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se (da italiano residente in italia) acquisto una obbligazione estera BEI al prezzo di 100, in valuta USD al cambio di 1.20 e la rivendo sempre a 100 quando il cambio è sceso a 1.10, sul "guadagno" valutario pago imposte ?
sul web ho trovato questo articolo, voi che esperienze avete avuto ?
Tassazione titoli denominati in valuta estera | SoldiOnline.it
........... La tassazione della valuta estera - Il primo problema che si pone riguarda, per i titoli denominati in una valuta diversa dall'euro, la tassazione del guadagno in conto valuta. La questione è molto dubbiosa e non tutte le banche, purtroppo, applicano la normativa allo stesso modo. Diciamo che se non si dispone di un conto valutario i controvalori accreditati per capitale ed interessi sono automaticamente convertiti in euro sulla base del cambio corrente. Ne segue che anche la rivalutazione del cambio concorre alla determinazione dell'imponibile, insieme con gli interessi e gli altri proventi delle obbligazioni o delle azioni.
Se si dispone di un conto valutario, invece, ad essere accreditati saranno i controvalori in valuta estera, che saranno eventualmente tassati solo nel momento in cui saranno convertiti in euro, in un secondo momento. La norma prevede che i guadagni da conversione di conti in valuta siano tassati con aliquota del 20% solo se il saldo è superiore a 51.6645,69 euro (100 milioni di lire) per almeno 7 giorni lavorativi continui.
Ciò nonostante alcuni intermediari applicano comunque l'imposta, in misura precauzionale, anche se la rigida interpretazione della norma farebbe intravvedere la possibilità di esenzione della tassa.
sul web ho trovato questo articolo, voi che esperienze avete avuto ?
Tassazione titoli denominati in valuta estera | SoldiOnline.it
........... La tassazione della valuta estera - Il primo problema che si pone riguarda, per i titoli denominati in una valuta diversa dall'euro, la tassazione del guadagno in conto valuta. La questione è molto dubbiosa e non tutte le banche, purtroppo, applicano la normativa allo stesso modo. Diciamo che se non si dispone di un conto valutario i controvalori accreditati per capitale ed interessi sono automaticamente convertiti in euro sulla base del cambio corrente. Ne segue che anche la rivalutazione del cambio concorre alla determinazione dell'imponibile, insieme con gli interessi e gli altri proventi delle obbligazioni o delle azioni.
Se si dispone di un conto valutario, invece, ad essere accreditati saranno i controvalori in valuta estera, che saranno eventualmente tassati solo nel momento in cui saranno convertiti in euro, in un secondo momento. La norma prevede che i guadagni da conversione di conti in valuta siano tassati con aliquota del 20% solo se il saldo è superiore a 51.6645,69 euro (100 milioni di lire) per almeno 7 giorni lavorativi continui.
Ciò nonostante alcuni intermediari applicano comunque l'imposta, in misura precauzionale, anche se la rigida interpretazione della norma farebbe intravvedere la possibilità di esenzione della tassa.