ARGENTINA 49 Holdouts ICSID TFA Griesa Singer Default Macrì Kirchner Prat-Gay Pollack

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Davos, primera escala para volver al mundo - 18.01.2016 - LA NACION *

Davos, primo scalo per ritornare al mondo

Carlos Pagni
LUNES 18 Di Gennaio Di 2016

bunga-bunga-500x208.jpg


Mauricio Macri spera, nella sua leva I Cardi che i medici si impietosiscano e gli permettano di viaggiare a Davos per assistere al Foro Economico Mondiale. Oggi lo realizzeranno gli studi definitivi, per determinare se l'ematoma che si formò per la fessura di una costola non ha rischi durante il volo. Mentre aspetta quella diagnosi, e senza aria condizionata per evitare gli starnuti, legge Il figlio di Cesare. È il monumentale romanzo storico nel quale John Williams narra la lotta di Octavio, il primo imperatore, per liberare a Roma di intrighi, corruptelas e lotte faziose, e trasformarla nel centro del mondo.

Il fastidio di Macri per il suo incidente è comprensibile. Egli pretende di officiare in Davos, la città di un altro romanzo, La montagna magica, di Thomas Mann, il rilancio economico dell'Argentina. Al capo di 12 anni nei che il kirchnerismo identificò sovranità con isolamento, Macri si proporsi simbolizzare la reconexión con le reti globali di finanziamento ed investimento. Un'operazione che è in attesa dal default dell'anno 2001.


Nell'agenda di Macri raffigurano 35 riunioni con statisti, impresari e banchieri. Ci sono due molto rilevanti: con Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti, e con John Kerry, il cancelliere di quello paese. Quelle interviste saranno preparatorie per l'incontro con Barack Obama durante la riunione su energia nucleare convocata per marzo, e per l'eventuale visita del presidente nordamericano a Buenos Aires.

Hanno anche una funzione più immediata: che Washington comprenda l'importanza dell'accordo coi holdouts per il consolidamento del gioco politico al che diede passo la sconfitta elettorale del kirchnerismo. ... Principino del pisello ... paga!!! ... piantala una buona volta con la pretesa di non ripettare le LEGGI e le SENTENZE!!! ... ti giochi quel poco di credibilità che hai ... :angry::angry::angry:

In caso di viaggiare, Macri conterebbe su una certa esclusività. In Davos ci saranno solo quattro presidenti latinoamericani: il messicano EnriquePena Nieto, il colombiano Juan Manuel Santosi ed il peruviano Ollanta Humala, oltre a lui. Dilma Rousseff e Michelle Bachelet invieranno ai suoi ministri di Finanze.


Sergio Massa sarà in attesa del giudizio dei medici. Invece, il ministro del Fisco e Finanze, Alfonso Prat-Gay, ed il cancelliere, Susana Malcorra, condivideranno il seminario come pannellisti. Il presidente della Banca Centrale, anche Federico Sturzenegger, starà in Davos. Ci sono solo più due argentini, ma rappresentando ad altri Stati: la regina Massima dell'Olanda e l'arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere dell'Accademia Pontificia delle Scienze.

Tra gli appuntamenti di Malcorra emerge una con due funzioneresti dell'Unione Europea: il cancelliere Federica Moreghini (è tanto importante e autorevole che manco il nome sanno!!!) ed il commissario di Commercio Esterna Cecilia Malström. Il motivo è dimostrarloro che, dall'assunzione di Macri, il Mercosur perse l'ultimo ostacolo per firmare il Trattato di Libero Commercio con l'Europa. Malcorra conversò il giovedì su quella strategia col suo collega brasiliano, Mauro Vieira: se l'accordo non si firma questo anno, sarà perché gli europei, soprattutto i francesi, resistono. A proposito: in febbraio François Hollande starà a Buenos Aires. Ci sarà in Svizzera un incontro con Angela Merkel? Sì, ma se Merkel viaggia.


Prat-gay è il responsabile del capitolo finanziario del viaggio. In Davos starà Angelo Gurría, il presidente dell'OCSE, alla quale il ministro cerca avvicinarsi. Quell'organizzazione conta su un sistema di auditorio simile a quello del Fondo Monetario Internazionale. Il titolare di questo organismo, anche Christine Lagarde, starà nel Foro, benché fino ad ieri sera non si sapeva se Prat-gay la vedrebbe. Una curiosità: sebbene Axel Kicillof si trovò molte volte con Lagarde, l'Argentina continua ad essere uno dei due paesi latinoamericani che non ammettono le revisioni dell'Articolo IV della Lettera del Fondo. L'altro è il Venezuela.

Prat-gay si vedrà col ministro del Fisco dell'Inghilterra, George Osborne, e col chairman della Borsa di New York, Thomas Farley. Ma il vero punto interrogativo è se, il venerdì, converserà con Jack Lew, il segretario del Tesoro nordamericano. Sarebbe importante, benché non decisivo, per la discussione coi holdouts. L'Argentina deve uscire dal default in cui l'incagliò Cristina Kirchner. Un esempio: Kicillof saldò il debito col Club di Parigi senza discutere una moneta, ma il paese non migliorò lì la sua qualificazione dovuto alla proibizione con gli obbligazionisti.

La discussione si riannodò il mercoledì scorso, quando il segretario di Finanze, Luis Caputo, si riunì coi creditori, liderados per Paul Singer di NML, nell'ufficio del mediatore Daniel Pollack. Caputo notificò lì che il paese non adotterà nessuna clausola di confidenza. I creditori cercarono di dissuaderlo per un'ora. Ma non ebbero successo. La strategia del Governo è, a partire dal prossimo 25, pubblicare la sua offerta per denudare che qualunque ritardo in un intendimento si dovrà all'intransigenza dei contendenti. Se la proposta ufficiale è ragionevole, i holdouts pagherà un costo per il suo tozudez. In altre parole: Singer incarnerebbe il ruolo di Kicillof.


I fondi hanno vari incentivi per non affliggersi. Il più evidente è che sanno che Macri, a differenza del suo predecessore, è disposto a pagare. Inoltre, i richiami che non contano su una sentenza favorevole si attualizzano con un elevato tasso di interesse. Per esempio, i 1650 milioni di dollari che Kicillof si rifiutò di pagare in giugno di 2014, per cui si entrò in default, superano oggi i 1800 milioni.



Non fu l'unico commercio che il kirchnerismo facilitò ai suoi insultati "avvoltoi".

Gli avvocati di Singer normalmente attribuiscono il loro successo al legge catenaccio promossa per Néstor Kirchner e Roberto Lavagna, per la quale lo Stato si legò le mani in qualunque negoziazione.

Il giudice Thomas Griesa ammise che quella proibizione violava la clausola di partorii passu di molti titoli. Cioè, concedeva un trattamento distinto a forchette di buoni simili, come entrassero o non allo scambio organizzato per il Governo. Questo errore sarebbe uno dei motivi affinché Prat-gay e Caputo contrattassero un nuovo studio di avvocati.



L'avvocatura introduce un'altra difficoltà: col surrettizio decreto 2507/14, Cristina Kirchner allagò la Procura del Tesoro con gente del suo ambiente, senza rispettare i meccanismi legali di selezione. La Procura è la responsabile ultima delle liti dello Stato, tra gli altri, quello dei holdouts. Il suo titolare, Carlos Balbín, pretende di rivedere quelli contratti ereditati.


