mps tv SUB LT2: 30/11/2017 XS0236480322 e 15/01/2018 XS0238916620 - new edition XXIV

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
secondo quell'articolo le sub non esistono
quindi siccome servono 8.8MLD, secondo loro lo stato ne mette 6.6 e i restanti 2.2 ce lo mettono i senior

questi sono proprio rinc*****. non hanno capito un capzo
"The Italian government is expected to kick in €6.6 billion, with the remaining €2.2 billion of its capital shortfall covered by senior bondholders. "

edit: mi riferisco all'articolo postato in chisura del 3d precedente
Why Troubles at a Midsize Italian Bank Worry the E.U. - NYTimes.com
 
secondo quell'articolo le sub non esistono
quindi siccome servono 8.8MLD, secondo loro lo stato ne mette 6.6 e i restanti 2.2 ce lo mettono i senior

questi sono proprio rinc*****. non hanno capito un capzo
"The Italian government is expected to kick in €6.6 billion, with the remaining €2.2 billion of its capital shortfall covered by senior bondholders. "

edit: mi riferisco all'articolo postato in chisura del 3d precedente
Why Troubles at a Midsize Italian Bank Worry the E.U. - NYTimes.com

Parlano di tagliare i senior e qua i diretti interessati sono tutti al mare, quindi mi intrometto io che invece sono a casa per dire che vedo che questo articolo è datato 1 giugno, fosse stato ritenuto affidabile dal Mercato sarebbe crollato tutto ieri.

Ovvio che i 2.2 miliardi non siano senior ma Sub Xs, visto che i conti tornano. Banalmente, un errore. Piuttosto c'è da capire con i nuovi decreti ventilati dove si andrà a parare.
 
Il piano Mps e il sacrificio dei bondisti subordinati
Coinvolti 40mila risparmiatori: per avere i rimborsi dovranno dimostrarsi vittime di collocamenti scorretti
«In coerenza con le iniziative di sostegno adottate dal Governo, la banca darà corso a una proposta di transazione rivolta agli investitori retail per porre fine o prevenire liti aventi a oggetto la commercializzazione delle obbligazioni subordinate denominate € 2.160.558.000 tasso variabile subordinato Upper Tier II 2008-2018 (Isin IT0004352586)». Così, il 23 dicembre scorso, recitava il comunicato di Mps seguito al fallimento del “salvataggio di mercato” costruito su aumento di capitale e operazione di liability management che prevedeva la conversione in azioni dei subordinati della banca.
Il giorno prima la Consob aveva congelato gli scambi delle azioni e di un centinaio di bond del gruppo del valore di 40,8 miliardi. Dopo oltre cinque mesi di trattative, il 1° giugno Bruxelles e Roma hanno reso noto l’accordo di principio per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Ma il salvataggio del Tesoro, secondo lo schema della direttiva Brrd, non risparmierà i bondisti subordinati.
Secondo la Bce, al capitale di Mps mancano 8,8 miliardi. Lo Stato ne coprirà circa 6,6 miliardi divenendo primo azionista con il 70% circa. Il piano prevede alcune condizioni: cessione delle sofferenze (Mps ha conferito al Fondo Atlante l’esclusiva sul negoziato per cartolarizzare 26 miliardi di sofferenze lorde), un duro piano di ristrutturazione (l’ennesimo, con taglio di migliaia di dipendenti contro il quale sono già schierati i sindacati), il tetto agli stipendi dei manager (entro 10 volte la media di quelli dei dipendenti) e burden sharing, cioé la condivisione dell’onere della ristrutturazione per azionisti e bondisti subordinati.
I bond subordinati retail in tasca ai risparmiatori, come le azioni, saranno usati per contribuire al burden sharing. Solo i risparmiatori che dimostreranno di essere stati vittime di vendite non corrette (mis-selling) di subordinati avranno diritto ad accedere a uno schema di compensazioni separato dal burden sharing. La Commissione europea spiega che «Mps compenserà i titolari retail di obbligazioni subordinate che sono stati oggetto di mis-selling convertendo quei titoli in azioni e comprando quelle azioni da questi investitori. Mps pagherà queste obbligazioni con dei più sicuri titoli senior».
Nel 2008, prima della direttiva Brrd e del burden sharing, circa 40mila risparmiatori furono convinti da Mps a finanziare l’acquisizione di AntonVeneta acquistando a tagli da mille euro il bond retail Upper Tier II scadenza 15 maggio 2018 Isin IT0004352586. Su 2,06 miliardi di circolante, i portatori di 727,29 milioni di questo bond aderirono all’offerta pubblica di acquisto volontaria per liability management scaduta il 21 dicembre scorso. Ora dovranno dimostrare di essere stati vittime di pratiche commerciali scorrette per sottoscrivere il bond. Non è la “proposta di transazione” che la banca annunciava il 23 dicembre: per i sottoscrittori si apre un calvario che potrebbe sfociare in una marea di cause.
nicola.borzi@ilsole24ore.com
 
