BTP THREAD DEDICATO: Operatività Trading e Cassetto volume 104. Senza Paura.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
questo è un titolo che associa al rischio italia anche quello di cambio, mi pare una miscela eccessivamente pericolosa, dovresti sperare che l'america aumenti i tassi per far salire dollaro, che il governo cambi rotta booo

il rischio esiste ,bisogna avere un minimo di strategia difensiva e che i soldi non servano urgentemente.
io so soltanto che con 8750 euri porto a casa 400 euri netti di cedola fino al 2033 da qui a quella data penso che il dollaro faccia delle oscillazioni nel caso uno volesse uscirne.
da qui al 2033 mi rimborsano 5600 euri di cedole nette su 8750 investiti
interessi alti senza rischio non esistono ,la sicurezza al 100% non c'è manco in una tripla AAA o un conto deposito.
soltanto tenere i soldi in cassetta di sicurezza :D
 
Ultima modifica:
Ecco scoperto l'arcano!!! Qualche notizia sarà sfuggita prima della pubblicazione dei dati ed allora è ritornato un pò di ottimismo sui nostri Btp..
Si parla del primo pieno trimestre a guida dementi cioè luglio/settembre dove sicuramente l'incertezza e la confusione generalizzata riguardo le manovre e le dichiarazioni strampalate del Governo del fallimento hanno sortito solo il prevedibile effetto del calo dei consumi...altro che fine della povertà l'hanno di fatto certificata!!!

Ora aspettiamoci il solito scaricabarile ma da qui in avanti mi voglio godere lo spettacolo....col captzo che la manovra ora non la cambiate ed in più perderete sempre più consenso!!!!....la fine dell'esperimento sociale è imminente...

Anche se sembra un paradosso ringraziate la momentanea (speriamo) recessione a guida giallo-verde:D
 

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Si parla del primo pieno trimestre a guida dementi cioè luglio/settembre dove sicuramente l'incertezza e la confusione generalizzata riguardo le manovre e le dichiarazioni strampalate del Governo del fallimento hanno sortito solo il prevedibile effetto del calo dei consumi...altro che fine della povertà l'hanno di fatto certificata!!!

Si sono dimostrati solo avidi di consenso rimestando nella pancia di un elettorato a completo digiuno di nozioni economiche. Risultato: in 6 mesi abbiamo gettato alle ortiche un paio di miliardi in più di interessi, lo spread e i rendimenti sono raddoppiati e il paese si avvia mestamente verso una nuova recessione. Ovviamente la colpa è sempre di quelli che c'erano prima... KO!

Applausi meritati... :clap::clap::clap:

Italia verso la recessione, stime Governo da rifare. Di Maio scarica colpe a Gentiloni - FinanzaOnline
 
Da non dimenticare il dato più saliente che riguarda i risparmiatori...

DALLO SCORSO APRILE BORSA E TITOLI DI STATO
VALGONO 200 MILIARDI DI MENO

BORSA E SPREAD, IN 8 MESI OGNI ITALIANO HA PERSO VIRTUALMENTE 3.300 EURO

La “spreadonomics” non perdona. Ogni giorno i governi non possono affrancarsi dal giudizio degli investitori. Se questi intravedono un peggioramento di scenario nei confronti degli asset su cui hanno posizionato i capitali è inevitabile che aumenti la propensione a vendere e quindi il valore virtuale di quegli asset diminuisca. L’Italia negli ultimi mesi ha sperimentato qualcosa del genere. Dal 28 febbraio - a ridosso delle elezioni del 4 marzo - il valore di mercato di obbligazioni (sia societarie che governative) e delle azioni quotate a Piazza Affari è diminuito di 198 miliardi di euro, oltre il 10% del Prodotto interno lordo. Se poi si aggiungono i titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e da investitori esteri il passivo potenziale cresce a 304,7 miliardi.

È quanto emerge dalle stime elaborate dal sociologo Luca Ricolfi della Fondazione David Hume che precisa che «le perdite calcolate sono ovviamente virtuali, e potrebbero essere riassorbite, o tramutarsi in guadagni, ove la situazione economica e le valutazioni dei mercati nei prossimi mesi o anni dovessero evolvere positivamente». I calcoli sono stati suddivisi in due periodi: dal 28 febbraio al 31 maggio (dal pre-elezioni all’insediamento del nuovo governo) e dal 31 maggio al 19 ottobre. Nella prima parte le perdite virtuali ammontano a 91,2 miliardi (52,9 delle quali attribuibili ai titoli di Stato). Nella seconda parte il bilancio è di -106,8 miliardi. In questo caso la fetta più importante riguarda Piazza Affari, svalutata di 52 miliardi.

