Arschentina 20, Ladronia: KRETINA-DEFAULT, ICSID, Tangobond, estanflación

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"Si vamos a truchar, truchemos todos" - 14.08.2012 - lanacion.com *



Marte 14 di agosto di 2012 | Edito in edizione stampata

La situazione del debito / Atto con Stiglitz e Cristina Kirchner

"Se andiamo a truchar, truchemos tutti"


Per Martín Kanenguiser | La Nazione
Twitter: @ mkanen | Vedere profilo


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Stiglitz e la Presidentessa, ieri, nell'ex Dogana Taylor; parlarono delle differenze tra l'Argentina ed Europa. Foto: La Nazione / Marcelo Gómez



"Se andiamo a truchar, truchemos tutti." Con queste parole, la presidentessa Cristina Kirchner giustificò ieri sera in forma implicita la manipolazione delle statistiche pubbliche, in un atto nel che il premio Nobel di Economía Joseph Stiglitz elogiò il recupero argentino per uscire dalla crisi, benché lasciando indubbiamente nel paese ha sfide pendenti per sostenerla.

Nel Museo del Bicentenario, Stiglitz fu l'oratore di fondo dell'atto per sottolineare l'esperienza argentina di fronte alla crisi europea.

L'economista nordamericano, ex economistico capo della Banca Mondiale - nonostante la Presidentessa lo menzionasse come "ex funzionario del FMI" dicendo che "conosce il mostro dalle sue viscere" -, disse che la svalutazione ed il default dell'Argentina furono chiave per lasciare dietro la crisi.​

E menzionò il caso della crisi nordamericana di principi della decade del 80 e quella di 2008, quando il governo degli Stati Uniti evitò che le banche di quello paese rompessero fissando il valore dei suoi attivi ad un livello intermedio tra quello di mercato ed il contabile.





La traduttrice di Stiglitz tradusse questo come "truchar" le statistiche, benché in realtà si commerci di un'operazione comune in crisi bancarie che consiste in cambiare un valore ma senza falsificarlo.

Sulla base di questo concetto dell'economista che di mattina disserterà oggi nella Facoltà di Scienze Economiche dell'UBA, la Presidentessa si imballò per dire: "Se andiamo a truchar, truchemos tutti."​

"Questo è per la gilada", rise la capa dello Stato, cercando complicità tra i funzionari e militanti di La Cámpora che assisterono all'atto, per criticare a chi discutono la manipolazione delle statistiche pubbliche da 2007.​

Reinterpretando le parole di Stiglitz, Cristina disse: "Aveva che truchar e trucharon e, se io fossi stato presidentessa degli Stati Uniti, avrebbe preso la stessa decisione."​



Nello stesso senso, si riferì alle cifre di debito di alcuni paesi europei che, a dispetto di essere stato sottovalutati, non furono puniti per le qualificatore di rischio con un ribasso della nota, come sì succedè con l'Argentina a partire dalla manipolazione dei dati dell'Indec.​



Stiglitz elogiò il recupero argentino dopo della recessione 1998-2002, per c'essere basato in due situazioni che giudicò difficili da adottare per l'Europa attuale: il default e la svalutazione.

Ma chiarì che dopo il paese dovette sottomettersi alle pressioni del mercato quando portò avanti la ristrutturazione del debito, per la mancanza di un meccanismo per la ristrutturazione dei debiti sovrani. Ci "fu una proposta, ma il presidente (George W.) Bush la vietò", disse, in allusione al tribunale di fallimenti sovrane suggerito per allora il numero due del Fondo, Anne Krueger.



La Presidentessa che ascoltò distintamente l'esposizione di Stiglitz, dopo riprese questo concetto: "Cosicché Bush si negò; guardino che buona idea", nonostante in quello momento la squadra economica del ministro Roberto Lavagna criticasse quell'iniziativa, per considerare che favoriva i creditori privati. In realtà, fu l'assenza di un cornice regulatorio quello che permise che l'Argentina applicasse un forte condono del 70 percento nello scambio di 2005.



Stiglitz non fu molto applaudito, forse perché il tono della sua esposizione fu piuttosto accademico e fu molto moderato nei suoi concetti. Suggerì solo che, oltre l'alta crescita che riuscì da 2003, l'Argentina ha "forti sfide" per mantenere questo sentiero, dovuto al contesto complicato che prevé per Stati Uniti ed Europa.



"Magari il paese abbia fortuna", fu tutto quello che osò affermare l'analista che lideró il consiglio di assessori economici del presidente Bill Clinton e che negli ultimi anni elogiò al governo argentino.


Una delle chiavi per spiegare il pericolo di depressione nei paesi sviluppati, aggregò, è l'austerità. "Troppi paesi adottarono politici di austerità, ma Spagna ed Irlanda avevano surplus, per quello che la crisi non fu causata per un eccesso della spesa."


