Portafoglio 2019

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Ivan787

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Ciao a tutti,
vorrei chiedere qualche suggerimento su come poter strutturare il mio portafoglio obbligazionario. Attualmente ho un conto deposito fatto un anno fa che terminerà il vincolo il prossimo mese. Volevo fare uno step per passare ad una forma di investimento misto obbligazioni/azioni.

Da interviste/analisi/sperimentazioni è emerso che:
Obiettivo crescita del capitale
Orizzonte temporale 10 anni
Profilo di rischio basso (mi è uscita una composizione 70% obbligazioni 30% azioni)

Potreste per cortesia darmi qualche indicazione su come strutturare il 70% di obbligazioni? Non chiedo ovviamente il singolo titolo, ci arriverò col tempo, ma giusto come dividere la quota (70k euro)... (titoli di stato, corporate, euro, non-euro, emergenti, scadenza lunga/corta, ecc.....)

Da quello che ho capito durante lo studio, in questo particolare contesto economico di tassi bassi e prospettive di rialzo, è opportuno scegliere titoli a duration bassa. Corretto?

Grazie in anticipo a tutti.

Ivan
 
Ciao :)

Nell'attesa che arrivi qualcuno di piu' preparato, da quello che leggo ti posso suggerire:

60% tds 40% corporate (percentuale da variare in base alle opportunita' di mercato). Ragione dietro la scelta e' la tassazione inferiore (12.5% ovviamente parliamo di tds in white list) e il rischio teoricamente minore di default rispetto ad una azienda.
A livello di valuta potresti optare per:
70%euro 30% USD (con quota di USD da alzare/abbassare in base al cambio). Non suggerirei altre valute vista la propensione al rischio bassa.
Scadenza: farei un mix (50% fino a 3 anni, 30% fino a 5 anni, 20% fino a 7 anni).
 
Personalmente propenderei per TdS indicizzati e quindi BTPi, BTP Italia, CCTeu e lascerei perdere i corporate. Un 20/30% lo metterei su titoli di stato USA anche questi indicizzati.
 
Grazie degli interventi.
Titoli di Stato USA quindi assumendosi il rischio del cambio.....non ho valutato questo aspetto e come potrebbe evolvere nel prossimo periodo, soprattutto se la FED continua col rialzo dei tassi.
 
Ciao a tutti,
vorrei chiedere qualche suggerimento su come poter strutturare il mio portafoglio obbligazionario. Attualmente ho un conto deposito fatto un anno fa che terminerà il vincolo il prossimo mese. Volevo fare uno step per passare ad una forma di investimento misto obbligazioni/azioni.

Da interviste/analisi/sperimentazioni è emerso che:
Obiettivo crescita del capitale
Orizzonte temporale 10 anni
Profilo di rischio basso (mi è uscita una composizione 70% obbligazioni 30% azioni)

Potreste per cortesia darmi qualche indicazione su come strutturare il 70% di obbligazioni? Non chiedo ovviamente il singolo titolo, ci arriverò col tempo, ma giusto come dividere la quota (70k euro)... (titoli di stato, corporate, euro, non-euro, emergenti, scadenza lunga/corta, ecc.....)

Da quello che ho capito durante lo studio, in questo particolare contesto economico di tassi bassi e prospettive di rialzo, è opportuno scegliere titoli a duration bassa. Corretto?

Grazie in anticipo a tutti.

Ivan

te lo do io un bel suggerimento
affidati ad un consulente finanziario indipendente

ciao
 
Grazie degli interventi.
Titoli di Stato USA quindi assumendosi il rischio del cambio.....non ho valutato questo aspetto e come potrebbe evolvere nel prossimo periodo, soprattutto se la FED continua col rialzo dei tassi.

Per chi vuole investire in titoli in USD (non per forza USA) in genere si suggerisce un conto multicurrency come fineco. Cosi controlli tu quando comprare, vendere e soprattutto cambiare euro in usd e viceversa.
 
