vince61
Iper Uranio
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Stesso argomento, due visioni diverse.... ergo Doppia Locandina
Così la pazzia di Orlando è in linea con l’Orlando furioso dell’Ariosto e possiamo vedere come mostri, colpi di scena, amori vanno a illustrare un mondo di eroi umani, i paladini, che amplificano i loro sentimenti come gli dei dell’olimpo.
Comunque oggi nessuna lectio magistralis (mi pare di sentire dei sospiri di sollievo ….. però non cantate presto vittoria ), prenderò solo spunto dall’opera dei pupi per sottolineare un aspetto sottovalutato nel volgere delle scene: i Pupi di per se stessi sono inanimati, prendono anima solo dalle mani e dalla voce dell’operatore.
Beh, direte bella scoperta, vediamo dove vuole andare a parare adesso…. Si lo so è lapalissiano i Pupi ricevono la loro vita tramite i fili che li sostengono, ma cosa sono questi fili e quanta autonomia hanno i personaggi che di volta in volta interpretano la loro parte?
La riflessione riguarda le azioni e le reazioni della “normale” vita non solo dei Pupi ma un po’ di tutti in genere. Ogni nostro atto è conseguenza di un altro atto (il filo), che ci porta a logiche (giustamente) conseguenze che a loro volta diventano i punti di partenza per ulteriori re-azioni, insomma un ciclo di causa effetto concatenato e senza fine.
Escludiamo i gesti di pazzia e Chiediamoci: ma siamo veramente liberi? Noi come individui, ma anche individui che si sentono più individui di noi. Spesso per non dire sempre, interpretiamo la nostra parte finchè finchè…. O si arriva alla pazzia o alla rottura o ad ogni altra situazione di crisi, sia fra persone civili, che fra gruppi politici o fra stati o fra …. Mondi (vabbuò magari la copertina La Guerra dei Mondi la facciamo un’altra volta ).
Mi chiedo, tutto questo è giusto? Come si raccorda con la Libertà individuale? Ovvero, siamo liberi oppure siamo costretti a re-agire agli stimoli per garantirci la nostra sopravvivenza?
Questo filo che possiamo chiamare Logica, che ci lega, ci rende liberi? Oppure siamo semplici Pupi nelle mani di un Essere molto più grande di noi che ci manipola a suo gradimento?
A conferma di questa mia teoria porto delle osservazioni banali per dimostrare che nulla sembra cambiato da tempi immemori, tanto per dire: i giovani non hanno rispetto per gli anziani (ops avveniva pure nell’antico egitto di 5.000 anni fa)…. Dai tempi della guerra di Ilio(termine anti-censura del forum per indicare T r o i a ndr) e anche prima per le corna si fanno guerre e si distruggono famiglie…. nel mentre qualcuno sfrutta il desiderio di conoscenza per perculare moglie e regno (Ulisse) …. Che fa continuo? No, penso che vada bene così, consapevole che se l’uomo avesse fatto tesoro delle proprie esperienze, il paradiso terrestre così come è stato ideato dal Creatore sarebbe già stato abbondantemente superato e migliorato.
Riflessione: Spezzare i fili del Puparo, pensare differentemente, essere padroni di Se, azz quanto è difficile, non dico che ci si riesce, dico: io prendo consapevolezza della situazione, e la tengo davanti a me.
Il pupo (la marionetta) è la metafora perfetta di chi si lascia trascinare dagli avvenimenti, di chi risponde meccanicamente ad uno stimolo esterno: sia esso reale, psicologico o dettato semplicemente dalle convenzioni sociali.
“Pupo” (la marionetta), nel suo significato più alto, non è un’offesa.
L’uomo ha sempre rincorso, forse per paura della grandezza che lo circonda, il suo status di pupo: le consuetudini della vita sociale, il diritto, le grandi religioni.
Tuttavia, essendo l’uomo in stragrande maggioranza gretto e codardo, il significato è andato colorandosi nel tempo delle sfaccettature e dei significati più infimi.
Siamo lontani dal loop letterario che rendeva il pupo pirandelliano immenso nella sua tragicità, o quello foscoliano impossibilitato ad esperire altro che se stesso (tuttavia, e per ciò, immortale).
“Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più... Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché - vivi germi - ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l’eternità.” (L. Pirandello)
Il pupo contemporaneo è più una sorta di giocattolo nelle mani altrui, un vivere senza sentirsi vivere, la risposta al più celebre degli stimoli esterni: una tirata di fili.
Di questi ultimi, infimi pupi, ne esistono di due specie: il genere Tattaglia e il genere Jessica Rabbit.
Il genere Tattaglia è quello di chi è pupo senza saperlo, o sapendolo ma cercando di nascondere la sua natura agli altri (orgoglio, vergogna, interesse…). Ma arriva sempre qualcuno a smascherarlo… “Tattaglia è solo un pupo” (Il padrino).