E chiarì: "Fu non alla rovescia" la crisi quella che spinse il debito. La Presidentessa criticò la decisione della Germania di promuovere l'accomodamento. Invece, disse che nel G-20 l'Argentina tenta di motorizzare altre idee per "salvare" al capitalismo. "In realtà non è il G-20, è il G-2, per gli Stati Uniti e Cina che decidono tutto. Sicuro che ora sé mi gettano", tornò a ridere..



... che figura di mer.da!!! ... :wall::wall::wall:



p.s. questa KAPRA-KRETINA descerebrada e facibnorosa ... ha ormai perso il senso della realtà ... :wall::wall::wall: è completamente prigioniera della sua pazzia!!! ... :p:p:p
 
Hickory Argentine Bond Case Sent Back to Trial Judge - Businessweek

Hickory Argentine Bond Case Sent Back to Trial Judge

A U.S. appeals court in New York directed that a class-action suit brought against the Republic of Argentina by Hickory Securities Ltd. be sent back to a lower court for further consideration to calculate the amount bondholders can collect.

Argentina defaulted on $95 billion in debt in late 2001, the biggest default in history. In 2005, then-President Nestor Kirchner offered holders of defaulted debt 30 cents on the dollar. Holders of about $20 billion in bonds rejected that deal.

U.S. District Judge Thomas Griesa in New York issued eight judgments in January 2009 ordering Argentina to make payments between $95 million and $543 million to the noteholders, including interest that has accumulated since 2001. The awards at the time added up to $2.2 billion. Griesa also granted class- action, or group, status in each action and aggregate classwide relief.

Griesa concluded the class consisted of bondholders who purchased Argentine bonds prior to the filing of the suit for each respective bond series and who held such bonds continuously until entry of judgment by the district court.

Argentina challenged class certification and aggregate relief, arguing the amounts were improperly based on estimates of the total amount each class might recover, without accounting for bondholders who might not have held bonds continuously during the class period.
‘Likely Inflated’

The U.S. Court of Appeals in New York upheld Griesa, ruling in May 2010 that he had properly granted class status to the plaintiffs. The court also reversed Griesa, saying he had erred in basing judgments on estimates of Argentina’s liability that resulted in classwide awards that were “likely inflated.”

The appeals court remanded the case back to Griesa on aggregate-wide class relief and to consider alternative approaches to calculating damages.

After the case was initially sent back to Griesa, he ruled in May 2011 that the bond series in three of the eight actions that hadn’t yet matured were deemed accelerated. Argentina again challenged the calculation, arguing the lower court had erred in granting aggregate class-wide relief and that he’d failed to account for bonds purchased in the secondary market after the start of the class period.
Classwide Judgments

The appeals court ruled today that Griesa erred in granting aggregate classwide judgments without sufficiently accounting for non-continuous bondholders.


The court also directed Griesa to conduct a hearing to consider evidence with respect to the volume of bonds purchased in the secondary market after the start of the class period that weren’t tendered in the debt exchange offers or are currently held by opt-out parties or litigants in other proceedings.

The circuit also directed Griesa to make findings as to a “reasonably accurate non-speculative estimate” of that volume based on the evidence provided by the parties and account for such volume in any damage award would “roughly reflect” the loss of each class.

If no reasonably accurate non-speculative estimate can be made, then Griesa was directed to determine how to proceed with the awarding of damages on an individual basis.

‘Without Merit’

The appeals court also rejected Argentina’s arguments against class certification as being “without merit” and “disingenuous” noting Argentina defaulted on these bonds and conceded before Griesa that “it had no intention of resuming payments.”

“As Argentina acknowledges, it ceased servicing this debt in 2001,” the panel said today.


Carmine Boccuzzi, a lawyer with Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP representing Argentina, and Howard Sirota, a lawyer for the plaintiffs, didn’t immediately return calls seeking comment on the ruling.

The case is Hickory Securities Ltd. v. Republic of Argentina, 04-cv-936, U.S. District Court for the Southern District of New York (Manhattan); the appeals case is 11- cv-3317, 2nd U.S. Circuit Court of Appeals (New York).

To contact the reporter on this story: Patricia Hurtado in New York at pathurtado@bloomberg.net

To contact the editor responsible for this story: Michael Hytha at mhytha@bloomberg.net

Il punto:

ladronia è stata condannata e rimane condannata, Griesa deve ricalcolare tutto per escludre i furbetti che hanno comprato dopo il periodi di class action.
E soprattutto ..... le obiezioni del 'senza merito' fatte da ladronia sono state completamente rigettate!
 
Luca... ora dobbiamo solo augurarci che qualcuno si decida a farle rispettare, le sentenze:(
Anche a suon di botte:mad:
Monica
 
Stiglitz: "Los gobiernos necesitan agencias de estadísticas independientes" - lanacion.com *



I numeri dell'Indec

Marte 14 di agosto di 2012 | 16:05

Stiglitz: "I governi hanno bisogno di agenzie di statistiche indipendenti"


Il Premio Nobel di Economia abbordò in una conferenza lo spinoso tema dell'inflazione e le misurazioni dell'INDEC; elogiò il processo di desendeudamiento argentino


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L'economistico Joseph Stiglitz nella sua conferenza ieri nel Museo del Bicentenario di Buenos Aires. Foto: Archivio



Il Premio Nobel di Economia, Joseph Stiglitz, offrì nuovamente a Buenos Aires uno delle sue chiacchierate su temi economici, questa volta, nella cornice della Conferenza Internazionale sulla Crisi del debito Mondiale che si realizza nella Facoltà di Scienze Economiche dell'UBA.