Tra i che entrarono per la finestra stanno Francisco Zannini, figlio di Carlos Zannini; Virginia Lynn, sposa dell'ex sottosegretario di Justicia Julián Álvarez; María Laura Sanfelice, figlia di Osvaldo "Bochi" Sanfelice, amministratore dei commerci dei Kirchner; Javier Pargament, nipote di Juana Pargament, la seconda di Hebe di Bonafini; Juan Erbin, raccomandato di Andrés "Corvo" Larroque, ed Agustín Tarelli, figlio del secondo di Daniel Reposo nella Sigen.

Oltre l'influenza delle sue "talpe" nella Procura, la signora di Kirchner sogna di minare l'uscita del default. Il suo argomento è che "Prat-gay vuole pagare ai "avvoltoi" con più accomodamento".

È curioso: è la tesi contraria della quale esprime il "peronismo realmente esistente". I governatori normalmente espongono davanti al ministro dell'Interno, Rogelio Frigerio, la necessità di decidere coi holdouts di finanziarsi a minore costo e, così, moderare l'accomodamento al quale obbliga la calamitosa situazione fiscale che lasciò Kicillof.



Questa divergenza di interessi ha appena prodotto una sconfitta a Massimo Kirchner nella provincia di Buenos Aires. Il suo delegato nel blocco di deputati, José Ottavis, non potè trascinare alle sue paia dietro l'ingannevole bandiera del desendeudamiento. La maggioranza scese a patti col ministro di Governo, Federico Salvai, ed approvò il presupposto di María Eugenia Vidal. La giocata si decise in una riunione di intendenti e dirigenti sociali che decisero di autogestirsi. I lideran Martín Insaurralde, Gabriel Katopodis e Fernando "Cinese" Navarrese.

La novità è di prima grandezza: l'insubordinazione del PJ di fronte a Cristina Kirchner si liberò per una discussione sull'indebitamento. Quella fessura si estenderà all'ordine nazionale. Un dettaglio: il governatore Juan Manuel Urtubey che difese a New York, a nome di Scioli, che bisognava scendere a patti coi holdouts affinché il reordenamiento economico fosse meno doloroso, lidera ora la secessione di un gruppo di deputati del Fronte per la Victoria. In modo che l'ex presidentessa dovrebbe convincere al suo proprio partito, non a Prat-gay. Soprattutto se Macri decide di convocare i peronisti che amministrano presupposti per convalidare l'uscita del default.

Queste ricollocazioni stanno inscriptas nel processo generale che Macri aspira a presentare in Davos: quello del passaggio di un'egemonia autoritaria ad un regime pluralistico e di un'economia sovvenzionata per la bonaccia internazionale ad un'altra più competitiva. Questa transizione complica anche ai holdouts.


Nella controversia contro Cristina Kirchner, Singer e gli altri obbligazionisti ricorsero ad argomenti politici. Il suo attivismo giudiziale aveva il merito, adducevano, di bloccare ad un'autocrazia, alleata a Mahmoud Ahmadinejad e Hugo Chávez. Quella linea concettuale, esposta nel posto web dell'American Task Force Argentina, diventò anacronistica. Non solo perché Macri cancellò il patto con l'Iran e denunciò le violazioni dei diritti umani del chavismo. La salita del nuovo presidente potrebbe essere presentato come la prima vittoria sul populismo dominante in America latina.



L'appello a bandiere ideologiche potrebbe convertirsi, allora, in una trappola per Singer. La sua intransigenza soffocherebbe quello che auspicava. O, alla rovescia, contribuirebbe alla sopravvivenza del kirchnerismo che, fino ad ieri, era il suo demonio. Non è solo una sfida per Singer. È anche un dilemma per Obama. E per Kerry e Lew, i suoi delegati in Davos.




... pagliacciate ... :p:p:p
 
Davos, primera escala para volver al mundo - 18.01.2016 - LA NACION *

Davos, primo scalo per ritornare al mondo

Carlos Pagni
LUNES 18 Di Gennaio Di 2016

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Mauricio Macri spera, nella sua leva I Cardi che i medici si impietosiscano e gli permettano di viaggiare a Davos per assistere al Foro Economico Mondiale. Oggi lo realizzeranno gli studi definitivi, per determinare se l'ematoma che si formò per la fessura di una costola non ha rischi durante il volo. Mentre aspetta quella diagnosi, e senza aria condizionata per evitare gli starnuti, legge Il figlio di Cesare. È il monumentale romanzo storico nel quale John Williams narra la lotta di Octavio, il primo imperatore, per liberare a Roma di intrighi, corruptelas e lotte faziose, e trasformarla nel centro del mondo.

Il fastidio di Macri per il suo incidente è comprensibile. Egli pretende di officiare in Davos, la città di un altro romanzo, La montagna magica, di Thomas Mann, il rilancio economico dell'Argentina. Al capo di 12 anni nei che il kirchnerismo identificò sovranità con isolamento, Macri si proporsi simbolizzare la reconexión con le reti globali di finanziamento ed investimento. Un'operazione che è in attesa dal default dell'anno 2001.


Nell'agenda di Macri raffigurano 35 riunioni con statisti, impresari e banchieri. Ci sono due molto rilevanti: con Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti, e con John Kerry, il cancelliere di quello paese. Quelle interviste saranno preparatorie per l'incontro con Barack Obama durante la riunione su energia nucleare convocata per marzo, e per l'eventuale visita del presidente nordamericano a Buenos Aires.

Hanno anche una funzione più immediata: che Washington comprenda l'importanza dell'accordo coi holdouts per il consolidamento del gioco politico al che diede passo la sconfitta elettorale del kirchnerismo. ... Principino del pisello ... paga!!! ... piantala una buona volta con la pretesa di non ripettare le LEGGI e le SENTENZE!!! ... ti giochi quel poco di credibilità che hai ... :angry::angry::angry:

In caso di viaggiare, Macri conterebbe su una certa esclusività. In Davos ci saranno solo quattro presidenti latinoamericani: il messicano EnriquePena Nieto, il colombiano Juan Manuel Santosi ed il peruviano Ollanta Humala, oltre a lui. Dilma Rousseff e Michelle Bachelet invieranno ai suoi ministri di Finanze.


Sergio Massa sarà in attesa del giudizio dei medici. Invece, il ministro del Fisco e Finanze, Alfonso Prat-Gay, ed il cancelliere, Susana Malcorra, condivideranno il seminario come pannellisti. Il presidente della Banca Centrale, anche Federico Sturzenegger, starà in Davos. Ci sono solo più due argentini, ma rappresentando ad altri Stati: la regina Massima dell'Olanda e l'arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere dell'Accademia Pontificia delle Scienze.

Tra gli appuntamenti di Malcorra emerge una con due funzioneresti dell'Unione Europea: il cancelliere Federica Moreghini (è tanto importante e autorevole che manco il nome sanno!!!) ed il commissario di Commercio Esterna Cecilia Malström. Il motivo è dimostrarloro che, dall'assunzione di Macri, il Mercosur perse l'ultimo ostacolo per firmare il Trattato di Libero Commercio con l'Europa. Malcorra conversò il giovedì su quella strategia col suo collega brasiliano, Mauro Vieira: se l'accordo non si firma questo anno, sarà perché gli europei, soprattutto i francesi, resistono. A proposito: in febbraio François Hollande starà a Buenos Aires. Ci sarà in Svizzera un incontro con Angela Merkel? Sì, ma se Merkel viaggia.


