Investimenti in valuta estera 2

Turchia: esperto, Iraq superera' Germania quale meta export
Manager Accenture, commerci turchi guardano sempre piu' a est
20 marzo, 15:57

Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci (ANSAmed) - ANKARA, 20 MAR - I commerci della Turchia si stanno indirizzano sempre piu' verso est e ''presto'' l'Iraq del nord diventera' il suo primo partner commerciale superando la Germania. La notazione e la previsione e' stata formulata da un top manager di Accenture, la societa' di consulenza basata a Dublino. La quota delle esportazioni turche che vanno sul mercato tedesco, finora il loro sbocco principale, e' scesa da quasi il 14% del 2004 al 10,4% dell'anno scorso, come risulta da dati ufficiali citati dal sito inglese del quotidiano turco Hurriyet che riporta la previsione del manager Accenture. L'Iraq, paese confinante meridionale della Turchia, sempre l'anno scorso e' invece diventato il secondo maggiore mercato di esportazione per le imprese turche con un volume di 8,27 miliardi di dollari, in crescita rispetto al nono posto occupato nel 2004 (all'epoca con 1,85 miliardi di dollari di export). In questo incremento i commerci con l'Iraq settentrionale hanno fatto la ''parte del leone''.

Le esportazioni in Iraq, otto anni fa, rappresentavano solo il 2,9% del commercio turco, una quota salita al 6,1% nel 2011.

L'accelerazione delle vendite all'Iraq e' cresciuta in maniera cumulativa del 37% tra il 2000 e il 2010, mentre nello stesso periodo il tasso di crescita delle esportazioni verso la Germania e' aumentato solo del 9%.

''L'Iraq settentrionale diventera' presto il maggior partner commerciale della Turchia, superando la Germania'', prevede dunque Mark Spelman, managing director della ''strategy practice'' di Accenture in recenti dichiarazioni pubblicate oggi da Hurriyet. Del resto, ha ricordato citando un rapporto aggiornato al 2010, la percentuale delle vendite estere dei paesi in rapido sviluppo dal 2000 e' cresciuta notevolmente (le esportazioni del Brasile verso le economie emergenti hanno raggiunto quota 63% rispetto al 48% di quasi 12 anni fa). E la Turchia, prevede Spelman, continuera' ad aumentare i propri legami commerciali con altre economie emergenti, specialmente il Golfo e i paesi del Medio oriente. Il commercio con l'Europa incontrera' dei limiti e maggiori opportunita' si formeranno in Medio oriente, Africa e Asia. Il tasso di crescita delle esportazioni della Turchia in Arabia saudita, ad esempio, e' cresciuta del 38% superando anche quelle in Iraq, rileva ancora Hurriyet senza fornire il periodo di riferimento. Un ''quadro opposto'' si delinea invece per l'incremento dell'export verso gli Usa, aumentato solo di un ''modesto 9%'', e verso la Germania (''solo 16%''). Il tasso di crescita delle esportazioni verso il regno Unito e' fermo al 16%. (ANSAmed).
 
A prescindere dalle valutazioni che si possono fare sulle fluttuazioni della moneta , la turchia si puo' definire il paradiso degli investitori e il guadagno è certo: per i rendimenti elevati sul debito oppure per la crescita diretta delle aziende estere che decidono si operare in quel mercato.



Turkey’s “safe haven” status evident with latest entries
20.03.2012


Sabah - Record economic growth rate, declining unemployment and increasing foreign investments, point to Turkey’s becoming a “safe haven” for foreign investors. Foreign investment wise, the first months of 2012 saw the origins of investments that Turkey received shift to Asian and Middle Eastern countries. Up until 2011, Europeans were the leading foreign investors in the country.

More than 30 foreign companies invested in Turkey in the past three months, the latest entries being Indian tractor producer Sonalika, planning an assembly plant in Turkey, and British fair and exhibition organizer firm REED, acquiring stakes from Turkish Tuyap Fuarcilik.

Similary, French airport operator Aeroports de Paris Group acquired a 38 percent share in Turkish airport operator TAV last week for a deal of USD 874 million. The acquisition of 20 percent of the shares of the Iskenderun Port on Turkey’s Mediterranean shore is under negotiation between the port’s current operator Limak Holding and Luxembourg-based Inframinervois. Germany’s Phoenix Solar, Gehrlicher Solar and Soventix, all solar companies, entered the Turkish market via partnership with local firms.