L'economista nordamericano assicurò che "tutti i governi devono avere un'agenzia di statistiche indipendenti", benché non facesse riferimento diretto alla spinosa e criticata carta che l'INDEC porta a termine nelle misurazioni ufficiali, specialmente quando si tratta di inflazione.​

Stiglitz, ponderò oggi la decisione di spingere politiche di ritenzioni alle esportazioni per fare bene ai più danneggiati per la crisi del 2001, ed elogiò il processo di desendeudamiento che permise di ridurre la dipendenza dei creditori esterni.

La "Argentina seppe ridistribuire benefici di esportatori ed utilizzarli per il benessere dei più danneggiato per la crisi del 2001", indicò Stiglitz.

L'economista rimarcò che i paesi che c'è sobreendeudado, come Spagna e Grecia, studiano quello successo con l'ultima gran ristrutturazione di debito sovrano e lì appare il caso argentino."

"Ricordo che nella decade del novanta - aggregò -, come economistico capo della Banca Mondiale, seguii con attenzione l'evoluzione delle variabili argentine e la conclusione non era un'altra generare un cambiamento per evitare di continuare ad approfondire la disoccupazione", spiegò.

Stiglitz ricordò che "l'Argentina affrontò due problemi difficili: la ristrutturazione del debito e l'accomodamento del tasso di cambio, e credo che è un risultato che l'abbiano maneggiato della forma in cui lo fecero, fu un successo totale", emerse.​



"Tutti i governi devono avere un'agenzia di statistiche indipendenti", assicurò Stiglitz.​


In tale senso, sottolineò che "il maneggio di una ristrutturazione di debito non è qualcosa di facile, non abbiamo una cornice al quale sottometterci ed in Europa i problemi sono ancora più complessi, ma vale la pena pensare all'esperienza argentina per prendere coscienza."


Segnalò che "ogni prestito è un contratto e se passa qualcosa la colpa è di ambedue, benché gli usurai si proteggano dal rischio, ancora prevedendo lo scenario della cessazione di pagamenti", disse.

... manco la capra-trolla è arrivata a dire oscenità simili!!! ... :censored::censored::censored: :cool::cool::cool: :angry::angry::angry:

Stiglitz pensò che i problemi economici in "Spagna ed Irlanda sono molto più profondi di un tema di debito, in realtà stiamo parlando di due paesi che fino a fa poco avevano surplus, allora non fu una spesa eccessiva quello che provocò l'attuale situazione."

Per il Premio Nobel di Economia, "un patto fiscale non cura la crisi, è una cattiva diagnosi, e ridurre la spesa potrebbe esacerbare il problema soggiacente", chiarì.

Indicò che i mercati finanziari non si preoccuparono "mai per i poveri, e quando fanno alcuno menzione esplicita è perché hanno qualche obiettivo in mente."

L'accesso ai mercati internazionali e l'inflazione, a giudizio dell'economista, sono "due variabili intermedie, importanti, ma non di preoccupazione diretta."​

"Quando ci dicono che l'inflazione è l'imposta più crudele, sospettiamo, poiché solo quando è molto alta può colpire la crescita di un paese", finì il Premio Nobel di Economia, Joseph Stiglitz





STIGLITZ NON RISCOSSE PER LA CONFERENZA VICINO A LA PRESIDENTESSA

La Facoltà di Scienze Economiche informò oggi che il Premio Nobel di economia Joseph Stiglitz non ha riscosso onorario alcuno" per condividere i serie tavoli rotonda Crisi di dubbio e la sua "risoluzione". "come succedè nelle multiple opportunità in cui l'economista ci visitasse, riscosse non solo mai onorari, ma inoltre, durante la sua permanenza, detta classi ad alunni della nostra Facoltà, senza costo alcuno" sottolinea il testo della casa di studi..




... che vergogna!!! ... :censored::censored::censored:
 
La sovietización y el rodrigazo a la vuelta de la esquina | Informador Público


La sovietización ed il rodrigazo al giro dell'angolo



agosto 14, 2012
By Guillermo Cherashny


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CFK ed i suoi "lunedì neri" grazie a Lanata.


Fonti di Olivi sostengono che non c'è niente peggiore per il nostro presidente che i lunedì di mattina, quando è sotto l'influsso del programma di Jorge Lanata e, soprattutto, delle imitazioni della sua figura che realizza Fátima Flores.


È che il lavoro di questa ridicolizza la decaduta immagine positiva presidenziale senza che Cristina possa fare niente.​

Forse, davanti all'impossibilità di chiudere Canale 13, la settimana scorsa ella ordinò l'avanzamento contro Televisione via cavo per battere forte nella scatola del gruppo Clarino.