Nel complesso, ragionando su una popolazione di 60 milioni, è come se in otto mesi il valore di azioni e bond in portafoglio si fosse deprezzato per 3.300 euro a persona. Ricolfi ha provato a calcolare la perdita virtuale per famiglie e imprese. «Usando i dati disponibili sulle consistenze della ricchezza finanziaria e le nostre stime dei tassi di deprezzamento di azioni, obbligazioni e titoli di Stato, possiamo farci un’idea dell’ordine di grandezza minimo delle perdite: almeno 122 miliardi dalla data del voto, di cui 68 dal momento dell’insediamento del Governo» si legge nello studio.

l calcolo è stato effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece stati esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato. In questa seconda ipotesi le perdite virtuali per famiglie e imprese ammontano a 193,8 miliardi.

Questi numeri provano a dare la dimensione del costo dello scontro in atto tra governo e Commissione europea. Un altro modo di guardare allo spread tra BTp e Bund che nel frattempo è passato da 120 a 310 punti base. Oppure al costo dei Cds sul debito italiano, passato da 95 a 280 punti. Va però detto che la congiuntura non ha aiutato. È vero che sul fronte obbligazionario l’Italia ha perso punti e questo tra l’altro si sta riverberando sulle nuove aste del Tesoro. Ma è anche vero che una parte (seppur minore) dell’aumento è legata al generale aumento dei tassi su scala globale (ad esempio i tassi dei Bonos spagnoli sono saliti di 50 punti base dallo scorso maggio e quelli statunitensi di 32 punti da febbraio).

Anche in Borsa il quadro generale è stato negativo. Dal 28 febbraio Piazza Affari ha perso virtualmente il 4,8% del Pil (dati Ufficio Studi Il Sole 24 Ore): poco meglio ha fatto la Borsa tedesca perdendo 145 miliardi (4,4% del Pil) e peggio ha fatto la Borsa spagnola i cui 69 miliardi volatilizzati nel frattempo corrispondono al 5,9% del Pil.

Borsa e spread, in 8 mesi ogni italiano ha perso virtualmente 3.300 euro - Il Sole 24 ORE
 
DALLO SCORSO APRILE BORSA E TITOLI DI STATO
VALGONO 200 MILIARDI DI MENO

BORSA E SPREAD, IN 8 MESI OGNI ITALIANO HA PERSO VIRTUALMENTE 3.300 EURO

La “spreadonomics” non perdona. Ogni giorno i governi non possono affrancarsi dal giudizio degli investitori. Se questi intravedono un peggioramento di scenario nei confronti degli asset su cui hanno posizionato i capitali è inevitabile che aumenti la propensione a vendere e quindi il valore virtuale di quegli asset diminuisca. L’Italia negli ultimi mesi ha sperimentato qualcosa del genere. Dal 28 febbraio - a ridosso delle elezioni del 4 marzo - il valore di mercato di obbligazioni (sia societarie che governative) e delle azioni quotate a Piazza Affari è diminuito di 198 miliardi di euro, oltre il 10% del Prodotto interno lordo. Se poi si aggiungono i titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e da investitori esteri il passivo potenziale cresce a 304,7 miliardi.

È quanto emerge dalle stime elaborate dal sociologo Luca Ricolfi della Fondazione David Hume che precisa che «le perdite calcolate sono ovviamente virtuali, e potrebbero essere riassorbite, o tramutarsi in guadagni, ove la situazione economica e le valutazioni dei mercati nei prossimi mesi o anni dovessero evolvere positivamente». I calcoli sono stati suddivisi in due periodi: dal 28 febbraio al 31 maggio (dal pre-elezioni all’insediamento del nuovo governo) e dal 31 maggio al 19 ottobre. Nella prima parte le perdite virtuali ammontano a 91,2 miliardi (52,9 delle quali attribuibili ai titoli di Stato). Nella seconda parte il bilancio è di -106,8 miliardi. In questo caso la fetta più importante riguarda Piazza Affari, svalutata di 52 miliardi.