La verità è che regna ancora la confusione assoluta sul destino delle sub.

O la giornalista del Sole24ore ha fatto uno scoop clamoroso arrivando prima di tutti gli altri colleghi, o ha preso una cantonata mica male.

Le quotazioni delle sub indicano la seconda... vedremo.
 
Scusate, una considerazione banale:

Richiesta Bce: 8,8

Subordinati da convertire: 4,2
Partecipazione Stato: 6,6
Subordinati da risarcire: -2

Totale: 8,8 = richiesta Bce

Quindi i bond subordinati "Istituzionali" vengono convertiti in equity, non azzerati!

Sbaglio qualcosa?
 
Ultima modifica:
Subordinati da risarcire saranno meno di sicuro, metteranno paletti per il misselling e secondo me daranno solo il pmc.
 
Cosa te lo fa credere? É possibile comunque.
 
Subordinati da risarcire saranno meno di sicuro, metteranno paletti per il misselling e secondo me daranno solo il pmc.

Sono d'accordo, il mio era solo un conto approssimativo dal quale anche nel peggiore dei casi (risarcimento del 100% dei subordinati Anton Veneta che ammontano a 2 bln) i conti tornano...
 
A parte che voglio vedere coda diranno i tribunali di chi ad es nel 2014 ha preso in filiale mps un lt2 preferendolo all'ut2 perché piú senior.
 
Il piano Mps e il sacrificio dei bondisti subordinati
Coinvolti 40mila risparmiatori: per avere i rimborsi dovranno dimostrarsi vittime di collocamenti scorretti
«In coerenza con le iniziative di sostegno adottate dal Governo, la banca darà corso a una proposta di transazione rivolta agli investitori retail per porre fine o prevenire liti aventi a oggetto la commercializzazione delle obbligazioni subordinate denominate € 2.160.558.000 tasso variabile subordinato Upper Tier II 2008-2018 (Isin IT0004352586)». Così, il 23 dicembre scorso, recitava il comunicato di Mps seguito al fallimento del “salvataggio di mercato” costruito su aumento di capitale e operazione di liability management che prevedeva la conversione in azioni dei subordinati della banca.
Il giorno prima la Consob aveva congelato gli scambi delle azioni e di un centinaio di bond del gruppo del valore di 40,8 miliardi. Dopo oltre cinque mesi di trattative, il 1° giugno Bruxelles e Roma hanno reso noto l’accordo di principio per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Ma il salvataggio del Tesoro, secondo lo schema della direttiva Brrd, non risparmierà i bondisti subordinati.
Secondo la Bce, al capitale di Mps mancano 8,8 miliardi. Lo Stato ne coprirà circa 6,6 miliardi divenendo primo azionista con il 70% circa. Il piano prevede alcune condizioni: cessione delle sofferenze (Mps ha conferito al Fondo Atlante l’esclusiva sul negoziato per cartolarizzare 26 miliardi di sofferenze lorde), un duro piano di ristrutturazione (l’ennesimo, con taglio di migliaia di dipendenti contro il quale sono già schierati i sindacati), il tetto agli stipendi dei manager (entro 10 volte la media di quelli dei dipendenti) e burden sharing, cioé la condivisione dell’onere della ristrutturazione per azionisti e bondisti subordinati.
I bond subordinati retail in tasca ai risparmiatori, come le azioni, saranno usati per contribuire al burden sharing. Solo i risparmiatori che dimostreranno di essere stati vittime di vendite non corrette (mis-selling) di subordinati avranno diritto ad accedere a uno schema di compensazioni separato dal burden sharing. La Commissione europea spiega che «Mps compenserà i titolari retail di obbligazioni subordinate che sono stati oggetto di mis-selling convertendo quei titoli in azioni e comprando quelle azioni da questi investitori. Mps pagherà queste obbligazioni con dei più sicuri titoli senior».
Nel 2008, prima della direttiva Brrd e del burden sharing, circa 40mila risparmiatori furono convinti da Mps a finanziare l’acquisizione di AntonVeneta acquistando a tagli da mille euro il bond retail Upper Tier II scadenza 15 maggio 2018 Isin IT0004352586. Su 2,06 miliardi di circolante, i portatori di 727,29 milioni di questo bond aderirono all’offerta pubblica di acquisto volontaria per liability management scaduta il 21 dicembre scorso. Ora dovranno dimostrare di essere stati vittime di pratiche commerciali scorrette per sottoscrivere il bond. Non è la “proposta di transazione” che la banca annunciava il 23 dicembre: per i sottoscrittori si apre un calvario che potrebbe sfociare in una marea di cause.
nicola.borzi@ilsole24ore.com