Televisione via cavo è l'impresa del gruppo che più fattura, vicino a Fibertel.


CFK sembra seguire il consiglio di Ernesto Laclau: Non ti innamorare della democrazia perché ha limiti." Di lì la profundización dell'autoritarismo che si viene producendo dal 23 di ottobre passato in distinti campi dell'economia e delle libertà pubbliche.

Anche la giustizia continua a ricevere colpi, poiché il governo decise di disubbidire le sentenze, non solo quelle che dispongono pagamenti agli ai pensionati bensì tutti quelli quali contrarino al potere.​



Cammino senza ritorno

A parte il programma di Lanata, c'è un termine che irrita il presidente e è la sovietización del governo. Accusa questa che fecero ultimamente Roberto Lavagna, Aldo Pignanelli e vari distaccati analisti politici.​


La sovietización allude all'attuale processo di estatización dell'economia e la politica attraverso un autoritarismo descontrolado. Per esempio, quando il presidente annunciò solamente con grancasse e piattelli per la catena nazionale l'aggiornamento dei prezzi del gas di bocca di pozzo per produrre il GNC che appena abbraccia il 7 percento del mercato.


Il GNC passò di 0,15 centesimi di dollaro a 0,60, un prezzo lievemente superiore ai 50 centesimi che costa il gas domiciliatario.


Inoltre, stanno i 4 dollari che gli sono guadagnati da milione di BTU alle grandi imprese ed i 2 dollari per le mediane che fanno una media di 2,80 dollari per milione di BTU.


Ma il presidente diventò furiosa perché La Nazione pubblicò che ci sarebbe un aumento del 300 percento, una notizia positiva che fu appoggiata per il gruppo dei 8 ex segretari di energia che tempo fa che patrocina in questo senso.


È più, chiedono anche che si aumenti il gas in bocca di pozzo nella totalità del mercato a 5 o 6 dollari il milione di BTU. Questo comprenderebbe al GNC, il gas oil ed il gas domiciliatario. Rispetto a questo ultimo, nel Brasile la tariffa di gas è 27 volte più alta che nell'Argentina ed in Cile 20 volte più alta.


Dà l'impressione, allora, che c'incamminiamo a poco a poco verso un "rodrigazo". Un'altra parola che mette furiosa al presidente, perché ogni volta si avvicina più alla realtà.​

Ed ella è arrabbiata con la realtà, poiché le tariffe sono basse, quello che vale anche per treni, subtes e collettivi. A tutti questi servizi il governo se li ama tirare fuori da sopra oltrepassandosili alla Capitale Federale e Buenos Aires. Nel resto del paese la situazione è distinta, perché dirigono già tariffe di 3,50 il biglietto.

Per evitare che la realtà lo batta di pieno, il governo accorre alla sovietización, cioè, più controlli al tasso di cambio e le imprese attraverso il superati che dirige Axel Kicillof a chi ella gli dice con flemma che è marxista.


Mercedes Marcò del Pont neanche rimane dietro ed ordinò alle banche private che gli inviino i bilanci ed i piani dei suoi futuri investimenti.


Finalmente, la nuova stella nascente, il titolare della Casa della Moneta, Katya Daura, si fece carico dell'ex Ciccone per potere occultare meglio al suo capo ed amico Amato Boudou.​




... senza ritorno!!! ... :p:p:p
 
"Si vamos a truchar, truchemos todos"
"SE ANDIAMO A TRUCCARE, TRUCCHIAMO TUTTI"
Può darsi che qualcuno vi creda, ma nessuno trucca come voi!
INFAMI​
 
VOI TRUCCATE GIA' DA SEMPRE COME NESSUN ALTRO
INFAMI
i
 
PRESIDENTA DELLA ARGENTINA, IMPARA BENE LA LEZIONE:
NESSUN FONDO PENSIONE ITALIANO HA COMPRATO UN CENTESIMO DEL VOSTRO DEBITO. OPPURE TI SEI IMPARATO CHE E' BENE DIRE "FONDO" PER FAR CREDERE CHE ANCHE IL DEBITO CON L'ITALIA E' DI AVVOLTOI?
SIETE SPORCHI NELLA MENTE E NELL'ANIMA!

i
 
Hickory Argentine Bond Case Sent Back to Trial Judge - Businessweek

Hickory Argentine Bond Case Sent Back to Trial Judge

A U.S. appeals court in New York directed that a class-action suit brought against the Republic of Argentina by Hickory Securities Ltd. be sent back to a lower court for further consideration to calculate the amount bondholders can collect.

Argentina defaulted on $95 billion in debt in late 2001, the biggest default in history. In 2005, then-President Nestor Kirchner offered holders of defaulted debt 30 cents on the dollar. Holders of about $20 billion in bonds rejected that deal.

U.S. District Judge Thomas Griesa in New York issued eight judgments in January 2009 ordering Argentina to make payments between $95 million and $543 million to the noteholders, including interest that has accumulated since 2001. The awards at the time added up to $2.2 billion. Griesa also granted class- action, or group, status in each action and aggregate classwide relief.