The Middle East-based investors like Saudi Arabia’s National Commercial Bank partnered with ready-wear company Silk & Cashmere, while the UAE’s Agthia acquired Turkish spring water brand Pelit Su. Investors from the Far East such as Japanese steelmaker Toyo Kohan signed a partnership deal with Tosyali Holding to establish a JV to produce flat steel. Another Far Easterner, Malaysian Khazanah, bought 75 percent stakes of the Acibadem Hospitals Group via its subsidiary, Integrated Healthcare Holdings. The ruler of Brunei Sultanate invested USD 100 million in Turkish food giant Ulker’s vegetable oil company Marsa.

Commenting on the increased investments to the country during the first months of the year, the Investment Support and Promotion Agency of Turkey (ISPAT) President Ilker Ayci said foreign investments in January alone reached USD 930 million, up from the level of USD 460 million in January 2010. “There is regional and sectoral diversification in investments we have received this year. We are aiming to surpass last year’s total of USD 15.7 billion, and to hit USD 20 billion,” he added.
 
La lira torna sul binario giusto dopo la precisazione del governatore della banca centrale di voler mantenere l'attuale politica monetaria.
...... alcuni analisti nei giorni scorsi avevano avuto il sentore di un prossimo allentamento dei tassi per il 27 , ma sono stati smentiti ; adesso si sentono presi in giro delle dichiarazioni un giorno pro e un giorno contro..... fatto sta che il trend puo' ripartire.


EMERGING MARKETS-Stocks flat, lira bounces on c.bank
By Carolyn Cohn LONDON, March 21 (Reuters)


[...]

The Turkish lira jumped 0.5 percent, rallying from two-month lows set in the previous session, after Turkey's central bank governor Erdem Basci said the bank will continue with controlled monetary tightening. Speculation about monetary easing has dented the currency in recent days - something that had been encouraged by comments by Basci last week. "The impression clearly given was that the bank was itching to ease policy," said Tim Ash, head of CEEMEA research, in a client note. "Not sure now whether Governor Basci's comments this morning now represents an about-turn."

[...]
 
CURIOSITA':

(ANSAmed) - ANKARA, 21 MAR - Le opportunita' delle ingenti privatizzazione greche che riguardano un terzo del paese e manifestazioni di interesse da parte di societa' turche sono emerse da un incontro svoltosi a Istanbul per stimolare investimenti in Grecia.

Come riferisce il sito inglese del quotidiano Hurriyet, le autorita' greche vedono nella Turchia una valida alternativa agli investitori occidentali quando questi non approfittano del miliardario piano di privatizzazioni imposto dai creditori dello Stato ellenico. Si tratta di alienare porti, aeroporti, centrali, autostrade e societa' energetiche e la Turchia rappresenta un potenziale acquirente grazie alla sua economia in rapida crescita nonostante le difficolta' della congiuntura mondiale. Il programma da circa 50 miliardi di euro punta a generarne 19 entro il 2015.

''Un terzo della terra greca e' in vendita'', ha ricordato Panos Protopsaltis, il capo del Programma di privatizzazioni del Fondo di sviluppo dei beni della repubblica ellenica (Hrad) in dichiarazioni all'Hurriyet Daily News a margine dell'incontro dal titolo ''Privatizzazioni in Grecia ed opportunita''' cui hanno partecipato folte missioni imprenditoriali dei due paesi.

''Le imprese turche sono piu' che benvenute'' ha detto Protopsaltis aggiungendo che i beni in vendita (71 mila proprieta' su 3,4 miliardi di metri quadrati) sono molto a buon mercato. Riferendosi implicitamente alla storica e bellicosa rivalita' fra due paesi, il funzionario si e' detto fiducioso che ''non ci saranno ostacoli per gli investitori turchi''. Gli attriti peggiori del resto ben alle spalle: proprio oggi il ministro per gli Affari europei turco, Egemen Bagis, nell'incontrare l'ambasciatore greco che sta per finire la sua missione ad Ankara ha ricordato che ''la Grecia e' un alleato e amico con il quale la Turchia ha speciali relazioni. Abbiamo progetti comuni da sviluppare in futuro. Non abbiamo piu' bisogno di carri armati, fucili o aerei da guerra ma abbiamo bisogno di amicizia e solidarieta'''.