la normativa del burden sharing non dice così
le subordinate devono essere tutte convertite
 
la normativa del burden sharing non dice così
le subordinate devono essere tutte convertite

Certo tutte convertite, poi le azioni relative a quelle vendute con miss selling convertite nuovamente in bond senior.
Da questo il mio ragionamento molto semplificato:

Richiesta Bce: 8,8

Subordinati da convertire: 4,2
Partecipazione Stato: 6,6
Subordinati da risarcire: -2

Totale: 8,8 = richiesta Bce

Quindi i bond subordinati "Istituzionali" vengono convertiti in equity, non azzerati!

Sbaglio qualcosa?
 
Il problema é che convertono tutti, ma stabiliscono a c. un coefficiente, da 75 a 5 il passo é breve quando devi salvare posti di lavoro PD.
 
Gli articoli parlano di misselling che deve essere provato caso per caso, è un chiaro riferimento all'arbitrato, che guarda caso è stato riaggiornato poche settimane fa e a cui dovranno sottoporsi i subisti Etruria e banca marche. La domanda è chi andrà all'arbitrato? Ut2? Lt2? Da quello che scrivono pare tutti i sub, e secondo me è lì che sta l'errore ma state sicuri che qualcuno ci finira'
 
E se qualcuno deve provare il misselling state sicuri che qualcuno verrà azzerato
 
E se qualcuno deve provare il misselling state sicuri che qualcuno verrà azzerato

Ma cosa significa azzerato.
La procedura in caso di BS dovrebbe essere:
1. Azzeramento azioni
2. Conversione subordinate in azioni
3. Ingresso stato
4. Risarcimento obbligazionisti ingannati.

Quindi

Richiesta Bce: 8,8

Subordinati da convertire: 4,2
Partecipazione Stato: 6,6
Subordinati da risarcire: -2 (nel peggiore dei casi)

Totale: 8,8 = richiesta Bce

Quindi i bond subordinati "Istituzionali" vengono convertiti in equity, non azzerati!

Almeno così dovrebbe essere...
 
Il <<gioco dell’oca>> del Montepaschi per mettere d’accordo otto istituzioni - Il Sole 24 Ore

Articolo di oggi della stessa giornalista da notare le ultime righe quando parla del bs

La crisi di un colosso come il Monte dei Paschi e il debutto della complessa ricapitalizzazione precauzionale, un intervento pubblico inedito in ambito bancario mai utilizzato finora sotto il cappello della direttiva BRRD, sono finiti in contemporanea sul tavolo di otto istituzioni, cinque europee e tre italiane. Per aggiungere una complicazione alla complessità del caso Mps, queste istituzioni si sono trovate spesso in contrapposizione, perseguendo ognuna di loro un obiettivo proprio, non perfettamente nè tecnicamente compatibile con gli scopi delle altre.