Griesa concluded the class consisted of bondholders who purchased Argentine bonds prior to the filing of the suit for each respective bond series and who held such bonds continuously until entry of judgment by the district court.

Argentina challenged class certification and aggregate relief, arguing the amounts were improperly based on estimates of the total amount each class might recover, without accounting for bondholders who might not have held bonds continuously during the class period.
‘Likely Inflated’

The U.S. Court of Appeals in New York upheld Griesa, ruling in May 2010 that he had properly granted class status to the plaintiffs. The court also reversed Griesa, saying he had erred in basing judgments on estimates of Argentina’s liability that resulted in classwide awards that were “likely inflated.”

The appeals court remanded the case back to Griesa on aggregate-wide class relief and to consider alternative approaches to calculating damages.

After the case was initially sent back to Griesa, he ruled in May 2011 that the bond series in three of the eight actions that hadn’t yet matured were deemed accelerated. Argentina again challenged the calculation, arguing the lower court had erred in granting aggregate class-wide relief and that he’d failed to account for bonds purchased in the secondary market after the start of the class period.
Classwide Judgments

The appeals court ruled today that Griesa erred in granting aggregate classwide judgments without sufficiently accounting for non-continuous bondholders.


The court also directed Griesa to conduct a hearing to consider evidence with respect to the volume of bonds purchased in the secondary market after the start of the class period that weren’t tendered in the debt exchange offers or are currently held by opt-out parties or litigants in other proceedings.

The circuit also directed Griesa to make findings as to a “reasonably accurate non-speculative estimate” of that volume based on the evidence provided by the parties and account for such volume in any damage award would “roughly reflect” the loss of each class.

If no reasonably accurate non-speculative estimate can be made, then Griesa was directed to determine how to proceed with the awarding of damages on an individual basis.

‘Without Merit’

The appeals court also rejected Argentina’s arguments against class certification as being “without merit” and “disingenuous” noting Argentina defaulted on these bonds and conceded before Griesa that “it had no intention of resuming payments.”

“As Argentina acknowledges, it ceased servicing this debt in 2001,” the panel said today.


Carmine Boccuzzi, a lawyer with Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP representing Argentina, and Howard Sirota, a lawyer for the plaintiffs, didn’t immediately return calls seeking comment on the ruling.

The case is Hickory Securities Ltd. v. Republic of Argentina, 04-cv-936, U.S. District Court for the Southern District of New York (Manhattan); the appeals case is 11- cv-3317, 2nd U.S. Circuit Court of Appeals (New York).

To contact the reporter on this story: Patricia Hurtado in New York at pathurtado@bloomberg.net

To contact the editor responsible for this story: Michael Hytha at mhytha@bloomberg.net

Il punto:

ladronia è stata condannata e rimane condannata, Griesa deve ricalcolare tutto per escludre i furbetti che hanno comprato dopo il periodi di class action.
E soprattutto ..... le obiezioni del 'senza merito' fatte da ladronia sono state completamente rigettate!


... la decisione:


http://www.ca2.uscourts.gov/decisio...3695702-5c11-4051-a2d0-adc86f4c76bc/1/hilite/



... incredibile ... il 14 Agosto ... la Corte di Secondo Circuito di New York lavora!!! ... :clap::clap::clap:




p.s
 
... la stampa italiana e l'argentina ...

L'Argentina, Stiglitz e la manipolazione della statistiche (pensando ai default in Europa)



L'Argentina, Stiglitz e la manipolazione della statistiche (pensando ai default in Europa)

di: Martín Kanenguiser Pubblicato il 14 agosto 2012| Ora 20:14


"Se tutti barano, allora bariamo anche noi". La presidenta dell'Argentina, Cristina Kirchner, giustifica cosi' il taroccaggio dei dati da parte del governo di Buenos Aires. E facendo i paragoni con la crisi del debito in Europa, ecco cosa pensa un fan del paese latino-americano, il premio Nobel in Economia Joseph Stiglitz.



la-presidenta-dell-argentina-cristina-kirchner-con-il-premio-nobel-in-economia-joseph-stiglitz-in-una-cerimonia-a-buenos-aires.aspx

La presidenta dell'Argentina Cristina Kirchner con il premio Nobel in Economia Joseph Stiglitz in una cerimonia a Buenos Aires.

Il contenuto di questo articolo - pubblicato da La Nacion - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.​

Buenos Aires - "Se tutti barano, allora bariamo anche noi". Con queste parole, la presidenta dell'Argentina, Cristina Kirchner, anche se in forma implicita ha giustificato la manipolazione delle statistiche del governo, in un evento in cui il premio Nobel in Economia Joseph Stiglitz ha elogiato il recupero dell'Argentina per uscire dalla crisi, mettendo in chiaro che il paese ha davanti a se' molte sfide per riuscirci.

