BFP a scadenza, serie AD. Necessito di consigli

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Buonasera a tutti.
Vi espongo un quesito che purtroppo mi crea confusione da anni, ovvero dal 2013, anno in cui ho avuto il rimborso di un BFP.
Tale buono era stato emesso ad agosto '93 ed era del valore di 500 mila lire. La serie era AD a scadenza. Nel 2013 lo portai alle Poste dove l'operatrice mi invitò a rimborsarlo immediatamente poiché aveva già perso interesse. Ho avuto la somma di circa 700 euro.
Senza tormentarvi con ulteriori indugi, vi pongo la domanda diretta e riassunta:
di tale valore, ho davvero perso qualcosa?
Perché da quanto appresso online dalla tabella di rendimento della serie AD, mi pare di capire che il valore iniziale sarebbe raddoppiato al 7° anno e triplicato all'11°, anno di scadenza. Da allora avrei avuto non 5, ma 10 anni per rimborsare il buono. E' corretto?
Quindi sarebbe caduto in prescrizione nel 2014, sbaglio?

Perché per farvela breve, mi è stato detto che avrei dovuto prendere almeno il doppio, quindi una cifra intorno ai 1400 euro, e che nel 2013 sul buono era stato avviato l'iter di prescrizione che avrebbe comportato questo errato rimborso.

La mia confusione non è dovuta solo ad avvocati che dicono una cosa e poi l'esatto contrario, ma anche e soprattutto agli impiegati delle Poste e ai direttori delle suddette!
Per farvi breve anche questo: uno di loro (prima del trasferimento) avrebbe fatto a mio nome una "richiesta di recupero somme" di cui non ho notizie da più di un anno (né tantomeno sanno dirmi qualcosa in merito dal numero verde delle Poste, a cui risponde un operatore dopo 35 minuti in media di attesa da Roma, e che ti liquida in men che non si dica). Ah, e ovviamente di questa richiesta io non ho alcuna ricevuta. Quindi: questo direttore mi conferma che avrei dovuto avere il doppio di quanto preso.
Il direttore soggiunto al posto del precedente non sa dirmi, per farla breve, nulla. Bisogna solo aspettare da Roma e ivi mandare una lettera di sollecito tramite legale.
Tramite un avvocato, codesto direttore è riuscito a dire qualcosa: gli ha spiegato che la cifra da me recepita era giusta.
E ora il legale mi propone una lettera da indirizzare alla posta per "tentare di ottenere un incremento della cifra". Ma che vol di'? Ma me stanno a pijà tutti per il ******?

Oltre a non sapere a chi dare retta, ora prospetto due ipotesi:
PRIMA IPOTESI
1) l'operatrice nel 2013 è stata vaga e ha parlato a vanvera: la cifra riscossa era esatta e non avevo perso nulla (infatti io sapevo che IN TEORIA non essendo scaduto il 10° anno dalla scadenza non avrei potuto perdere nulla
2) il direttore ha sbagliato il calcolo, moltiplicando per 3 il valore del capitale che al 7° anno era raddoppiato (quindi 500 x 2 = 1 milione, 1 milione x 3 = 3 milioni che corrispondono ai 1500 euro circa che avrei dovuto prendere)
3) il calcolo da fare era invece il triplo di 500 mila lire, cioè 1 milione e 500 mila lire che corrispondono alla cifra che ho preso

SECONDA IPOTESI
1) l'operatrice aveva ragione e nel tempo successivo alla scadenza ho perso interessi fino al 9° anno, anno in cui mi sono recata all'ufficio postale per riscuotere
2) il direttore aveva ragione
3) il direttore attuale ha detto fandonie all'avvocato per sviarlo, per scaricare responsabilità e nasconde questa "richiesta recupero somme" fatta dal precedente direttore


In tutto ciò mi aspetta anche la parcella dell'avvocato e il tempo speso questi anni a cercare di capirci qualcosa sulla vicenda... tempo che non sarà rimborsabile purtroppo.
 
triplica dopo 11 anni vuol dire che dopo 11 anni ti spettavano 500.000 x 3 = 1.500.000 lire (non è che raddoppia e poi triplica ma triplica e basta)
tradotti in euro e tolta la tassazione vengono appunto i circa 700 euro che ti hanno pagato
 
Rendiamoci conto di che tipo di qualifica hanno questi "dirigenti" delle Poste...
 
Rendiamoci conto di che tipo di qualifica hanno questi "dirigenti" delle Poste...

Poste Italiane, le nuove regole Ue mettono in crisi la vendita di prodotti finanziari allo sportello - Il Fatto Quotidiano

"Da gennaio 2018 ci vorranno specifiche competenze, con tanto di iscrizione ad un nuovo albo, per vendere ai clienti azioni, obbligazioni, derivati e quote di fondi d’investimento. Per Poste è un vero e proprio scoglio dal momento che solo circa 800 dipendenti (11%) dei 7mila dedicati alla consulenza finanziaria (su un totale di oltre 141mila lavoratori) sono laureati in materie economico-finanziarie. E intanto il piano industriale si fa attendere
 
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