Nel complesso, ragionando su una popolazione di 60 milioni, è come se in otto mesi il valore di azioni e bond in portafoglio si fosse deprezzato per 3.300 euro a persona. Ricolfi ha provato a calcolare la perdita virtuale per famiglie e imprese. «Usando i dati disponibili sulle consistenze della ricchezza finanziaria e le nostre stime dei tassi di deprezzamento di azioni, obbligazioni e titoli di Stato, possiamo farci un’idea dell’ordine di grandezza minimo delle perdite: almeno 122 miliardi dalla data del voto, di cui 68 dal momento dell’insediamento del Governo» si legge nello studio.

l calcolo è stato effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece stati esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato. In questa seconda ipotesi le perdite virtuali per famiglie e imprese ammontano a 193,8 miliardi.

Questi numeri provano a dare la dimensione del costo dello scontro in atto tra governo e Commissione europea. Un altro modo di guardare allo spread tra BTp e Bund che nel frattempo è passato da 120 a 310 punti base. Oppure al costo dei Cds sul debito italiano, passato da 95 a 280 punti. Va però detto che la congiuntura non ha aiutato. È vero che sul fronte obbligazionario l’Italia ha perso punti e questo tra l’altro si sta riverberando sulle nuove aste del Tesoro. Ma è anche vero che una parte (seppur minore) dell’aumento è legata al generale aumento dei tassi su scala globale (ad esempio i tassi dei Bonos spagnoli sono saliti di 50 punti base dallo scorso maggio e quelli statunitensi di 32 punti da febbraio).

Anche in Borsa il quadro generale è stato negativo. Dal 28 febbraio Piazza Affari ha perso virtualmente il 4,8% del Pil (dati Ufficio Studi Il Sole 24 Ore): poco meglio ha fatto la Borsa tedesca perdendo 145 miliardi (4,4% del Pil) e peggio ha fatto la Borsa spagnola i cui 69 miliardi volatilizzati nel frattempo corrispondono al 5,9% del Pil.

Borsa e spread, in 8 mesi ogni italiano ha perso virtualmente 3.300 euro - Il Sole 24 ORE

MA da quello sche scrive MF di stasera si parla di un accordo per la prossima estate...si sono sbagliati forse? :eek:


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La seduta di venerdì si conclude con lo spread Btp/bund in lieve allargamento a 290,344 punti base. L’Istat comunica che nel terzo trimestre del 2018 il Pil è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Si tratta del primo calo dell’attività economica dopo un periodo di espansione protrattosi per 14 trimestri. La causa della flessione è la contrazione della domanda interna, dato un lieve calo dei consumi e di un netto calo degli investimenti. Mentre la componente estera è stata favorita dall’incremento delle esportazioni (+1,1%). Paolo Mameli, senior economist della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo , afferma che il 2018 potrebbe chiudere sotto l’1% e sono in aumento i rischi di un ulteriore rallentamento nel 2019.

Per quanto riguarda la situazione del debito italiano, gli analisti di Commerzbank ritengono che sia un rischio per le previsioni di crescita dell’Eurozona e potrebbe portare ad una recessione dell’intera regione. Tuttavia, la Bce “sta supportando il debito italiano con una politica di tassi negativi ed è pronta a comprare i titoli italiani se un imminente collasso dell’Italia minacciasse l’intera Eurozona”, sostengono gli esperti. Nel tempo stesso, si attende il raggiungimento dell’accordo tra governo italiano e Bruxelles entro la prossima estate.

Christoph Rieger, head of rates and credit research, indica che il differenziale dovrebbe rimanere in un range compreso tra 250 e 350 pb nel 2019. Nel dettaglio, l’uso di toni aspri e il rallentamento economico italiano “ dovrebbero impedire una contrazione significativa neo corso della prima parte dell’anno”, mentre “la pressione del mercato dovrebbe calmare la retorica populista quando gli spread si avvicineranno alla parte alta del range”.




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Di questo passo più probabile un pil a +0,5 che a +1%, altro che 1,5%...
 
Senza nulla togliere all' incapacità di questo governo, è da dire che tutta l'Europa sta mostrando segni di peggioramento nella economia. E mi stupisce che la BCE termini il QE proprio alla fine di un ciclo economico di crescita. Avrebbe dovuto chiuderlo molto prima e riiniziarlo adesso. Ovviamente noi performiamo sempre peggio degli altri.
 