Nel "Museo del Bicentenario", Stiglitz è stato l'oratore principale di un evento organizzato per evidenziare l'esperienza dell'Argentina rarrafrontandola alla crisi europea.

L'economista americano, ex capo economista della Banca Mondiale - anche se la presidenta lo ha citato come "ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale" dicendo che "conosce il mostro da dentro" - ha detto che la svalutazione e il default in Argentina sono stati la chiave per lasciarsi alle spalle la crisi.

E ha citato il caso della crisi americana dei primi anni '80 e quella del 2008, quando il governo degli Stati Uniti impedi' alle banche Usa di fallire fissando il valore dei loro attivi ad un livello intermedio tra quello di mercato e quello contabile.​

L'interprete di Stiglitz ha tradotto le sue frasi come "truchar" (cioe' truccare) le statistiche, in realtà è un'operazione comune nelle crisi bancarie, che consiste nel modificare un valore, ma senza falsificarlo.​

Sulla base di questo concetto espresso dall'economista, che parlerà questa mattina (ndr: ieri) presso la Facoltà di Scienze Economiche della UBA (Universidad de Buenos Aires) la Presidenta alla fine risulta nel testo aver detto: "Se trucchiamo, trucchiamo tutti".

"Questo è per gli stolti", ha affermato ridendo la capa dello Stato, alla ricerca di compolicita' tra funzionari e militanti de La Cámpora che hanno partecipato all'evento, per criticare coloro che mettono in dubbio la manipolazione delle statistiche pubbliche argentine dal 2007.​



Reinterpretando le parole di Stiglitz, Cristina ha detto: "Abbiamo dovuto truccare e abbiamo truccato, e se io fossi stato presidente degli Stati Uniti, avrei preso la stessa decisione".​



Allo stesso modo, ha fatto riferimento alle cifre dei debiti sovrani di alcuni paesi europei che, nonostante siano stati sottostimati, non sono stati puniti dalle agenzie di rating con un downgrade, come e' successo invece con l'Argentina a partire dal momento della manipolazione dei dati Indec.​

Stiglitz ha elogiato il recupero dell'Argentina dopo la recessione del 1998-2002, basato su due situazioni che ha giudicato difficile possano essere adotatte oggi dall'Europa: il default e la svalutazione.

Ma ha chiarito che dopo che il paese fu costretto a sottomettersi alle pressioni del mercato, quando prosegui' sulla strada della ristrutturazione del debito, fu per la mancanza di un meccanismo formale di ristrutturazione dei debiti sovrani. "Ci fu una proposta formale, ma il presidente (George W.) Bush mise il veto", ha detto Stiglitz, riferendosi al tribunale fallimentare sovrano suggerito dall'allora "numero due" del Fondo Monetario, Anne Krueger.




La presidenta, che ha ascoltato con attenzione le dichiarazioni di Stiglitz, ha poi ripreso questo concetto: "Fu così che Bush si nego'; e guarda che buona idea alla fine fu", anche se in quel momento la squadra economica del ministro argentino Roberto Lavagna critico' quell'iniziativa, considerando che favorita i creditori privati. In effetti fu l'assenza di un quadro normativo che consenti' all'Argentina di implementare una forte svalutazione del 70% nel cambio.



Stiglitz non è stato molto applaudito, forse perché il tono della sua esposizione era piuttosto accademico e perché e' stato molto moderato nei suoi concetti.

Ha solo suggerito che, al di là della forte crescita raggiunta dal 2003, l'Argentina ha davanti a se' "serie sfide" per mantenere questo percorso, a causa del complicato contesto in previsione per gli Stati Uniti e l'Europa.

"Speriamo che il paese sia fortunato", e' la sola affermazione fatta dall'economista che fu alla guida del Council of Economic Advisers durante la presidenza di Bill Clinton e che negli ultimi anni ha elogiato il governo argentino.

Una delle chiavi per spiegare il pericolo depressione nei paesi sviluppati, ha aggiunto Stiglitz, è l'austerità. "Troppi paesi hanno adottato politiche di austerità, ma la Spagna e l'Irlanda hanno registrato un surplus di bilancio, quindi la crisi non è stata causata da spese eccessive".

E ha aggiunto: "E' stata la crisi che ha dato impulso al debito, non il contrario".


La Presidenta per parte sua ha criticato la decisione della Germania di promuovere il pareggio fiscale. Al contrario, ha affermato che al G20 l'Argentina sta cercando di dare impulso ad altre idee per "salvare il capitalismo". "In realta' non è il G20, è il G2, Stati Uniti e Cina, che decide tutto. Sicuramente, adesso mi butteranno via". E ha chiuso con un'altra risata.



... all'articolo di Kanenguiser avevamo dato il giusto risalto ... ;););) sarebbe bene che la stampa italiana parli anche della parte del discorso in cui la KRETINA accusa i FONDI DI RISPARMIATORI ITALIANI ... che hanno strangolato l'economia argentina ... :wall::wall::wall:
 
Argentina, al via processo per corruzione all'ex presidente de la Rua - Sud America - LaPresse


Argentina, al via processo per corruzione all'ex presidente de la Rua



Buenos Aires (Argentina), 14 ago. (LaPresse/AP) - È iniziato il processo all'ex presidente argentino, Fernando de la Rua, accusato di aver ordinato il pagamento di 5 milioni di dollari a un gruppo di senatori in cambio di voti per far approvare una controversa riforma del lavoro nel 2000.