Quando sul Montepaschi verrà messa la parola fine, l’Europa avrà imparato una lezione: la gestione delle crisi bancarie deve essere velocizzata e snellita, anche se questo volesse dire il dover affidare la guida delle trattative a un’istituzione capofila (che può dire l’ultima parola) tra le otto coinvolte.

Questo garbuglio senza precedenti in parte spiega come mai una crisi bancaria di dimensioni quasi sistemiche come quella del Monte, che andava gestita con la massima tempestività ed efficacia per scongiurare il rischio contagio e la sfiducia di correntisti, depositanti e investitori, si stia trascinando da lunghi mesi con tempi oltremisura dilatati: ad oggi la soluzione definitiva è all’orizzonte ma potrebbe non arrivare se non tra qualche settimana, dunque in piena estate. Per una banca in bonis ma in difficoltà temporanea, che deve ripartire alla svelta, mettersi alle spalle il passato e macinare utili sul mercato, questi tempi lunghi possono essere fatali:  potrebbero esserlo per le due Venete, dovessero anch’essere finire nel tunnel della ricapitalizzazione precauzionale, ha convenuto un analista del settore bancario.

«La DG concorrenza mira a ridurre al minimo gli aiuti di Stato e quindi l’intervento del Tesoro nella ricapitalizzazione della banca - ha sbottato uno dei partecipanti al tavolo delle trattative su Mps, che ha preferito mantenere l’anonimato - . La Bce- SSM per contro ha come obiettivo la massima solidità patrimoniale della banca e quindi tende ad alzare l’asticella. Il Meccanismo di risoluzione, invece, tira il campo al suo mulino che è quello della risoluzione e del risanamento senza l’intervento dello Stato o comunque con l’applicazione ferrea del burden sharing e del bail-in».

In quanto alla Banca d’Italia e al Tesoro italiano, la soluzione del Montepaschi non viene gestita come un caso isolato, un esperimento per testare la ricapitalizzazione precauzionale, ma piuttosto come un problema grave che ha implicazioni importanti sull’intero sistema bancario. Il burden sharing, che è una precondizione indispensabile per avviare la ricapitalizzazione precauzionale (un’iniezione di capitale come precauzione di una banca in bonis), quando applicato a una grande banca come il Montepaschi va gestito con la massima accortezza, nella consapevolezza di risvolti che soltanto le autorità italiane possono cogliere in pieno. In linea di principio, il burden sharing vuole che le perdite siano innanzitutto distribuite sugli azionisti. Se questo non dovesse bastare, allora per coprire il “buco” si attinge ai prestiti subordinati, con perdite estese ai sottoscrittori di questi bond: le perdite non coperte ulteriori vengono colmate dallo Stato (nel caso in cui il ricorso al mercato sia fallito) ma con un coinvolgimento dei contribuenti tenuto “al minimo”, come non si stanca di ricordare il commissario Vestager. Nel caso del Montepaschi e della ricapitalizzazione precauzionale, Tesoro e Banca d’Italia hanno qualche margine di manovra per proteggere totalmente il capitale investito dai risparmiatori retail ai quali sono stati venduti i subordinati, per evitare contagi (e non affossare il Monte con il rischio di migliaia di cause sulle quali vanno fatti accantonamenti). L’Italia si è seduta al tavolo degli otto proponendo anche una perdita parziale del capitale degli istituzionali detentori di subordinati, un burden sharing “adeguato” per evitare impatti sulla stabilità finanziaria : resta da vedere dove sarà l’asticella del burden sharing nella prima ricapitalizzazione precauzionale europea con il benestare degli otto.
 
Ultima modifica:
Il <<gioco dell’oca>> del Montepaschi per mettere d’accordo otto istituzioni - Il Sole 24 Ore

La crisi di un colosso come il Monte dei Paschi e il debutto della complessa ricapitalizzazione precauzionale, un intervento pubblico inedito in ambito bancario mai utilizzato finora sotto il cappello della direttiva BRRD, sono finiti in contemporanea sul tavolo di otto istituzioni, cinque europee e tre italiane. Per aggiungere una complicazione alla complessità del caso Mps, queste istituzioni si sono trovate spesso in contrapposizione, perseguendo ognuna di loro un obiettivo proprio, non perfettamente nè tecnicamente compatibile con gli scopi delle altre.