Per chi vuole investire in titoli in USD (non per forza USA) in genere si suggerisce un conto multicurrency come fineco. Cosi controlli tu quando comprare, vendere e soprattutto cambiare euro in usd e viceversa.

Se non si vogliono correre rischi immediati si può in effetti ricorrere al conto multicurrency e convertire in euro quando le condizioni sono piū favorevoli. Personalmente ho il cambio aperto anche se so che mi sto prendendo il rischio valutario che potrebbe però avere i suoi benefici in caso di rafforzamento del biglietto verde...
 
Se non si vogliono correre rischi immediati si può in effetti ricorrere al conto multicurrency e convertire in euro quando le condizioni sono piū favorevoli. Personalmente ho il cambio aperto anche se so che mi sto prendendo il rischio valutario che potrebbe però avere i suoi benefici in caso di rafforzamento del biglietto verde...

se la somma non e' importante la scelta ci puo' stare, ma:
1) ricevi le cedole con il cambio del giorno dello stacco -> nessun controllo
2) rafforzamento vorrebbe dire che tenderebbe verso la parita' con euro... se si verificasse questa situazione cambierei tutti i dollari in euro al volo! Per poi rientrare in momenti di debolezza.
3) viceversa se ci sara' un indebolimento sei protetto e puoi eventualmente incrementare. Stiamo sempre parlando di una delle monete piu' importanti che ci sono e sulla quale si basano la gran parte degli scambi commerciali al mondo
 
Balcarlo, potresti postare qualche ISIN dei bond che suggerisci indicando, se possibile, anche quelli che hai in portafoglio ? Ti ringrazio anticipatamente se vorrai rispondere.

Personalmente propenderei per TdS indicizzati e quindi BTPi, BTP Italia, CCTeu e lascerei perdere i corporate. Un 20/30% lo metterei su titoli di stato USA anche questi indicizzati.
 
Ciao a tutti,
vorrei chiedere qualche suggerimento su come poter strutturare il mio portafoglio obbligazionario. Attualmente ho un conto deposito fatto un anno fa che terminerà il vincolo il prossimo mese. Volevo fare uno step per passare ad una forma di investimento misto obbligazioni/azioni.

Da interviste/analisi/sperimentazioni è emerso che:
Obiettivo crescita del capitale
Orizzonte temporale 10 anni
Profilo di rischio basso (mi è uscita una composizione 70% obbligazioni 30% azioni)

:confused: profilo rischio basso, portafoglio 70% obb e 30% azioni?! non mi sembra proprio basso, anzi per la Mifid credo che devi essere profilato come cliente esperto.

Quindi delle 2, una è sbagliata o il profilo di rischio o l'allocazione del portafoglio;
 
Sempre che non scappi con il malloppo :D

Questa risposta denota scarsa conoscenza della figura professionale in questione (il consulente finanziario indipendente NON ha accesso al capitale del cliente), però ci sta visto che è stata normata e istituita ufficialmente solo dal 1 dicembre scorso...detto questo quando tu stai male ti curi sempre da solo o vai dal medico?! Il vantaggio della finanza è che se uno vuole perchè è bravo, perchè gli piace, perchè è accorto è fa solo CD, può curarsi da solo, ma se vuole fare operazioni difficili e "non è studiato", un cfi aiuta a essere guidati...certo devi pagargli la parcella come al medico, mica è "gratis" come il promotore di turno ;)
 
Questa risposta denota scarsa conoscenza della figura professionale in questione (il consulente finanziario indipendente NON ha accesso al capitale del cliente), però ci sta visto che è stata normata e istituita ufficialmente solo dal 1 dicembre scorso...detto questo quando tu stai male ti curi sempre da solo o vai dal medico?! Il vantaggio della finanza è che se uno vuole perchè è bravo, perchè gli piace, perchè è accorto è fa solo CD, può curarsi da solo, ma se vuole fare operazioni difficili e "non è studiato", un cfi aiuta a essere guidati...certo devi pagargli la parcella come al medico, mica è "gratis" come il promotore di turno ;)
Ha senso se fa meglio del fai da te. Proponi un portafoglio piccolo sotto i 500k obiettivo 10 anni ti offrono un 3 % al netto del loro compenso e fanno decine di ragionamenti e investimenti ecc.. Tutti questi ragionamenti hanno senso se si parla di rendimenti più alti allora che ben vengano i consulenti indipendenti imho quindi magari uno si aspetta un rendimento maggiore altrimenti continua si continua con il fai da te!Su rischi che scappano non ci sono tutti rimane intestato a te. Dalla mia esperienza il problema è il rendimento basta guardare la scontentezza di chi si è rivolto ai consulenti. Se parliamo di portafogli da milioni allora il discorso cambia..
 