La legge in questione prevedeva l'eliminazione di una serie di garanzie per i lavoratori; si trattava delle riforme richieste dal Fondo monetario internazionale come condizione per l'erogazione di ulteriori prestiti a Buenos Aires.

La legge è stata successivamente abrogata e il tribunale aveva già stabilito che i senatori furono effettivamente corrotti. Ora la procura accusa de la Rua di aver ordinato i pagamenti personalmente.

Nel corso del processo saranno convocati oltre 300 testimoni, tra cui il presidente Cristina Fernandez de Kirchner, che all'epoca era una senatrice. La Kirchner non è accusata di aver accettato una tangente.

Pubblicato il 14 agosto 2012
 
La imagen negativa de Cristina Kirchner llega casi al 40% | Tribuna de Periodistas


14 / 08 / 2012
Politica

L'immagine negativa di Cristina Kirchner arriva quasi al 40 percento

INCHIESTA DI CONSULTIVO DATAMÁTICA PREOCCUPA IL GOVERNO


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Opportunamente, Sergio Berensztein, direttore di consultiva Poliarchia notò che l'immagine di Cristina Kirchner veniva discendendo da fini dell'anno scorso a ragione di 5 punti per mese. "Cristina strappò il suo secondo governo con un'immagine straordinaria di quasi 70 punti, qualcosa di molto difficile da sostenere nel tempo. In maggio uno può dire che l'usura fu significativa: in 5 mesi di gestione cadde 5 punti per mese", assicurò il consulente.



Nelle ultime ore, un studio di consultivo Datamática sembra vidimare le parole di Poliarchia, di accordo ai risultati di un studio di opinione tra residenti argentini dal 1º fino al 7 di agosto di 2012. Tra le principali risposte si osserva:


• 38,4 percento è l'immagine negativa del Governo di Cristina Fernández di Kirchner, superando alla positiva del 32,8 percento
• Il 40,2 percento degli intervistati pensa che la situazione generale dell'Argentina sta male.
• Il 57,9 percento desaprueba la misura del governo che restringe l'acquisto di dollari.
• Il 71,25 percento è in disaccordo con la misura del governo che restringe le importazioni.​


Datamática chiarisce che, per le variabili generali dell'inchiesta gli errori non sono superiori al 5 percento "con una distribuzione di riferimento Binomiale approssimato al Normale ed un 95 percento di fiducia". Ugualmente, la dimostrazione si fece sulle 80 località più importanti della repubblica l'Argentina.



Per vedere la relazione completa lo scarichi qui.

María Luisa Torres
 
Ma sono la sola che la vede male...
AL 100%​
Monica:confused:
 
Antecedente bonaerense per emettere


Per Pablo Wende
Notiar.com.ar - Actualidad con opinión

La decisione di YPF di tornare a prendere debito rappresenta tutto un segno rispetto a dove si trovano le imprese in termini di finanziamento.


La compagnia che presiede Miguel Galuccio si dovrà sforzare per ottenere fondi nel mercato internazionale davanti agli alti tassi di interesse vigenti per emissioni che provengano dall'Argentina.​

Non c'è data fissa per l'emissione né neanche l'importo, ma sarà molto inferiore ai 3.500 milioni di pesi autorizzati per la nuova direttiva dell'impresa.

Nel mercato locale non ha la profondità per assorbire una collocazione di elevati importi. Il record glielo portò la provincia di Buenos Aires che dieci giorni fa ottenne l'equivalente a quasi 900 milioni di pesi emettendo un "dollar linked", cioè, un titolo che stringe il suo capitale secondo l'evoluzione del tasso di cambio ufficiale più un tasso di interesse del 9 percento.

Tra le forti restrizioni cambiaria e contemporaneamente elevata emissione di pesi da parte della Banca Centrale, si dà un contesto di alta liquidità nel mercato locale. A dispetto di tassi di interesse negativi, si ubicano quasi un 10 percento annuale sotto l'inflazione, i termini fissi nelle banche crescono a buon ritmo.

Le compagnie approfittano di questa quantità di denaro eccedente per finanziare il suo capitale di lavoro. Per più non raggiunge loro, poiché questi crediti in pesi sono a rate massimo che vanno di un anno a 18 mesi e tasso variabile. In questo modo, il settore privato rimane da lontano al margine di finanziamento termine in dollari, come si ottiene nel mercato internazionale.

I tecnici di YPF analizzano la possibilità di uscire a collocare debito nell'esterno. In realtà, tutta la settore petroliera si vide affettato tanto per l'espropriazione di YPF, generò un effetto negativo tra gli investitori, come ora per le nuove regolazioni del Governo sul mercato di idrocarburi.