Scendendo nel dettaglio, Protopsaltis ha citato anche quale gruppo turco potrebbe fare un buon affare in Grecia: nel riferirsi alla societa' di condotte per idrocarburi statale turca, l'alto funzionario ha detto che ''ci piacerebbe vedere Botas partecipare all'asta per l'operatore greco di gasdotti Depa''.

Dal canto suo un componente del consiglio di amministrazione delle Global Investment Holdings, Adnan Nas, ha detto che il suo gruppo e' interessato a otto porti in Grecia e sarebbe in grado di partecipare da solo ad aste sotto il milione di euro mentre per vendite maggiori ''potremmo dover cercare un partner straniero''. E Ipragaz, una delle maggiori societa' turche di gas propano liquido (Lpg), attraverso un suo top manager ha segnalato che intende acquistare una societa del settore in Grecia. (ANSAmed).
 
Banca Intesa sbarcherà direttamente in Turchia....


Italian Intesa Sanpaolo files for banking license in Turkey
21.03.2012


Sabah - Italian financial services company Intesa Sanpaolo has applied for an operating license in the Turkish banking market, according to sources in the Board of the Banking Regulation and Supervision Agency of Turkey (BDDK). One of Italy’s biggest banks, Intesa Sanpaolo had attempted to enter the lucrative Turkish banking sector before, submitting offers for Garanti Bank and Finansbank stakes when they were on sale several years ago.

The bank has stated its readiness to set up shop under its own name in Turkey, with a share capital of USD 300 million, sources in BDDK reveal. Intesa Sanpaolo has 12 subsidiaries in 11 countries, employing more than 100,000 people.

BDDK granted its first new operating license in more than a decade to Lebanese Bank Audi last year.
 
questa è una opinione:

Cambio euro/dollaro a 1,20 entro la fine dell'anno (Unicredit)

Finanzaonline.com - 23.3.12/12:39

Il cambio euro/dollaro raggiungerà quota 1,20 entro la fine dell'anno, e resteranno nel range 1,30-1,35 nel breve termine. Lo spiega Elio Lattuga, strategist di Unicredit
, ad un incontro con gli investitori tenutosi oggi a Piazza Affari. La prospettiva di crescita degli Usa è infatti migliore rispetto a quella dell'Ue, con un +2,3% stimato per il Pil 2012, il che va a tutto vantaggio del rafforzamento del dollaro. "In più", aggiunge Lattuga, "l'inflazione non costituisce un pericolo, essendo molto probabile la sua stabilità per lungo tempo, e quanto comunucato ultimamente dalla Fed non lascia presagire nessun allargamento della politica di quantitative easing dell'istituto centrale statunitense". I tassi perciò resteranno probabilmente invariati ancora fino al 2014, senza significativi rischi di rialzo anticipato.

Fonte: Finanza.com
 
sapete cosa penso io? io penso che adesso l'euro è sopravvalutato, lo è da anni ma non lo sarà ancora per molto...

io nel futuro prevedo una flessione di tutti i cambi contro euro.;)
 
sapete cosa penso io? io penso che adesso l'euro è sopravvalutato, lo è da anni ma non lo sarà ancora per molto...

io nel futuro prevedo una flessione di tutti i cambi contro euro.;)

Anche perche' se l'Europa vuole uscire dalle sabbie mobili in cui si e' cacciata deve svalutare l'euro minimo del 20%.
 
Una domanda tecnica

Ho acquistato obb. RBS scad. 2015 in TRY. il Book riporta 100,41 in denaro e 104,20 in lettera. Come mai c'è un spread così ampio tra le due quotazioni? Ciò non blocca un pò gli scambi. Oggi sono state scambiate solo 18.000 obb.
 
Anche perche' se l'Europa vuole uscire dalle sabbie mobili in cui si e' cacciata deve svalutare l'euro minimo del 20%.

Che si sbrighino però, che il 1 Aprile stacca la cedola il 9,25 :D

:rolleyes: Ancora bruttino il cambio, se le obb try prezzassero un poco meno ne acquisterei altre.
 