Prat-gay è il responsabile del capitolo finanziario del viaggio. In Davos starà Angelo Gurría, il presidente dell'OCSE, alla quale il ministro cerca avvicinarsi. Quell'organizzazione conta su un sistema di auditorio simile a quello del Fondo Monetario Internazionale. Il titolare di questo organismo, anche Christine Lagarde, starà nel Foro, benché fino ad ieri sera non si sapeva se Prat-gay la vedrebbe. Una curiosità: sebbene Axel Kicillof si trovò molte volte con Lagarde, l'Argentina continua ad essere uno dei due paesi latinoamericani che non ammettono le revisioni dell'Articolo IV della Lettera del Fondo. L'altro è il Venezuela.

Prat-gay si vedrà col ministro del Fisco dell'Inghilterra, George Osborne, e col chairman della Borsa di New York, Thomas Farley. Ma il vero punto interrogativo è se, il venerdì, converserà con Jack Lew, il segretario del Tesoro nordamericano. Sarebbe importante, benché non decisivo, per la discussione coi holdouts. L'Argentina deve uscire dal default in cui l'incagliò Cristina Kirchner. Un esempio: Kicillof saldò il debito col Club di Parigi senza discutere una moneta, ma il paese non migliorò lì la sua qualificazione dovuto alla proibizione con gli obbligazionisti.

La discussione si riannodò il mercoledì scorso, quando il segretario di Finanze, Luis Caputo, si riunì coi creditori, liderados per Paul Singer di NML, nell'ufficio del mediatore Daniel Pollack. Caputo notificò lì che il paese non adotterà nessuna clausola di confidenza. I creditori cercarono di dissuaderlo per un'ora. Ma non ebbero successo. La strategia del Governo è, a partire dal prossimo 25, pubblicare la sua offerta per denudare che qualunque ritardo in un intendimento si dovrà all'intransigenza dei contendenti. Se la proposta ufficiale è ragionevole, i holdouts pagherà un costo per il suo tozudez. In altre parole: Singer incarnerebbe il ruolo di Kicillof.


I fondi hanno vari incentivi per non affliggersi. Il più evidente è che sanno che Macri, a differenza del suo predecessore, è disposto a pagare. Inoltre, i richiami che non contano su una sentenza favorevole si attualizzano con un elevato tasso di interesse. Per esempio, i 1650 milioni di dollari che Kicillof si rifiutò di pagare in giugno di 2014, per cui si entrò in default, superano oggi i 1800 milioni.



Non fu l'unico commercio che il kirchnerismo facilitò ai suoi insultati "avvoltoi".

Gli avvocati di Singer normalmente attribuiscono il loro successo al legge catenaccio promossa per Néstor Kirchner e Roberto Lavagna, per la quale lo Stato si legò le mani in qualunque negoziazione.

Il giudice Thomas Griesa ammise che quella proibizione violava la clausola di partorii passu di molti titoli. Cioè, concedeva un trattamento distinto a forchette di buoni simili, come entrassero o non allo scambio organizzato per il Governo. Questo errore sarebbe uno dei motivi affinché Prat-gay e Caputo contrattassero un nuovo studio di avvocati.



L'avvocatura introduce un'altra difficoltà: col surrettizio decreto 2507/14, Cristina Kirchner allagò la Procura del Tesoro con gente del suo ambiente, senza rispettare i meccanismi legali di selezione. La Procura è la responsabile ultima delle liti dello Stato, tra gli altri, quello dei holdouts. Il suo titolare, Carlos Balbín, pretende di rivedere quelli contratti ereditati.


Tra i che entrarono per la finestra stanno Francisco Zannini, figlio di Carlos Zannini; Virginia Lynn, sposa dell'ex sottosegretario di Justicia Julián Álvarez; María Laura Sanfelice, figlia di Osvaldo "Bochi" Sanfelice, amministratore dei commerci dei Kirchner; Javier Pargament, nipote di Juana Pargament, la seconda di Hebe di Bonafini; Juan Erbin, raccomandato di Andrés "Corvo" Larroque, ed Agustín Tarelli, figlio del secondo di Daniel Reposo nella Sigen.

Oltre l'influenza delle sue "talpe" nella Procura, la signora di Kirchner sogna di minare l'uscita del default. Il suo argomento è che "Prat-gay vuole pagare ai "avvoltoi" con più accomodamento".

È curioso: è la tesi contraria della quale esprime il "peronismo realmente esistente". I governatori normalmente espongono davanti al ministro dell'Interno, Rogelio Frigerio, la necessità di decidere coi holdouts di finanziarsi a minore costo e, così, moderare l'accomodamento al quale obbliga la calamitosa situazione fiscale che lasciò Kicillof.



Questa divergenza di interessi ha appena prodotto una sconfitta a Massimo Kirchner nella provincia di Buenos Aires. Il suo delegato nel blocco di deputati, José Ottavis, non potè trascinare alle sue paia dietro l'ingannevole bandiera del desendeudamiento. La maggioranza scese a patti col ministro di Governo, Federico Salvai, ed approvò il presupposto di María Eugenia Vidal. La giocata si decise in una riunione di intendenti e dirigenti sociali che decisero di autogestirsi. I lideran Martín Insaurralde, Gabriel Katopodis e Fernando "Cinese" Navarrese.

La novità è di prima grandezza: l'insubordinazione del PJ di fronte a Cristina Kirchner si liberò per una discussione sull'indebitamento. Quella fessura si estenderà all'ordine nazionale. Un dettaglio: il governatore Juan Manuel Urtubey che difese a New York, a nome di Scioli, che bisognava scendere a patti coi holdouts affinché il reordenamiento economico fosse meno doloroso, lidera ora la secessione di un gruppo di deputati del Fronte per la Victoria. In modo che l'ex presidentessa dovrebbe convincere al suo proprio partito, non a Prat-gay. Soprattutto se Macri decide di convocare i peronisti che amministrano presupposti per convalidare l'uscita del default.

Queste ricollocazioni stanno inscriptas nel processo generale che Macri aspira a presentare in Davos: quello del passaggio di un'egemonia autoritaria ad un regime pluralistico e di un'economia sovvenzionata per la bonaccia internazionale ad un'altra più competitiva. Questa transizione complica anche ai holdouts.


Nella controversia contro Cristina Kirchner, Singer e gli altri obbligazionisti ricorsero ad argomenti politici. Il suo attivismo giudiziale aveva il merito, adducevano, di bloccare ad un'autocrazia, alleata a Mahmoud Ahmadinejad e Hugo Chávez. Quella linea concettuale, esposta nel posto web dell'American Task Force Argentina, diventò anacronistica. Non solo perché Macri cancellò il patto con l'Iran e denunciò le violazioni dei diritti umani del chavismo. La salita del nuovo presidente potrebbe essere presentato come la prima vittoria sul populismo dominante in America latina.



L'appello a bandiere ideologiche potrebbe convertirsi, allora, in una trappola per Singer. La sua intransigenza soffocherebbe quello che auspicava. O, alla rovescia, contribuirebbe alla sopravvivenza del kirchnerismo che, fino ad ieri, era il suo demonio. Non è solo una sfida per Singer. È anche un dilemma per Obama. E per Kerry e Lew, i suoi delegati in Davos.