Sempre che non scappi con il malloppo :D

Questa risposta denota scarsa conoscenza della figura professionale in questione (il consulente finanziario indipendente NON ha accesso al capitale del cliente), però ci sta visto che è stata normata e istituita ufficialmente solo dal 1 dicembre scorso...detto questo quando tu stai male ti curi sempre da solo o vai dal medico?! Il vantaggio della finanza è che se uno vuole perchè è bravo, perchè gli piace, perchè è accorto è fa solo CD, può curarsi da solo, ma se vuole fare operazioni difficili e "non è studiato", un cfi aiuta a essere guidati...certo devi pagargli la parcella come al medico, mica è "gratis" come il promotore di turno ;)

Verissimo, ma come tutte le professioni ci sono quelli bravi e quelli no...tu sei, CF o PM?
 
oltre a quello scritto da Balcarlo che approvo in particolare per la fiscalita' ….

io prenderei Perpetual ISP , GENERALI , UNICREDIT e le copri con strumenti etf x inflazione o spread ( spread magari solo se sbraga a livelli rischiosi )

eviterei come la peste i CORPORATE ….solo bancari e anche meglio assicurativi di altissima qualita'

ti godi i cedoloni e niente malditesta …

difetti : tagli e tassazione al 26% invece del 12,50
 
Ha senso se fa meglio del fai da te. Proponi un portafoglio piccolo sotto i 500k obiettivo 10 anni ti offrono un 3 % al netto del loro compenso e fanno decine di ragionamenti e investimenti ecc.. Tutti questi ragionamenti hanno senso se si parla di rendimenti più alti allora che ben vengano i consulenti indipendenti imho quindi magari uno si aspetta un rendimento maggiore altrimenti continua si continua con il fai da te!Su rischi che scappano non ci sono tutti rimane intestato a te. Dalla mia esperienza il problema è il rendimento basta guardare la scontentezza di chi si è rivolto ai consulenti. Se parliamo di portafogli da milioni allora il discorso cambia..

Il motivo per il quale ci si rivolge ad un consulente indipendente non è quello di fare performance battendo gli indici ed i benchmark. I consulenti non sono dei trader. Nessun consulente, perlomeno tra quelli da me interpellati, promette rendimenti garantiti all'inizio perchè nessuno è in grado di garantire nulla nel mondo dell'investimento soprattutto con i tempi che corrono.

Il consulente ti sottopone ad un colloquio iniziale approfondito (il mio la prima volta è durato quasi tre ore) per tracciare il tuo profilo di rischio mifid e valutare la tua disponibilità patrimoniale, i tuoi obiettivi. situazione familiare etc. dopodichè si procede con il piano di investimento.

Io mi sono rivolto ad una figura di questo tipo proprio perchè volevo evitare il fai-da-te.
Per anni sono andato avanti con il fai-da-te limitatamente al comparto obbligazionario, l'unico nel quale avevo un minimo di consapevolezza. Volendo poi allargare il raggio di investimenti a 360 gradi mi sono reso conto che non potevo farcela da solo. Non potevo pensare di avere piena consapevolezza di obbligazioni, azioni, etf, certificati, fondi comuni etc. a livello mondiale, la mole di dati e variabili è enorme. Anzi, confrontandomi con lui mi sono reso conto di quante false convinzioni e nozioni errate avevo sedimentato nella mia mente.