Ho acquistato obb. RBS scad. 2015 in TRY. il Book riporta 100,41 in denaro e 104,20 in lettera. Come mai c'è un spread così ampio tra le due quotazioni? Ciò non blocca un pò gli scambi. Oggi sono state scambiate solo 18.000 obb.

L'obbligazione che hai preso, bella o cattiva che sia, sconta il fatto che non è di interesse per il mercato: sul book ci saranno le quotazioni in denaro e lettera offerte dal market maker: queste rispecchiano di solito lo spread massimo che si è impegnato a garantire sul mercato.
In generale credo sia una buona idea comprare prevalentemente bonds con un ampio mercato: spread più stretti e liquidità garantita.

ciao
k
 
Mi son posto questa domanda dopo aver letto i rendimenti aggiornati dei conti in divisa estera. Ma perchè cavolo invece di diventare pazzi a comprare titoli in valute emergenti non ci si apre un conto in valuta e chiudi li la faccenda? Sulla lira turca ti danno il 9,40% il rand il 5,5. Non hai rischio emittente, finisci per non comprare magari titoloni abbondantemente sopra la pari gli interessi sono annuali. Ma chi te lo fa fare di comprare un titolo...
 
Mi son posto questa domanda dopo aver letto i rendimenti aggiornati dei conti in divisa estera. Ma perchè cavolo invece di diventare pazzi a comprare titoli in valute emergenti non ci si apre un conto in valuta e chiudi li la faccenda? Sulla lira turca ti danno il 9,40% il rand il 5,5. Non hai rischio emittente, finisci per non comprare magari titoloni abbondantemente sopra la pari gli interessi sono annuali. Ma chi te lo fa fare di comprare un titolo...

puoi spiegarti meglio perchè la cosa sembra interessante...
 
La mia banca ha i conti in valuta. Tratta il dollaro americano ed i vari dollari canadese australiani , yen, corona, sterlina, zloty rand, try ecc ecc (non yuan e non purtroppo il real). Ogni mese aggiorna i tassi che i conti in valuta danno. Per questo mese il try è a 9,40% annuo(è anche il tasso più alto assieme al fiorino ungherese 7,17 e 5,50 del rand)
Se io faccio il conto in valuta mi riconoscono il 9,40% annuo al quale devi togliere il 20% sugli interessi, pagari i bolli e , anche se non ho molto approfondito lo 0,20% di commissioni sullo spostamento denaro in entrata ed uscita dal conto.
Tu ti tieni il conto e ti prendi il 9,40% senza sbattimenti, almeno io ho capito così o almeno mi hanno spiegato così. E' possibile inoltre, non è la regola, vincolare i depositi in valuta a scadenza con tasso da stabilirsi da una settimana fino ad un anno
 
La mia banca ha i conti in valuta. Tratta il dollaro americano ed i vari dollari canadese australiani , yen, corona, sterlina, zloty rand, try ecc ecc (non yuan e non purtroppo il real). Ogni mese aggiorna i tassi che i conti in valuta danno. Per questo mese il try è a 9,40% annuo(è anche il tasso più alto assieme al fiorino ungherese 7,17 e 5,50 del rand)
Se io faccio il conto in valuta mi riconoscono il 9,40% annuo al quale devi togliere il 20% sugli interessi, pagari i bolli e , anche se non ho molto approfondito lo 0,20% di commissioni sullo spostamento denaro in entrata ed uscita dal conto.
Tu ti tieni il conto e ti prendi il 9,40% senza sbattimenti, almeno io ho capito così o almeno mi hanno spiegato così. E' possibile inoltre, non è la regola, vincolare i depositi in valuta a scadenza con tasso da stabilirsi da una settimana fino ad un anno

segnalazione interessante, per quanto mai sentita né immaginata (io ho un conto in dollari con una banca fisica e non mi trattano in questo modo di certo, anzi, ho dei costi maggiori che a detenere quello in euro)
non ho mica capito come fanno a darti un 9.4% (immagino annualizzato ma non certo e fisso) su un conto corrente senza vincoli di sorta... sarebbe un investimento troppo facile... se hai un prospetto da postare, anche senza citare la banca (cancellalo magari) sarebbe da leggere con calma, oppure manda dei messaggi privati che ci guardiamo tutti...
 
qualcuno di voi ha acquistato simili strumenti su Fineco?
 
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