... pagliacciate ... :p:p:p
tutto bla bla bla. come dicono a Napoli.. chiagne e fotte
 
tutto bla bla bla. come dicono a Napoli.. chiagne e fotte

carissimo poprad ... però c'è un però .... a nostro favore ... ;););)

stamane ho riportato sul 48bis un articolo di Wende in cui un analista finanziario (un certo Bernal) afferma che l'ACCORDO con SINGER & Co potrebbe portare un gruzzoletto di almeno 35.000 milioni di dollari ... :eek::eek::eek:

... credo che in questo caso se MACRI' non chiude l'accordo ... i LADRONES lo LINCIANO!!! ... :angry::angry::angry: quando mai nella loro vita hanno avuto l'occasione di "robbarsi" così tanti soldi in una botta sola? ... :D:D:D hanno una fame di soldi veri da fare spavento ... :p:p:p
 
tutto bla bla bla. come dicono a Napoli.. chiagne e fotte

Prima popad non quotava i post e non si capiva a chi o a cosa rispondeva, adesso quota i pipitoni di 10 km per dire 2 paroline del tutto inutili.... è irritante, è antigienico, il thread diventa troppo sporco e pesante da digerire. :rolleyes:
 
Se complica ya negociacin con fondos buitre - Ambito.com

Lunedì 18 di Gennaio di 2016

Giudizio del secolo

Si complica già negoziazione con fondi avvoltoio

È più difficile di quell'immaginato inizialmente un intendimento col fondi avvoltoio. Ci sono in primo luogo differenze formali.

Il ministro Prat Gay vuole trasparire la negoziazione e che si diffondano proposte man mano che si vadano effettuando. Il fondi avvoltoio, no.

Ma oltre quello tecnicismo, ci sono questioni più rilevanti. L'Argentina vuole - con ragione - fare un forte condono negli interessi e punitorios (con ragione? ... :wall::wall::wall: già per loro occorrono leggi speciali=!!! ... :censored::censored::censored: loro sono diversi ... sono creature estremamente fraglili e molto sensibili come dice Mariellina ... :bow::bow::bow:!!! ... :angry::angry::angry:) applicato dal default di 2001.

Ma il fondo Elliott, l'avvoltoio che indirizza la marcia delle negoziazioni, ha in potere un titolo, il "FRAN", col quale più argento guadagnò grazie a quegli interessi e punitorios. Moltiplicò per venti il capitale grazie a quegli accomodamenti.

... credo - non sono riuscito a trovare spiegazioni in merito che i titoli FRAN (capitalizzazione alla francese ...:mmmm::mmmm::mmmm:) siano titoli sui quali le cedole si calcolano non solo sul nominale ma su tutto il capitale maturato!!! ... :o:o:o mentre per i titoli euro - probabilmente - le cedole annuali (corrisposte anche se il titolo è scaduto) si calcolano solo sul nominale!!! :o:o:o

... comunque le mie sono pure e semplici supposizioni!!! ... :mad::mad::mad: trovare notizie in merito è più difficile che ottenere la formula della Coca Cola ... :wall::wall::wall:



Elliott, di Paul Singer, lasciò già trascendere che respingerà la proposta argentina che si presenti il lunedì prossimo mentre e non appena contenga quello condono. Chissà il ministro Prat Gay debba cambiare la strategia.



... :p:p:p
 
Ultima modifica:
Prima popad non quotava i post e non si capiva a chi o a cosa rispondeva, adesso quota i pipitoni di 10 km per dire 2 paroline del tutto inutili.... è irritante, è antigienico, il thread diventa troppo sporco e pesante da digerire. :rolleyes:


... sempre a mugugnare ... :D:D:D dai che adesso arriva la parte più divertente ... ;););)



p.s. credo che anche il Biscietta abbia capito il messaggio della vignetta con cui ho aperto il thread ... :D:D:D
 
Il ministro Prat Gay vuole trasparire la negoziazione e che si diffondano proposte man mano che si vadano effettuando. Il fondi avvoltoio, no.
Per una volta sono d'accordo con gli argentini e non con gli avvoltoi.
Loro da avvoltoi pensano solo al proprio tornaconto e vogliono fare patti grassi ok, ma che li facciano alle nostre spalle non mi garba tanto. :mad:
 
Per una volta sono d'accordo con gli argentini e non con gli avvoltoi.
Loro da avvoltoi pensano solo al proprio tornaconto e vogliono fare patti grassi ok, ma che li facciano alle nostre spalle non mi garba tanto. :mad:


... è una trattativa condotta alla presenza di un MEDIATORE nominato da Griesa!!! ... ;););) quindi GARANTITA la massima TRASPARENZA (in quellav sede!!!) ... ;););) NON C'E' NESSUN BISOGNO DI METTERE IN PIEDI IL BARACCONE MEDIATICO CHE VORREBBE ORGANIZZARE IL Biscietta ... :angry::angry::angry:


p.s. se vogliono fare accordi sottobanco devono farli in altra sede!!! ... :cool::cool::cool: e il primo ad opporsi sarebbe lo stesso Singer (come ha già fatto nel passato quando la cosa era molto più semplice) ... in quanto altri HOLDOUT possono rivendicare il pari passu se non vengono rispettati i CREDITI MATURATI dai loro titoli!!! ... :angry::angry::angry: e pertanto Singer si ritroverebbe in un bel cul de sac ... :p:p:p


p.s. fatti 7 giorni a digiuno di penitenza ... :D:D:D dopo vediammo se sei ancora d'accordo con i LADRONES ... :angry::angry::angry: o se t'è passata ... :p:p:p
 
... è una trattativa condotta alla presenza di un MEDIATORE nominato da Griesa!!! ... ;););) quindi GARANTITA la massima TRASPARENZA (in quellav sede!!!) ... ;););) NON C'E' NESSUN BISOGNO DI METTERE IN PIEDI IL BARACCONE MEDIATICO CHE VORREBBE ORGANIZZARE IL Biscietta ... :angry::angry::angry:


p.s. se vogliono fare accordi sottobanco devono farli in altra sede!!! ...
Infatti c'è da capire se intendono baraccone mediatico o sottobanco, ma obiettivamente agli avvoltoi il sottobanco converrebbe parecchio.
 
Il Governo pubblicherà il bando di gara per gli avvoltoi e intende discuterne al Congresso

Con l'espansione di un bonus del governo cercherà di aggiungere u $ s 1.000 milioni. In parte servirà a ingrossare le riserve, ma può anche essere letto come un messaggio agli avvoltoi
da HORACIO RIGGI / Editor di Economia e Commercio / hriggi@cronista.com

El Gobierno hará pública la oferta a los buitres y pretende debatirla en el Congreso | Cronista Comercial
Ciao Franco,
da quanti anni sentiamo queste frottole?
Have a nice day
 
... da Repubblica ...