Il genere Jessica Rabbit è di chi sa di essere un pupo e non lo nasconde per l’impossibilità di essere altro: “non sono cattiva è che mi disegnano così” (J. Rabbit).
Però…
A volte, di tanto in tanto, qualche uomo recede i fili e prende a fare sì il puparo… ma di se stesso. È la lucida (ma neanche tanto) follia del Don Chisciotte: “So io chi sono!”. È , sopra ogni cosa, Ulisse è il suo viaggio.
Ulisse non è un uomo, Ulisse è l’uomo.
Oltre l’ingegno, l’astuzia, le passioni, Ulisse è soprattutto curiosità, la curiosità di andare avanti e oltre: il diritto del pupo che ha reciso i suoi fili.
E come muore Ulisse. Quello dantesco (quando il personaggio è dunque già mito) non può morire nel letto di casa. Il re di Itaca riparte per spingersi oltre ogni limite, oltre le colonne d’Ercole - non plus ultra - oltre il raggio d’azione che il filo più grande di tutti (quello divino) concede ad un uomo.
Per questo atto morirà, inghiottito dal mare e dal castigo divino ma non prima di aver visto ciò che nessun uomo (in vita) ha mai visto (la montagna del Purgatorio).
Con queste doppie riflessioni, oggi devo comunicare che mi prendo una pausa dal Fol e dal fare il Locandiere….. YEAHHHHHHH Ovazione di giubilo da parte degli astanti tutti… Carissimi, per lungo tempo ho seguito le vicende venezuelane e adesso un po’ di riposo penso di meritarlo anche io, sono sicuro che chiunque si vorrà cimentare sarà in grado di farlo con grande maestria. Ringrazio per tutte le manifestazioni di stima ricevute in questo periodo. Ovviamente non pensate che questo sia un addio, continuerò a seguire e ad intervenire fin dove è possibile.
Con grandissimo Affetto e Stima per Tutti Voi.
Enzo
Musica
Libro
http://www.pinocchio.it/Download/Testo_ufficiale_LeAvventure_di_Pinocchio.pdf
Veniamo da qui: http://www.finanzaonline.com/forum...27-e-le-altre-sorelle-volume-80-mattanza.html
notizie sulle VVV di qua: http://www.finanzaonline.com/forum/...-valutazioni-di-mercato-regole-1a-pagina.html
Link alla Opera Omnia Locandiera sul Venezuela Venezuela Volume Unico
Pupi e Pupari by Vince61
Il prode Orlando, Rinaldo, la bella Angelica, sono tutti personaggi del ciclo Carolingio (Carlo Magno) e concorrono nell’opera dei Pupi a creare storie di onore lealtà e di eccessi.
Così la pazzia di Orlando è in linea con l’Orlando furioso dell’Ariosto e possiamo vedere come mostri, colpi di scena, amori vanno a illustrare un mondo di eroi umani, i paladini, che amplificano i loro sentimenti come gli dei dell’olimpo.
Comunque oggi nessuna lectio magistralis (mi pare di sentire dei sospiri di sollievo ….. però non cantate presto vittoria ), prenderò solo spunto dall’opera dei pupi per sottolineare un aspetto sottovalutato nel volgere delle scene: i Pupi di per se stessi sono inanimati, prendono anima solo dalle mani e dalla voce dell’operatore.
Beh, direte bella scoperta, vediamo dove vuole andare a parare adesso…. Si lo so è lapalissiano i Pupi ricevono la loro vita tramite i fili che li sostengono, ma cosa sono questi fili e quanta autonomia hanno i personaggi che di volta in volta interpretano la loro parte?
La riflessione riguarda le azioni e le reazioni della “normale” vita non solo dei Pupi ma un po’ di tutti in genere. Ogni nostro atto è conseguenza di un altro atto (il filo), che ci porta a logiche (giustamente) conseguenze che a loro volta diventano i punti di partenza per ulteriori re-azioni, insomma un ciclo di causa effetto concatenato e senza fine.
Escludiamo i gesti di pazzia e Chiediamoci: ma siamo veramente liberi? Noi come individui, ma anche individui che si sentono più individui di noi. Spesso per non dire sempre, interpretiamo la nostra parte finchè finchè…. O si arriva alla pazzia o alla rottura o ad ogni altra situazione di crisi, sia fra persone civili, che fra gruppi politici o fra stati o fra …. Mondi (vabbuò magari la copertina La Guerra dei Mondi la facciamo un’altra volta ).
Mi chiedo, tutto questo è giusto? Come si raccorda con la Libertà individuale? Ovvero, siamo liberi oppure siamo costretti a re-agire agli stimoli per garantirci la nostra sopravvivenza?
Questo filo che possiamo chiamare Logica, che ci lega, ci rende liberi? Oppure siamo semplici Pupi nelle mani di un Essere molto più grande di noi che ci manipola a suo gradimento?