Dijsselbloem è il classico comunistello da quattro denari che sono mesi che non fa altro che attaccare l'Italia ed in particolare il governo , la manovra etc..... io quello che dice questo personaggio non lo prenderei nemmeno in considerazione...poi lettera43 , una fonte indiscutibile senza dubbio :D D'altronde come volevasi dimostrare siamo alle solite pagliacciate ... chi è di orientamento politico opposto attacca a non finire per dare il suo contributo a far cadere questo governo e vede già l'Italia in default e fuori dall'euro...chi invece è delle stesse idee politiche sostiene Roma e la manovra , come ha fatto pochi giorni fa un quotidiano finanziario UK , c'è pure la notizia in rete....Assurdo è dire poco , come ci può essere tanto divario e differenza di vedute su un tema come questo che è prettamente matematico e pertanto dovrebbe essere una cosa oggettiva??? Se la manovra , numeri alla mano non è buona , dovrebbero concordare tutti e invece... Ecco i danni che sta facendo la democrazia malata e corrotta che ci ritroviamo. Io lo dico sempre diffidate di quello che leggete dai giornali , prendete spunti ma riflettete con la vostra testa senza lasciarvi influenzare.
 
senza nulla togliere all' incapacità di questo governo, è da dire che tutta l'europa sta mostrando segni di peggioramento nella economia. E mi stupisce che la bce termini il qe proprio alla fine di un ciclo economico di crescita. Avrebbe dovuto chiuderlo molto prima e riiniziarlo adesso. Ovviamente noi performiamo sempre peggio degli altri.

lo riapre a gennaro 2019
quando l'inflazione andra 1,5%
boccaglio da 2 mesi a 50$ alla boccia
 
divertitevi a fare politica..

tanto il peggio e' passato..

e lo spread non andra' (ALMENO PER ADESSO) a 400 ..

quindi credo sia il momento di fare quello che ci tiene incollati sui titoli : TRADING e NON POLITICA ..!!!
 
Certo vedere anche come sta messa la francia con i gilet gialli che per la terza settimana stanno mettendo a ferro e fuoco la francia. A quanto sarebbe lo spread se succedessero cose del genere da noi? Invece in francia nulla si muove come spread, sicuramente l’assetto costituzionale fa la differenza ma in europa anche i giudizi del mercato hanno 2 pesi e 2 misure, questa è l’ennesiam prova.
 
Certo vedere anche come sta messa la francia con i gilet gialli che per la terza settimana stanno mettendo a ferro e fuoco la francia. A quanto sarebbe lo spread se succedessero cose del genere da noi? Invece in francia nulla si muove come spread, sicuramente l’assetto costituzionale fa la differenza ma in europa anche i giudizi del mercato hanno 2 pesi e 2 misure, questa è l’ennesiam prova.

Ma perchè il Regno Unito anche? Brexit e tutto ciò che ne consegue. Crescita modesta (come per la Francia - meglio di noi comunque -) Ora si parla di perdita di ricchezza tra il 4% e il 10% in base a se si farà il divorzio consensuale o meno. Eppure lo spread non subisce variazione alcuna.
 
lo spread conta fino ad un certo punto ,conta di più la fiducia degli investitori e se hai un pil sufficiente a pagare il debito.
puoi avere uno spread a cinquanta e non avere i soldi per onorare il debito .
gli americani hanno uno spread a 250 e nessuno dice che è sull'orlo del default .
il il Regno Unito tiene i tassi sotto controllo perché batte moneta e può tenere a bada il paese da speculatori ,cosa che dovrebbe fare anche la BCE quando uno stato è in difficoltà,però se ti aiuta devi anche fare quello che ti impone il regolamento cedendo sovranità,l'Italia vorrebbe essere soltanto aiutata e fare quello che vuole con il debito,il problema dei politici italiani è che non si pongono il problema del debito ,come se aumentare il debito sia una cosa che non comporta nessun rischio ,infatti quando sono al governo nessuno ne parla ,ne parlano soltanto quando vanno all'opposizione :D
saluto
 
Ultima modifica:
non siamo con uno spread a 600 perché c'è la protezione di Draghi altrimenti saremmo peggio della volta scorsa,gli investitori per adesso investono perché confidano nella protezione della bce e nella risoluzione dei problemi e anche sul fatto che se fanno fallire l'Italia va a gambe all'aria tutta l'europa e a ruota anche crisi a livello mondiale ,quindi non conviene a nessuno ,nemmeno alle agenzie di rating,altrimenti ci avrebbero già presi a calcioni nel sedere e buttati fuori dall'euro.
solo che alla fine a forza di tirare la corda alla fine si spezza .
saluto
 
Stato
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