Quando sul Montepaschi verrà messa la parola fine, l’Europa avrà imparato una lezione: la gestione delle crisi bancarie deve essere velocizzata e snellita, anche se questo volesse dire il dover affidare la guida delle trattative a un’istituzione capofila (che può dire l’ultima parola) tra le otto coinvolte.

Questo garbuglio senza precedenti in parte spiega come mai una crisi bancaria di dimensioni quasi sistemiche come quella del Monte, che andava gestita con la massima tempestività ed efficacia per scongiurare il rischio contagio e la sfiducia di correntisti, depositanti e investitori, si stia trascinando da lunghi mesi con tempi oltremisura dilatati: ad oggi la soluzione definitiva è all’orizzonte ma potrebbe non arrivare se non tra qualche settimana, dunque in piena estate. Per una banca in bonis ma in difficoltà temporanea, che deve ripartire alla svelta, mettersi alle spalle il passato e macinare utili sul mercato, questi tempi lunghi possono essere fatali:  potrebbero esserlo per le due Venete, dovessero anch’essere finire nel tunnel della ricapitalizzazione precauzionale, ha convenuto un analista del settore bancario.

«La DG concorrenza mira a ridurre al minimo gli aiuti di Stato e quindi l’intervento del Tesoro nella ricapitalizzazione della banca - ha sbottato uno dei partecipanti al tavolo delle trattative su Mps, che ha preferito mantenere l’anonimato - . La Bce- SSM per contro ha come obiettivo la massima solidità patrimoniale della banca e quindi tende ad alzare l’asticella. Il Meccanismo di risoluzione, invece, tira il campo al suo mulino che è quello della risoluzione e del risanamento senza l’intervento dello Stato o comunque con l’applicazione ferrea del burden sharing e del bail-in».

In quanto alla Banca d’Italia e al Tesoro italiano, la soluzione del Montepaschi non viene gestita come un caso isolato, un esperimento per testare la ricapitalizzazione precauzionale, ma piuttosto come un problema grave che ha implicazioni importanti sull’intero sistema bancario. Il burden sharing, che è una precondizione indispensabile per avviare la ricapitalizzazione precauzionale (un’iniezione di capitale come precauzione di una banca in bonis), quando applicato a una grande banca come il Montepaschi va gestito con la massima accortezza, nella consapevolezza di risvolti che soltanto le autorità italiane possono cogliere in pieno. In linea di principio, il burden sharing vuole che le perdite siano innanzitutto distribuite sugli azionisti. Se questo non dovesse bastare, allora per coprire il “buco” si attinge ai prestiti subordinati, con perdite estese ai sottoscrittori di questi bond: le perdite non coperte ulteriori vengono colmate dallo Stato (nel caso in cui il ricorso al mercato sia fallito) ma con un coinvolgimento dei contribuenti tenuto “al minimo”, come non si stanca di ricordare il commissario Vestager. Nel caso del Montepaschi e della ricapitalizzazione precauzionale, Tesoro e Banca d’Italia hanno qualche margine di manovra per proteggere totalmente il capitale investito dai risparmiatori retail ai quali sono stati venduti i subordinati, per evitare contagi (e non affossare il Monte con il rischio di migliaia di cause sulle quali vanno fatti accantonamenti). L’Italia si è seduta al tavolo degli otto proponendo anche una perdita parziale del capitale degli istituzionali detentori di subordinati, un burden sharing “adeguato” per evitare impatti sulla stabilità finanziaria : resta da vedere dove sarà l’asticella del burden sharing nella prima ricapitalizzazione precauzionale europea con il benestare degli otto.

ora fa intuire tagli alle sub istituzionali...

dopo tutto il marasma di ieri... questa continua a scrivere con carta bianca...

chi ci capisce è bravo..
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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