Argentina, il cane Balca sulla sedia presidenziale: Macri mette foto su Fb - Repubblica.it

balca sedia presidenziale.jpg


Balca, il cane del presidente dell'Argentina Mauricio Macri, si è 'appropriato' della poltrona presidenziale della Casa Rosada a Buenos Aires. È stato Macri a pubblicare su Facebook una foto: è "il primo cane della storia argentina che arriva in questo posto", ha scritto, spiegando di avere adottato l'animale "da cucciolo lo scorso giugno". infatti ... sinora solo KAPRE DECEREBRADE hanno occupato quel posto!!! ... :p:p:p

Il nome completo del cane, in realtà è "Balcarce", proprio come la strada dove si trova la Casa Rosada ed il nome con cui di solito viene citata la sede del governo. L'ex sindaco di Buenos Aires ha poi scritto che Balcarce lo ha "accompagnato in diversi momenti della campagna presidenziale" ed è diventato "simbolo del rispetto che abbiamo per gli animali", tanto che al cane è stato dedicato anche un profilo sui social network sul quale sono state caricate diverse foto



... solo un Principino del piszellino ... :censored::censored::censored: poteva esibirsi insieme al suo cane in spettacoli da baraccone del genere!!! ... :wall::wall::wall:


p.s. più sono stupidi e imbecilli ... :p:p:p più cercano di essere amabili e piacevoli attraverso stramberie di ogni genere!!! ... :wall::wall::wall: KAPRA devi GOVERNARE ... non sei mica in un talk show ... :angry::angry::angry:

p.p.s. pensi forse che freghi qualcosa a qualcuno del cane di uno stupido padrone) ... :wall::wall::wall:
 
Ultima modifica:
the washington post......

https://www.washingtonpost.com/opin...5915de-af22-11e5-b820-eea4d64be2a1_story.html

La Prospettiva del Post

Via ad un rapido (e rischioso)inizio in Argentina


0010287380.jpg


Presidente Arentine Mauricio Macri parla in una conferenza stampa a Buenos Aires. (Argentine Presidenza / Handout / European Pressphoto Agency)


Il nuovo presidente argentino Mauricio Macri ha affrontato un'eredità scoraggiante quando ha assunto l'incarico dicembre 10: un'economia paralizzata da controlli sui cambi, private di investimenti esteri e colpite con l'inflazione di più del 25 per cento; istituzioni compromesse da interferenze politiche, tra cui un sistema giudiziario debole e stampa; e una politica estera che aveva lasciato il paese più vicino all'Iran e il Venezuela che gli Stati Uniti e altre grandi democrazie.

La sua risposta è stata quella di muoversi con velocità sorprendente di cambiare il corso di un gigante sudamericano - con risultati per lo più ammirevoli.



Il signor Macri ha esordito sollevando le controlli sui cambi che avevano strangolato importatori argentini e alimentato un mercato nero in cui il dollaro scambiato il 35 per cento superiore al tasso ufficiale. La moneta rapidamente immerso, quindi stabilizzato - grazie al fatto che il nuovo governo aveva anche ridotto le tasse o abolita su esportatori di prodotti agricoli. Gli agricoltori, le fondamenta dell'economia argentina, rapidamente ha cominciato a spedire i chicchi erano stati accaparramento e l'invio di dollari freschi alla banca centrale.

Il governo ha anche rinnovato le trattative con i creditori dei dati di controllo che avevano indotto un difetto argentina nel 2014; ha iniziato revamping l'agenzia statistica ufficiale, che era stato falsificato i rapporti di inflazione; e ha promesso aumenti attesi da tempo dei tassi di utilità necessari per porre fine carenze energetiche croniche.


Il nuovo presidente, nel frattempo, non ha perso tempo a far cadere le alleanze ombrosi forgiate dall'ex presidente Cristina Fernández de Kirchner.

Nel corso di una riunione al vertice regionale, ha chiesto la liberazione dei prigionieri politici da parte del governo del Venezuela chavista, che aveva inviato emissari con valigie piene di denaro contante al regime Kirchner. Ha anche caduto un controverso accordo con l'Iran che sembrava destinato ad annullare accusa argentina di diversi alti funzionari iraniani nel bombardamento del 1994 un centro ebraico di Buenos Aires. Un procuratore sta cercando di far rivivere un'altra denuncia penale proposto dal collega Alberto Nisman, che è stato trovato colpito a morte lo scorso 18 gennaio, la notte prima aveva intenzione di pagare la signora Kirchner con sorprendente un affare illecito con Teheran.


Blitz del signor Macri è rischioso sotto diversi aspetti. Il galleggiante di valuta potrebbe innescare inflazione ancora più elevata, soprattutto se non è sostenuta con nuovi afflussi di capitali e le riduzioni di spesa pubblica fuori controllo. La maggior parte degli economisti si aspettano la medicina dura produrrà una recessione nel 2016. Si è già innescato proteste di piazza da forti sindacati di Argentina e peronista partito della signora Kirchner. L'opposizione militante e la mancanza di una maggioranza al Congresso potrebbe rendere difficile per il signor Macri emanare le riforme più profonde.


In alcuni casi, anche il nuovo presidente può aver oltrepassato. Ha cercato di usare un incavo del Congresso di nominare due nuovi giudici della Corte Suprema per decreto, rinunciando al consueto processo di conferma, prima di rinviare la mossa. In nome della fine della signora Kirchner "guerra contro il giornalismo", ha usato la polizia per forzare la rimozione dei funzionari che erano stati perseguitando un conglomerato di media. Mentre l'intento di fermare la persecuzione dei media critici della signora Kirchner era lodevole, signor Macri viene accusata di calpestare leggi stabilite.

Latinoamericani starà a guardare da vicino nei prossimi mesi, per vedere se il tentativo del signor Macrì a girare intorno Argentina è sostenibile - e se lo Stato di diritto si rafforza. Se lo è, le forze liberali e democratiche della regione riceveranno una spinta importante.

Per saperne di più su questo argomento:

L'opinione del messaggio: possibilità di Argentina per un nuovo inizio

Charles Lane: la perdita di Argentina alla Corte suprema può essere un campanello d'allarme necessaria

L'opinione del messaggio: la crisi economica argentina



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Hipókritas

18/01/16

Hipókritas


Dell'editore al lettore

"La sopportazione" di dispersi gruppi K si somiglia più all'Armato Brancaleone che ad un'opposizione organica.

Vedi l'allegato 2206268

Osvaldo Pepe

Hanno passato 40 giorni del governo di Macri ed un anno della morte di Nisman. Il paese è una vertigine di avvenimenti. Politiche che spuntano, enigmi che non si risolvono.

La cosa nuova non nasce dal tutto, la cosa vecchia non si rassegna a morire. Chissà il maggiore cambiamento sia quello della parola che ora dal potere suona più serena. A volte equivoca e con errori, ma almeno non ha l'aspra magniloquenza anteriore. Dopo tutto, si tenta solo di governare. Bisognerà vedere se lo fanno bene e con equità. Hanno quattro anni per dimostrarlo, non un mese.


Quando solo Cristina Kirchner aveva le chiavi della scatola dello Stato, maneggiava la parola pubblica a volontà. Catene nazionali, cascate di tuits potenziati per l'apparato ufficiale di propaganda e lo schienale di comunicatori con stipendi siderali, sorti nella maggioranza dei casi dei sedimenti impositivi dei cittadini.

Ora la scatola cambiò mani e l'ex Presidentessa deve accontentarsi con fanatici che gli fanno "la sopportazione" da gruppi più simili all'Armato Brancaleone che all'organicità di un'opposizione peronista responsabile.

Né governatori né intendenti del PJ, meno il Fronte Rinnovatore, vogliono legare la sua sopravvivenza ai capricci personali di una diva politica che gli costa adattarsi ad essere "ex".