Pensavo di saperne ma non ne sapevo poi così tanto.
Questo è l'errore che commette la moltitudine della gente, errori che presto o tardi si pagano caro.
Soprattutto chi fa commenti del tipo "il consulente è un ladro, attenzione che poi scappa con il malloppo, chissà quanti cialtroni ci sono nel settore, le cose semplici alla fine pagano sempre" " sono proprio questi che si credono dei Gordon Gekko i primi a mostrare evidenti sintomi di scarsa conoscenza finanziaria, quindi paradossalmente sono proprio costoro i primi soggetti a forte rischio nell'esporsi sul fronte degli investimenti ed i primi ad avere bisogno di un tutor. Il consulente finanziario non ha accesso diretto al mio conto bancario, si limita solo a fornire le indicazioni di acquisto/vendita ed io faccio l'eseguito. Non suggerisce nulla di "difficile" se inteso come chissà quale operazione astrusa e spericolata.

Diciamo quindi che, almeno nel mio caso, la scelta del consulente autonomo l'ho fatta innanzitutto per evitare di sbagliare ancor prima che di guadagnare.

Altro aspetto importante è quello emotivo.
Finchè l'investimento va bene sei contento, ma se le cose cominciano ad andare male diventa facile commettere passi falsi dettati dal panico.
Con il consulente questo aspetto emotivo viene annullato o comunque mitigato, ovviamente se si ha fiducia in lui.

Concordo sul fatto che la scelta di un consulente autonomo forse è maggiormente adatta a chi possiede patrimoni di un certo rilievo.
Tuttavia potrebbe non essere esattamente così. Il mio consulente ad esempio offre pacchetti di consulenza anche per chi possiede piccoli risparmi. Ovviamente non si può pretendere di avere la stessa cura ed attenzione dedicata ai clienti "vip", cioè una sorta di abito tagliato su misura, ma sempre meglio che rivolgersi al solito consulente bancario, che magari sarà anche bravissimo ma il cui obiettivo principale non è quello di farti acquistare i prodotti finanziari a te più adatti ma solo quelli trattati dalla banca presso la quale lui lavora.
 
Ultima modifica:
:confused: profilo rischio basso, portafoglio 70% obb e 30% azioni?! non mi sembra proprio basso, anzi per la Mifid credo che devi essere profilato come cliente esperto.

Quindi delle 2, una è sbagliata o il profilo di rischio o l'allocazione del portafoglio;

Ciao e grazie della risposta.
Guarda ho ripetuto intervista e test questa mattina e mi è uscito lo stesso risultato.
Profilo di rischio basso
Orizzonte temporale 10 anni
Obiettivo: strategia di investimento per crescita capitale

Risultato 70% obbligazionario 30% azionario.
 
oltre a quello scritto da Balcarlo che approvo in particolare per la fiscalita' ….

io prenderei Perpetual ISP , GENERALI , UNICREDIT e le copri con strumenti etf x inflazione o spread ( spread magari solo se sbraga a livelli rischiosi )

eviterei come la peste i CORPORATE ….solo bancari e anche meglio assicurativi di altissima qualita'

ti godi i cedoloni e niente malditesta …

difetti : tagli e tassazione al 26% invece del 12,50

Il discorso dei perpetual può essere una alternativa, hanno cedole sproporzionate rispetto ai pari grado con durata limitata. Ma come la mettiamo con le oscillazioni di prezzo visto che molto probabilmente verranno rimborsati prima della "scadenza"?
 
Il discorso dei perpetual può essere una alternativa, hanno cedole sproporzionate rispetto ai pari grado con durata limitata. Ma come la mettiamo con le oscillazioni di prezzo visto che molto probabilmente verranno rimborsati prima della "scadenza"?

le perpetual sono a tutti gli effetti azioni , e considerate tale anche in caso di default.
Per chi ha poca pratica e comunque vuole costruirsi ora un ptf che dia una certa resa, non sono certo strumenti da inserire.
Ad ora ci sono molti corporate USA che rendono bene , anche con scadenze non molto lunghe. Quasi tutti OTC

Giulio
 
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