A conferma di questa mia teoria porto delle osservazioni banali per dimostrare che nulla sembra cambiato da tempi immemori, tanto per dire: i giovani non hanno rispetto per gli anziani (ops avveniva pure nell’antico egitto di 5.000 anni fa)…. Dai tempi della guerra di Ilio(termine anti-censura del forum per indicare T r o i a ndr) e anche prima per le corna si fanno guerre e si distruggono famiglie…. nel mentre qualcuno sfrutta il desiderio di conoscenza per perculare moglie e regno (Ulisse) …. Che fa continuo? No, penso che vada bene così, consapevole che se l’uomo avesse fatto tesoro delle proprie esperienze, il paradiso terrestre così come è stato ideato dal Creatore sarebbe già stato abbondantemente superato e migliorato.
Riflessione: Spezzare i fili del Puparo, pensare differentemente, essere padroni di Se, azz quanto è difficile, non dico che ci si riesce, dico: io prendo consapevolezza della situazione, e la tengo davanti a me.
Pupari e Pupi by Miniello
Il pupo (la marionetta) è la metafora perfetta di chi si lascia trascinare dagli avvenimenti, di chi risponde meccanicamente ad uno stimolo esterno: sia esso reale, psicologico o dettato semplicemente dalle convenzioni sociali.
“Pupo” (la marionetta), nel suo significato più alto, non è un’offesa.
L’uomo ha sempre rincorso, forse per paura della grandezza che lo circonda, il suo status di pupo: le consuetudini della vita sociale, il diritto, le grandi religioni.
Tuttavia, essendo l’uomo in stragrande maggioranza gretto e codardo, il significato è andato colorandosi nel tempo delle sfaccettature e dei significati più infimi.
Siamo lontani dal loop letterario che rendeva il pupo pirandelliano immenso nella sua tragicità, o quello foscoliano impossibilitato ad esperire altro che se stesso (tuttavia, e per ciò, immortale).
“Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più... Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché - vivi germi - ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l’eternità.” (L. Pirandello)
Il pupo contemporaneo è più una sorta di giocattolo nelle mani altrui, un vivere senza sentirsi vivere, la risposta al più celebre degli stimoli esterni: una tirata di fili.
Di questi ultimi, infimi pupi, ne esistono di due specie: il genere Tattaglia e il genere Jessica Rabbit.
Il genere Tattaglia è quello di chi è pupo senza saperlo, o sapendolo ma cercando di nascondere la sua natura agli altri (orgoglio, vergogna, interesse…). Ma arriva sempre qualcuno a smascherarlo… “Tattaglia è solo un pupo” (Il padrino).
Il genere Jessica Rabbit è di chi sa di essere un pupo e non lo nasconde per l’impossibilità di essere altro: “non sono cattiva è che mi disegnano così” (J. Rabbit).
Però…
A volte, di tanto in tanto, qualche uomo recede i fili e prende a fare sì il puparo… ma di se stesso. È la lucida (ma neanche tanto) follia del Don Chisciotte: “So io chi sono!”. È , sopra ogni cosa, Ulisse è il suo viaggio.
Ulisse non è un uomo, Ulisse è l’uomo.
Oltre l’ingegno, l’astuzia, le passioni, Ulisse è soprattutto curiosità, la curiosità di andare avanti e oltre: il diritto del pupo che ha reciso i suoi fili.
E come muore Ulisse. Quello dantesco (quando il personaggio è dunque già mito) non può morire nel letto di casa. Il re di Itaca riparte per spingersi oltre ogni limite, oltre le colonne d’Ercole - non plus ultra - oltre il raggio d’azione che il filo più grande di tutti (quello divino) concede ad un uomo.
Per questo atto morirà, inghiottito dal mare e dal castigo divino ma non prima di aver visto ciò che nessun uomo (in vita) ha mai visto (la montagna del Purgatorio).
**********
Con queste doppie riflessioni, oggi devo comunicare che mi prendo una pausa dal Fol e dal fare il Locandiere….. YEAHHHHHHH Ovazione di giubilo da parte degli astanti tutti… Carissimi, per lungo tempo ho seguito le vicende venezuelane e adesso un po’ di riposo penso di meritarlo anche io, sono sicuro che chiunque si vorrà cimentare sarà in grado di farlo con grande maestria. Ringrazio per tutte le manifestazioni di stima ricevute in questo periodo. Ovviamente non pensate che questo sia un addio, continuerò a seguire e ad intervenire fin dove è possibile.
Con grandissimo Affetto e Stima per Tutti Voi.
Enzo
Musica
Libro
http://www.pinocchio.it/Download/Testo_ufficiale_LeAvventure_di_Pinocchio.pdf
Veniamo da qui: http://www.finanzaonline.com/forum...27-e-le-altre-sorelle-volume-80-mattanza.html
notizie sulle VVV di qua: http://www.finanzaonline.com/forum/...-valutazioni-di-mercato-regole-1a-pagina.html
Link alla Opera Omnia Locandiera sul Venezuela Venezuela Volume Unico