Vale ricordare che l'Armato Brancaleone è una ricordata satira del cinema italiano dei 60, nella quale il direttivo Mario Monicelli mostra ad un gruppo di rozzi banditi sotto la leadership stordita di un fantasioso aristocratico, esperti in soprusi falliti e manovre grossolane.

Quasi una radiografia dell'ostracismo kirchnerista: Moreno facendosi un'altra volta il cattivo attraverso i mezzi, l'ora farandulesco José Ottavis richiamando a "resistere gli stracci". Mostri gratis di barrabravas in decadenza. È più, Miracolo Sala sta preda ed in sciopero di fame. Avrà misurato il governatore Morales il rischio ed il costo politico di trasformarla in eroina del racconto?


Quello sì, il macrismo dovrebbe essere più cauto nell'uso della parola. Sapere che è portatrice di senso e valori: trasmette ideologia.

Per quel motivo non è la stessa cosa dire, come disse Massa in campagna, gettiamo dello Stato a tutti i gnocchi di La Cámpora" che dire, come disse Prat-gay la settimana scorsa che ritaglierà della suola statale "il grasso della militanza" per rimpiazzarla per quadri professionali idonei. Suonò male. Se volle dire una cosa, trasmise un'altra.


Avrebbe potuto distinguere la militanza genuina dai quartieri, in questa ed altre epoche, delle migliaia e migliaia di contratti di ultima ora nello Stato che il kirchnerismo maschera da licenziamenti. Sono ipocriti, per meglio dire: hipókritas. Hanno passato del racconto al fumetto, tutta una semblanza della cultura mediatico K. non rimane loro Oramai né la parola.



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La salvajada económica del kirchnerismo | EPT

Domenica 17 di gennaio di 2016

La bestialità economica del kirchnerismo

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Il kirchnerismo fece un vero danno economico prodotto della selvatichezza della sua politica economica


Basta coi seguenti tre dati per notare la selvatichezza di politica economica del kirchnerismo durante questi 12 nefasti anni.

  • Tra 2002 e 2015 l'inflazione aumentò 10,5 volte.

  • La riscossione impositiva si moltiplicò 29,5 volte e nonostante questo fenomenale saccheggio impositivo che il kirchnerismo applicò ai cittadini onesti, lasciò il governo con un deficit fiscale che in 2015 finirà nell'ordine dei $400.000 milioni. [/B
]

  • Tutto questo al margine di avere saccheggiato i risparmi che avevamo nell'AFJP per quando andassimo in pensione, lasciato in bancarotta al BCRA e distrutta l'infrastruttura del paese.


Cioè, il kirchnerismo fece un vero danno economico prodotto della selvatichezza della sua politica economica.



Il governo deve rimontare questa dura e pesante eredità di distruzione kirchnerista che richiede agire in varie fronti. Da una parte deregolare l'economia per liberare la capacità di innovazione della gente. Per esempio eliminare i ROE e permettere ai produttori di grano esportare i suoi grani senza autorizzazione previa del burocrate di turno è un semplice esempio. Stabilire cieli aperto affinché ci siano più imprese di aviazione, potrebbe essere un altro.

Un altro davanti, nel quale si è avanzato è in eliminare e i siano diminuire i diritti di esportazione per prodotti agropecuari ed industriali. Capisco che solo rimasero destri di esportazione per la soia, imposta che continuerà a scendere durante il tempo. Questo permetterà di tornare a diversificare la produzione agricola e dargli spingo alle economie regionali.



Un altro passo importante che rapidamente diede il governo fu uscire dal ceppo cambiario. Nella mia opinione sarebbe stato migliore uscire senza regolare il tasso di cambio via il tasso di interesse.

Capisco che le autorità avevano qualche paura che l'uscita del ceppo producesse una corrida cambiaria, ma credo che portando su tanto il tasso di interesse e mantenere un stock tanto elevato di lettere e note della Banca Centrale, generano un problema fiscale addizionale al quale esiste già.

Vediamo un esempio, le chiamate sussidi economici destinati ad avere energia artificialmente economica implica una spesa statale che possiamo stime nei $148.365 milioni per questo anno. Orbene, lo stock di LEBACs e NOBACs in pesi che emise il BCRA al momento di redigere questa nota è di $415.200 milioni, prendendo la tasso di interesse media che paga questo stock, diviene una spesa fiscale per interessi pagati di $108.000 milioni annuali.

Questo vuole dire che se non scende l'indebitamento dal BCRA, l'aumento delle tariffe di energia per eliminare i sussidi ricadrà, come corrisponde, sul settore privato, ma ricadrà anche sul settore privato il costo di quello finanziamento del BCRA per regolare il tasso di cambio generando più recessione.

Cioè, l'accomodamento proposto per Prat Gay nel settore pubblico ricade maggiormente sul settore privato perché, da una parte lo trasporta il pagamento pieno delle tariffe di energia, egli quale sta bene, ma contemporaneamente gli passa il costo di frenare il tasso di cambio via il tasso di interesse che sono altri $108.000 milioni ed ancora non abbiamo notizie concrete da finire col saccheggio che è l'imposta ai guadagni.​


Mettiamolo di questa maniera, se si eliminano tutti i sussidi all'energia il settore privato dovrà assumere un costo $148.365 milioni ed anche pagare $108.000 milioni in interessi per sostenere artificialmente basso il tasso di cambio più l'attuale carico dell'imposta ai guadagni se non si annuncia niente su questo tema.

Quell'accomodamento sul settore privato è fenomenale e non si compensa coi 2000 gnocchi meno che possono avere nel senato o i 600 militanti che smettono di lavorare nel Centro Culturale Kirchner. Qua è necessario un maggiore atto di giustizia diminuendo il costo sul settore privato ed incominciare a fargli pagare il costo di questa festa a chi durante più di una decade vissero del lavoro altrui, ottennero con la corruzione dell'opera pubblica e si considerarono con diritto vivere senza lavorare ed ad essere mantenuti.


Qua bisogna insistere in un punto che è fondamentale. Abbassare la spesa pubblica non è recessivo, al contrario tende a migliorare la produttività dell'economia ed ad incrementare la quantità di beni ai quali può accedere la gente.


Non è recessiva il ribasso della spesa pubblica perché l'argento per sostenere la burocrazia statale, ai quali vivono di piani sociali e l'opera pubblica, esce dalla tasca del contribuente, cioè, la gente che produce e paga imposte può comprare meno beni consegnando alle stato fortune in imposte.

Attualmente il contribuente è letteralmente saccheggiato per lo stato. Immagini il lettore la quantità di beni e servizi che smette di comprare il contribuente per mantenere a questo stato sobredimensionado e pertanto i posti di lavoro che non si sono creati mai perché il contribuente dovette contrarre la domanda.


Messo altrimenti, quello che smette di consumare il contribuente per il maggiore carico impositivo, lo consuma pertanto il gnocco che sta nel Congresso, quello che vive di un sussidio "sociale", quello che fa l'opera pubblica senza mettere argento della sua tasca, etc., tutto quello che il contribuente smette di consumare ed investire i consumano ed investono quelli che si avvantaggiano della spesa pubblica senza lavorare.


