, tuttavia ogni tipo di scansione può essere effettuata per l’appunto a proprio piacimento.

I criteri: consensus degli analisti ‘buy’ e prospettive di dividendo sopra la media

Il numero iniziale delle società oggetto dell’analisi odierna era di 189 unità, ossia tutte quelle negoziabili con la piattaforma di Saxo Bank. Considerando la relativa dimensione delle aziende scambiate a Piazza Affari, specie alla luce delle corpose perdite di valore degli ultimi anni, non sono stati posti filtri su questa variabile. Proprio le flessioni di questi ultimi 12 mesi hanno portato alla scelta di non scremare le società in base al differenziale tra il loro prezzo effettivo e quello ottenuto dal consensus medio degli analisti delle diverse banche d’affari. La loro opinione è invece servita per tenere in gioco solo le realtà classificate con il rating buy. Solo questa condizione ha drasticamente fatto calare il numero delle società a 68 unità. Il passaggio seguente è invece entrato con maggiore decisione nel dettaglio e ha preso in considerazione le stime di rendimento, calcolato ovviamente ai valori di Borsa attuali, dei dividendi che le società dovrebbe riconoscere agli azionisti nel prossimo triennio. La soglia minima richiesta è stata pari alla media del consensus stimato dagli analisti per l’intero basket di società che compongono il Ftse Mib. Per il prossimo anno il tasso di rendimento minimo chiesto è stato del 5,3%, per il 2013 del 5,8% e per il 2014 del 6,6%. Questa condizione ha così portato a 21 le società rimaste in gioco. A questo insieme è stato quindi chiesto di avere un Cagr dell’Earning per Share del prossimo triennio minimo del 13,2%. Anche in questo caso il dato è stato ottenuto andando ad analizzare le attuali stime degli analisti per il triennio a venire del Ftse Mib. Da evidenziare come il valore sarebbe stato decisamente maggiore se non vi fosse stato l’impatto negativo ora come ora atteso per il prossimo esercizio. Questo criterio ha drasticamente ridotto le possibili alternative, con solo due società in grado di soddisfare tutte le condizioni poste. Ipotizzando che il mercato possa premiare queste aziende, cosa certamente non immediata visto il generale nervosismo che aleggia sulle piazze finanziarie globali, si è richiesto che il Beta sia maggiore di 1. Lo scopo era individuare società in grado di cavalcare con maggiore forza un eventuale rimbalzo della Borsa: questa condizione ha così lasciato in lizza una sola società, Sogefi.

Sogefi, se le attese dovessero essere rispettate offrirebbe un dividendo particolarmente allettante

Il gruppo presieduto da Rodolfo De Benedetti ha nel rendimento stimato dei dividendi del prossimo triennio il suo punto di forza. Ai valori di Borsa attuali e in base alle aspettative di business preventivate, permetterebbe di incassare una cedola dell’8,01% il prossimo anno, del 9,55% nel 2013 e dell’11,2%. Molto interessante è anche il tasso medio del Cagr per il triennio a venire: allo stato attuale delle cose le stime vedono un rialzo medio del 33,4%. Nella consapevolezza che gli ultimi mesi di questo 2011 potrebbero aver fatto segnare il passo e che quantomeno il 2012 si preannuncia incerto sul fronte della congiuntura globale e ancor più per quella europea e italiana, i primi 9 mesi del 2011 sono stati particolarmente interessanti per Sogefi. La società attiva nella componentistica auto motive ha infatti chiuso i primi tre trimestri con una crescita a doppia cifra grazie a uno scenario favorevole in tutti i mercati, eccezione fatta per quello del ricambio in Europa. Nella fattispecie i nove mesi hanno visto il gruppo Sogefi realizzare ricavi per 829,8 milioni di euro (+20,8% rispetto a 687 milioni di euro dello stesso periodo del 2010). Il dato al netto dei ricavi di Systèmes Moteurs consolidata integralmente solo nel bimestre agosto-settembre, ha visto le vendite ammontare a 776,2 milioni di euro (+13%). La crescita maggiore (+21,9%) è stata realizzata nella divisione Componenti per sospensioni con ricavi 413,5 milioni di euro, mentre la divisione Sistemi motore ha ottenuto vendite per 418,2 milioni di euro (+19,7%). Scomponendo per area geografica, l’Europa ha riportato una crescita del 18,2%, America Latina del 12,9%, Stati Uniti addirittura del 155,1%, la Cina del 30,1% e India del 35,1%.

Ufficio Studi Brown Editore
ragazzi...shortate sogefi...le ultime analisi erano su igd e sta a -40%...in un mese....l'altro giorno fiat...-10 in tre giorni e poi altre che adesso non ricordo....questi ci azzeccano sempre:D:D
 
ragazzi...shortate sogefi...le ultime analisi erano su igd e sta a -40%...in un mese....l'altro giorno fiat...-10 in tre giorni e poi altre che adesso non ricordo....questi ci azzeccano sempre:D:D

hai dimenticato la prima: Diasorin :'(

anche Sogefi oggi ha testato i minimi dell'anno.

avevo già scritto che le analisi di Saxo sono belle ma portano sfiga, sul natural gas ai primi dell'anno lo davano al raddoppio, ha fatto il contrario.
 
hai dimenticato la prima: Diasorin :'(

anche Sogefi oggi ha testato i minimi dell'anno.

avevo già scritto che le analisi di Saxo sono belle ma portano sfiga, sul natural gas ai primi dell'anno lo davano al raddoppio, ha fatto il contrario.

..... forse anche Sorin ......
 
hai dimenticato la prima: Diasorin :'(

anche Sogefi oggi ha testato i minimi dell'anno.

avevo già scritto che le analisi di Saxo sono belle ma portano sfiga, sul natural gas ai primi dell'anno lo davano al raddoppio, ha fatto il contrario.

ah diasorin :D:Dvero...si non ricordavo quale fosse......sogefi nel 2008 mi sembra che stesse ad 1 euro...quindi è uno dei pochi titoli che ancora non ha raggiunto il target del 2008....
 
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