Pan American Energy, per esempio, si vide affettata di "rimbalzo". Alla compagnia che controlla parzialmente il gruppo Bulgheroni gli scese la nota la qualificatore Moodys, alludendo giustamente alla sua alta esposizione al commercio di idrocarburi locale.

Sentiero

Questa situazione fece quasi sparire il differenziale a favore che avevano alcuni industrie petrolifere locali fino a pochi mesi fa, come YPF, Petrobras Energía e Pan American Energy rispetto ai buoni sovrani argentini.

Nell'avviamento dell'anno, un titolo emesso per una compagnia industria petrolifera rendeva tra 300 e 400 punti basilari, 3,5 percento al 4 percento annuale, meno che un titolo argentino. Ora praticamente sparì quella breccia, con quello che queste imprese rimasero senza possibilità di finanziarsi nel mercato internazionale e, per ende, non possono ottenere fondi a lungo termine per investimenti.

YPF seguirà il sentiero di altre imprese che si mostrano molto attive in questi mesi. In questi momenti, per esempio, uscirono a collocare debito nel mercato locale il Gruppo Finanziaria la Galizia ($60 milioni, Banca Ipotecaria ($50 milioni, TGLT ($25 milioni, vicino a varie collocazioni di fedecommessi finanziari.

Nei primi giorni di agosto collocarono Obblighi Negoziabile Consenso Credito ($80 milioni, Rombo ($111 milioni, e Toyota Compagnia Finanziaria ($90 milioni, con quello che ottengono finanziamento fresco per continuare a concedere prestiti per l'acquisto di atti.

Nonostante questa attività, il finanziamento attraverso il mercato locale cadde significativamente nei primi sette mesi dall'anno; di accordo con lo studio che effettua la Borsa valori, le emissioni nel mercato locale totalizzarono l'equivalente ad u$s 3.174 milioni, una caduta del 41 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno anteriore. Del totale, un 36 percento fu ON, in totale 51, oltre a 12 Valori di Breve Termine, emissioni più piccole e che non possono superare il termine di 12 mesi.

L'aggravante è che praticamente sparì il finanziamento "cross border", cioè quello che arriva dell'esterno per finanziare ad imprese argentine, già sia attraverso la collocazione di buoni, prestiti accusati o prestiti diretti di banche ad imprese. Questa situazione colpisce negativamente nel livello di riserve: per esempio, prodursisi una scadenza di debito, le imprese non devono un'altra alternativa ricorrere ai suoi pesi per comprare dollari al Centrali, poiché non possono uscire a rifinanziare nell'esterno.​

Fonte: Ambito.com

14.08.2012
 
Marisa se la prende con me perchè mi risento il discorso della k.
Alla mia tenera età non ci credo ancora che esistano esseri che si credono umani che siano giunti a tanta oscenità di vita.
Mi viene in mente il momento in cui dice che negli anni '90 l'argentina ha pagato il 14-16% di interesse quando sul dollaro si pagava il 2%. Assolutamente una MENZOGNA! Anche sul dollaro i tassi erano alti nei '90.
NON C'E' FRASE DI QUELLA GENTE CHE NON SIA UNA MENZOGNA. VERGOGNOSA SCENEGGIATA DI QUELLO STIGLITZ. TUTTO IL TEMPO A RIDERE CON AFFERMAZIONI DI SCONCIO. E GLI HANNO DATO NEL 2001 IL PREMIO NOBEL! IL PREMIO NOBEL E' UN COVO DI IGNOBILI!
 
Ma sono la sola che la vede male...
AL 100%​
Monica:confused:
No, non sei la sola, qui LA vediamo tutti al 100%.
Se non sapete cosa fare tra le 12,50 e le 14 - oltre mangiare smodatamente - su rai tre c'e in diretta il concerto di Ferragosto, su queste montagne qua. Posto bello Ferrere, quasi come la foto delle montagne col lago fiorito postata l'altro ieri da Querty. Mi piace dedicarlo un po' a Ernesto (anche se a volte steccano ...)
 
Buon Ferragosto anche a te.
Anzi, a tutti...
Tranquillo, sereno, allegro, riflessivo, in panciolle... come lo volete.
Ti ho mandato mail.
Monica
 
Sempre dalle dichiarazioni della k.
Che: "Lorenzino ha percorso diverse città dell'Italia nel 2010 per convincere ad aderire all'offerta di scambio, ottenendo un'adesione del 93 %. E' stato così possibile che un presidente in questo caso una presidenta è potuta andare nel 2011 in Italia".
Il 93% nel mondo è falso perchè è stato del 65% e poi come è stato ottenuto: CON IL TERRORE FINANZIARIO. Voi si, siete "FINANCIA DE CASìNO"
Non dice la k che si astenne dall'andare ai fori imperiali, unico capo di stato e senza motivo, per paura che un "commando" le facesse fare una figura da cialtrona.
La loro vita è una continua ricerca del modo di far credere ciò che non è, per tirare a campare una vita
MISERABILE​
 
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