Orbene, se abbassiamo il carico impositivo il contribuente ha maggiore capacità per consumare ed investire e pertanto riattiva l'economia. Da parte sua il gnocco che prima stava nel Congresso o quello che vive di un piano "sociale" deve andare a lavorare. Dove? Nelle imprese che si creano ed investano per crescere se si adottano misure per attrarre capitali e ricostruire l'infrastruttura, energia, porti, strade, etc., ed altre imprese che vedano opportunità di commerci che fino a non c'era prima perché il governo violava il diritto di proprietà.


I fronte per attaccare sono, allora, quello della deregolamentazione, quello della sicurezza giuridica, quello della stabilità monetaria e quello della disciplina fiscale. Nella deregolamentazione si avanzò con l'uscita del ceppo, l'eliminazione di li Rode ed altri controlli che applicava il kirchnerismo. In quello che fa al rispetto per i diritti di proprietà l'ambiente è completamente differente e la gente si fida già del nuovo governo.


Continua a mancare il cuore del nostro dramma economico: il fiscale. Ancora si vede molto tepore nelle misure applicate che possono portare qualcosa di tempo applicare ma che è indispensabile annunciare per continuare a segnare la rotta di uscita.

A proposito del tempo. Si potrà argomentarsi che il governo deve tempo. È certo, ma neanche può aspettarsi un'eternità per avanzare nel fianco fiscale. Mi dicono che c'è un costo politico in abbassare la spesa pubblica. A quello gli rispondo: non abbassino la spesa e vedono il costo politico che devono pagare per non farlo.


In sintesi, il maggiore rischio non sta nelle misure che si prendano, bensì in che non si prendano o si trattenga molto in prenderli.



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Fondos Buitres: el gobierno hará pública la oferta y espera debatirla en el Congreso

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En el equipo de Prat-Gay consideran que la negociación será dura porque la Argentina no está dispuesta a llegar a cualquier acuerdo. Si bien quieren cerrar rápido con los buitres, la realidad es que hay tiempos que el Gobierno necesita. El próximo 25 de enero la Argentina presentará una propuesta de pago. Si bien aún no se dieron a conocer los detalles en Hacienda aseguran que será pública. Pero como la propuesta será superadora a lo ofrecido en los canjes anteriores, se necesita pasar por el Congreso para cambiar la Ley Cerrojo (prohibe al Poder Ejecutivo reabrir o mejorar la oferta en el proceso de canje de bonos en cesación de pagos).

Una fuente vinculada a los fondos buitre aseguró a este diario que "hay una sentencia firme en el país que la Argentina eligió para someterse a emitir deuda soberana. Ese país es Estados Unidos, y un juez también de ese país consideró que la Argentina tiene que pagar lo que la ley le indicó y hasta ahora no hizo. Los acreedores no debemos presentar propuestas, los acreedores queremos cobrar".

Sin embargo, en el macrismo prefieren creer otra historia."La licitación del Bonar es una suerte de demostración a los buitres que en el corto plazo el país consigue financiamiento sin que se lo puedan embargar", dice una fuente del Gobierno que prefiere mantenerse en el anonimato. "La idea es forzar a los buitres a negociar, porque mientras tanto no cobran nada y si siguen así, seguirán sin cobrar", afirma.


Nulla di nuovo a quanto pare.
Ladronia cerca di fare la voce grossa nello stesso modo della kretina pretendendo di tornare sui mercati.
Strada già percorsa con totale fallimento.

La sistemazione con solo NML appare impossibile senza eliminare la legge cerrojo.
 
Il Governo pubblicherà il bando di gara per gli avvoltoi e intende discuterne al Congresso

Con l'espansione di un bonus del governo cercherà di aggiungere u $ s 1.000 milioni. In parte servirà a ingrossare le riserve, ma può anche essere letto come un messaggio agli avvoltoi
da HORACIO RIGGI / Editor di Economia e Commercio / hriggi@cronista.com

El Gobierno hará pública la oferta a los buitres y pretende debatirla en el Congreso | Cronista Comercial



18.01.16 | 00:00

Il Governo farà pubblico l'offerta agli avvoltoi e pretende di dibatterla nel Congresso

Con l'ampliazione di un buono il Governo cercherà di sommare u$s 1000 milioni. In parte lo servirà per ingrossare le riserve, ma può essere anche letto come un messaggio agli avvoltoi

per Horacio RIGGI / Editore di Economia e Commerci

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Il gabinetto di Alfonso Prat-Gay decise già di mettere fine alla lite col fondi avvoltoio


Dopo della prima ed aspra riunione tra il segretario di Finanze, Luis Caputo, ed i rappresentanti del fondi avvoltoio, il Governo metterà in pratica questa settimana due messe in scena per potere mostrare il suo scarso potere di fuoco :rotfl::rotfl::rotfl: contro una sentenza ordinata per il giudice, Thomas Griesa, di pagare il 100 percento dei buoni in default.


La prima è che liciterà contemporaneamente un'ampliazione del Bonar 2020 per u$s 1000 milioni che cercherà di cambiare buoni con scadenza in 2017 per la stessa serie che licita e vincono più tardi tre anni. La seconda messa in scena sarà incorniciata la cornice del Foro di Davos che si svilupperà entra giovedì e venerdì prossimi e che conterà sulla presenza del presidente, Mauricio Macri, e del ministro del Fisco e Finanze, Alfonso Prat-Gay. In Svizzera, l'obiettivo è presentarsi come un paese che vuole negoziare ed onorare i suoi debiti.


Nella squadra di Prat-gay considerano che la negoziazione sarà dura perché l'Argentina non è disposta a giungere a qualunque accordo. Sebbene vogliono chiudere rapido con gli avvoltoi, la realtà è che ci sono tempi di che il Governo ha bisogno. Il prossimo 25 gennaio l'Argentina presenterà una proposta di pagamento. Sebbene non si fecero ancora conoscere i dettagli nel Fisco assicurano che sarà pubblica.

Ma come la proposta sarà superadora a quell'offerto negli scambi anteriori, si deve passare per il Congresso per cambiare il Legge Catenaccio, proibisce al Potere Esecutivo di riaprire o migliorare l'offerta nel processo di scambio di buoni in cessazione di pagamenti.




Una fonte vincolata al fondi avvoltoio assicurò a questo diario che c'è una sentenza ferma nel paese che l'Argentina scelse per sottomettersi ad emettere debito sovrano. Anche quello paese è Stati Uniti, ed un giudice di quello paese considerò che l'Argentina deve pagare quello che la legge gli indicò e fino ad ora non fece. I creditori non dobbiamo presentare proposte, i creditori vogliamo riscuotere."




Tuttavia, nel macrismo preferiscono credere un'altra storia". La licitazione del Bonar è una sorta di dimostrazione agli avvoltoi che nel breve termine il paese ottiene finanziamento senza che possano sequestrarsilo", dice una fonte del Governo che preferisce mantenersi nell'anonimato. "L'idea è forzare gli avvoltoi a negoziare, perché nel frattempo non riscuotono niente e se seguono così, seguiranno senza riscuotere", afferma.



Ufficialmente lo stesso Governo assicura che la licitazione del mercoledì è "per continuare con gli obiettivi di normalizzazione dell'economia stabiliti nell'ultima licitazione di titoli pubblico Bonar 2016 effettuato il passato 28 di dicembre". In quello contesto, "la Segreteria di Finanze annunciò che procederà all'ampliazione del Buono della Nazione l'Argentina in dollari statunitense 8 percento 2020 (Bonar 2020), quello che sarà posizionato attraverso un processo di licitazione pubblica."



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Infatti c'è da capire se intendono baraccone mediatico o sottobanco, ma obiettivamente agli avvoltoi il sottobanco converrebbe parecchio.

Noticias en EL BONAERENSE : ¿Cuál es la deuda del Bapro?: $28.900M vs. $6.000 M | Urgente24

DILEMMA

Quale è il debito del Bapro?: $28.900M vs. $6.000 M

María Eugenia Vidal anticipò che cercherà approvare in marzo l'indebitamento per pagare debito alla Banca Provincia per $28.900 milioni. Ma lo sciolismo/Frente per la Victoria dice che il debito non supera i $6.000 milioni.

Per Urgente24
Lunedì 18 di gennaio di 2016

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Quale è il debito del Bapro?: $28.900M vs. $6.000 M


Sede abitante di Buenos Aires della Banca della Provincia di Buenos Aires.
Daniel Scioli non comunica, ovviamente, con l'eredità che María Eugenia Vidal afferma che gli lasciò il Fronte per la Victoria. La questione è relativamente semplice: se Vidal ha ragione, Scioli non si troverebbe cassiere per ambire nessun carico esecutivo nel futuro perché i numeri che lancia la statista espongono un disastro importante.

Uno scontro importante succederà coi numeri della Banca della Provincia di Buenos Aires che in giorni di Scioli gestì Guglielmo Franci, 1er. mandato, e Gustavo Marangoni, 2do. mandato.

Il Senato bonaerense prestò già l'accordo regolamentare per la designazione del nuovo titolare dell'entità, Juan Curutchet, chi fu vicepresidente della Banca Città per 8 anni, e 5 nuovi direttori della Banca, su 8 in totale.

Poco dopo, dopo avere ottenuto l'approvazione di un nuovo Presupposto, con capacità di indebitamento di $60.000 milioni per fare di fronte ad opera pubblica, pagamento di debiti ed aiuto a municipi - María Eugenia aveva sollecitato fino a $90.000 milioni - il Governo anticipò un 2do. round.



Secondo Vidal, la Banca Provincia preciserà di un'approvazione di indebitamento del Tesoro bonaerense per risanarlo, per fino a $28.500 milioni.

Allora, l'indebitamento 2016 totale sarebbe $88.500 milioni, molto vicino ai $90.000 milioni reclamati inizialmente per Vidal.



Questo rimase già espresso nell'articolo 45 del progetto di presupposto che non fu approvato nel suo momento, nel quale si leggeva: "Autorízase al Potere Esecutivo ad emettere un titolo pubblico provinciale per fino ad un importo di Pesi Ventotto Mille Novecento Milioni ($28.900.000.000, per consegnare alla Banca della Provincia di Buenos Aires, al fine di cancellare obblighi consolidati con detta entità finanziaria al 31 di dicembre di 2015."

Ora, nella nuova versione preventiva promossa, l'articolo non fu trattato, e Vidal espone che sia un tema delle sessioni ordinarie, in marzo.

Lo sciolismo nega che la sua gestione nel Bapro sia risultata tanto nefasta e dicono che affliggi occorrerebbero $6.000 milioni per lasciare risanato la banca.

"Il conto che essi fanno non ci dà; è $15.000 milioni che sono buoni, debito documentato che affliggi il Ministero di Economia la cosa ferma, la banca incomincia a riscuotere interessi. Cioè che non bisogna tornare ad indebitare per $15.000 milioni", indicò un ex funzionario dell'amministrazione Scioli alla web platense Infocielo.

Sé riconoscono una situazione complessa rispetto alla Scatola di Previsional della banca che vincolano anche ad una "eredità", ricevuta di Felipe Solá/Martín Losteau, intorno ai $10.000 milioni ed il motivo per il quale Gustavo Marangoni decise di non incorporare agenti alla pianta della banca.

Il conto finale, assumono nello sciolismo, dà $5.800 milioni di debito. Sarà interessante conoscere i numeri di Curutchet.



... solo piazzate sanno organizzare questi infami ... :angry::angry::angry: prima inizierebbero a chiedere a furor di popolo una quita ... :censored::censored::censored: dopo passerebbero a voler pagare con titoli sul tipo dei PAR 2005 e 2010 ... :censored::censored::censored: insomma sarebbe una commedia/farsa con cui cercare di far saltare il tavolo delle trattative addebitandone la colpa a Singer ... :angry::angry::angry: e poi sull'onda della loro buona fede ... cercherebbero di imporre a Griesa lo stay della sentenza per intascare più dollari possibili e chiudere le trattative con gli HOLDOUTS!!! ... :censored::censored::censored:

... queste KAPRE DECEREBRADE vanno prese a bastonate ... :angry::angry::angry: se vogliono trattare con noi ... lo facciano civilmente ... e non da PAGLIACCI!!! ... :angry::angry::angry:


... il Principino del pisello e il Biscietta ... stanno giocando in modo troppo sporco ... :angry::angry::angry: NON PUOI MICA ... DOPO AVER SCALCIATO IL TAVOLO DELLE TRATTATIVE ... INSULTATO IL MEDIATORE E GLI HOLDOUTS ... :angry::angry::angry: RITORNARE 18 MESI DOPO A TRATTARE E PRETENDERE CHE SI GIOCHI CON LE TUE REGOLE!!! ... :censored::censored::censored: TI E' CHIARO Biscietta? ... :angry::angry::angry:
 
18.01.16 | 00:00

..."L'idea è forzare gli avvoltoi a negoziare, perché nel frattempo non riscuotono niente e se seguono così, seguiranno senza riscuotere", afferma.



... :censored::censored::censored:


e soprattutto, come dici tu, costa molto meno pagare chissà quando i bassi interessi arretrati agli holdouts derubati, che non indebitarsi a tassi altissimi.
E continuano a tentare di prendere per fesso il Giudice Griesa.
Diabolici ma prevedibili, per un analista attento come Goodwill (sempresialodato)


p.s. tutto sommato non ci sta mica male il cane sul trono: la sua predecess - ehm non so come si dica - aveva ben governato da cani
 

https://www.youtube.com/watch?v=8Hbq0jUtrCI

Pubblicato il 18 gene 2016

Cristina Kirchner: "Un anno fa si reclamava per Guadagni ed ora per conservare posti di lavoro"

Da Il Calafato, l'ex mandataria reclamò alle corporazioni "che" difendano i lavoratori come lo fecero nell'anteriore Governo. Molta forza ai dirigenti "sindacali", segnò in un video che circola in reti sociali.

Quelle parole espresse l'ex presidentessa durante un breve messaggio che si diffuse per Facebook e fu filmato nella città di Il Calafato. "Fino ad un anno fa si reclamava per l'Imposta ai Guadagni ed ora devono litigare per i posti di lavoro. Molta forza ai dirigenti sindacali", aggregò.

"Quello che non sappia difendere vos, non te lo difende nessuno. Non c'è nessuno che sostituisca la tua propria forza, per difendere quello che ti guadagnasti col tuo proprio lavoro", aggregò.



... dai video professionali di Casarosada ... :eek::eek::eek: la Pirulì-Pirulì è adesso ridotta a rivolgersi all'armata Brancaleone dei seguaci con ridicoli video di quart'ordine ... :p:p:p un'autentica ZOMBIE ... :censored::censored::censored:
 
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